Lombarda, anzi lomellina, ortodontista ed attiva nella ricerca, Marzia Segù è coordinatrice didattica di Sezione del Corso di Laurea in Igiene Dentale dell’Università degli Studi di Pavia dove insegna Gnatologia e Comunicazione efficace nella relazione d’aiuto. E’ tra i fondatori della Società Italiana di Odontoiatria nella Medicina del Sonno (SIMSO) di cui è past president, e della Società Italiana Disfunzioni e Algie Temporomandibolari (SIDA) ed ha ricoperto la carica di Segretario Culturale AIO. Di Associazione Italiana Odontoiatri ora guida la sezione pavese, e per AIO si candida alle elezioni Enpam in programma domenica 17 maggio, Quota B nella lista numero 1 per una “Libera professione sostenibile oggi e domani

Come ha deciso di interessarsi attivamente alle tematiche previdenziali «Sicuramente i molti anni di militanza nell’Associazione Italiana Odontoiatri come punto di riferimento della sezione pavese mi hanno imposto di interessarmi di temi sindacali e pensionistici per dare risposte circostanziate ai colleghi. Del programma della mia lista cruciale infatti è il tema della trasparenza che anche in questi giorni drammatici non e’ tale. Abbiamo bisogno di risposte semplici, chiare e immediate e della possibilità di un contatto diretto».

Quali sono a Suo avviso i problemi della libera professione? «La realtà in cui operiamo ha subito grandi cambiamenti e non mi riferisco solo all’ultimo drammatico periodo. Sono mutati i rapporti con i pazienti anche per l’ingresso sempre più violento sul mercato del terzo pagante e delle società. Per i giovani è spesso difficile trovare una giusta collocazione all’inizio della professione e molti si devono costretti ad accettare condizioni capestro per lavorare. Credo necessario rivedere l’entità delle pensioni attuali che sono assolutamente non adeguate alle necessità odierne e costringono molti pensionati a continuare il lavoro».

Quali sono gli interventi da attuare sull’Enpam? «Contatto, contatto, contatto!!! Trasparenza e accessibilità sono i tanto invocati temi della pubblica amministrazione e ora è necessario trasformare questi termini in realtà. E’ necessario offrire una possibilità di contatto continuo e immediato. Fare conoscere i servizi resi e le modalità di erogazione in modo semplice. Informare i giovani delle finalità dell’Ente. Proteggere e assistere le categorie più deboli: i giovani all’atto dell’immissione nel mondo del lavoro, le donne nel momento più bello e delicato della propria vita, la maternità il cui indennizzo non è al momento congruo con quanto versato ed è liquidato troppo tardivamente, i pensionati che ancora contribuiscono alla quota B a cui ancora oggi non è stata data una risposta in merito all’indennizzo per il Covid-19».

 

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