Una boccata d’aria per gli Odontoiatri italiani dopo la batosta del coronavirus. Il Consiglio di Amministrazione Enpam ha deliberato lo slittamento dal 30 aprile al 30 settembre della scadenza per versare sia la prima rata della Quota A di quest’anno sia la quarta rata della Quota B del 2019. Slittano in avanti anche le altre rate di Quota A (31 ottobre, 30 novembre e 31 dicembre) e va al 30 novembre la quinta e ultima rata della Quota B del 2019. «La decisione va nel senso auspicato da Associazione Italiana Odontoiatri, ed è il segno che l’unità di intenti tra diverse rappresentanze sindacali paga se il denominatore comune è agire per la soluzione di un problema» dice il Presidente AIO Fausto Fiorile, che alla vigilia del CdA aveva scritto al Presidente della Fondazione Alberto Oliveti per caldeggiare in particolare questa misura. «Abbiamo insistito sulle conseguenze di questo inizio anno complicato, direi sciagurato, per tutta la categoria libero-professionale –dice Fiorile– e sull’efficacia nel medio-breve periodo di una dilazione dei pagamenti, contando su una ripresa non lontana, un auspicio a mio modo di vedere per niente irragionevole. Questo è un “primo raggio di sole”». Ma altre ancora sono le misure economiche prese dalla Fondazione in aiuto degli Odontoiatri, che in queste settimane dall’esigenza di distanziamento sociale richiesta dal Governo Conte per contenere l’epidemia. Ce ne parla Giampiero Malagnino, Vice Presidente vicario Enpam.

«Attivata subito e senza bisogno di delibera, la prima misura si è concretizzata nell’erogazione dell’indennità per le calamità naturali», dice Malagnino. «Erogheremo euro 82 al giorno agli iscritti con attività in “zona rossa” (i comuni del Lodigiano chiusi per virus con Vo’ Euganeo) e ai destinatari di un provvedimento di quarantena che giocoforza hanno dovuto chiudere per decreto per 14 giorni. Si tratta, sottolineo, di colleghi obbligati a non lavorare.  Fattispecie diversa è quella relativa ai colleghi di tutta Italia che hanno correttamente seguito l’indicazione di limitare al minimo l’attività in questa fase: una decisione economicamente dolorosa di fronte alla quale abbiamo considerato di deliberare il rinvio delle scadenze di pagamento oggi in CdA. Ricevuta la lettera di appoggio del Presidente AIO Fiorile, il Presidente Enpam Alberto Oliveti lo ha subito chiamato per rassicurarlo: ciò che può essere fatto sarà fatto». Alcuni Odontoiatri peraltro temono una perdita economica così ingente e un’incertezza sulla parabola dell’epidemia tale che un rinvio degli oneri contributivi, pur importantissimo in questa fase, potrebbe non bastare. Ma in questo caso le incertezze dell’iscritto sono in fondo le stesse che condizionano Enpam, come avverte Malagnino. «Ci sono problemi oggettivi a deliberare ulteriori misure adesso. In particolare, non si riesce a valutare né la cifra adeguata ad un eventuale stanziamento né il periodo che andrebbe coperto. C’è poi necessità di capire se e come il governo intenda aiutare la nostra categoria che, per inciso, grazie all’attività odontoiatrica offre ogni giorno un servizio che lo stato non garantisce. E a fronte di questo si trova davanti norme discriminatorie come il decreto dell’8 marzo scorso che consente un ristoro di 500 euro mensili per 3 mesi ai soli lavoratori autonomi Inps. In questo caso, il presidente Oliveti ha subito chiesto al Governo di includere i liberi professionisti iscritti Enpam: quelle somme spettano anche ai medici e agli odontoiatri perché la Fondazione contribuisce come l’Inps al Fondo da cui saranno tratte le risorse in questione». Non è tutto. «Abbiamo anche chiesto al governo di utilizzare il 5% del rendimento del patrimonio della Fondazione per venire incontro alle esigenze dei nostri iscritti – spiega Malagnino – così da aiutarli ad affrontare il séguito di questa epidemia. In definitiva, potremo prendere decisioni veramente incisive quando avremo un decreto del governo che ci dice se i liberi professionisti delle casse private sono equiparati ai lavoratori autonomi Inps e quali provvedimenti sono previsti, e se ci viene data la possibilità di utilizzare una piccola parte del patrimonio, e in che modo visto che la legge ci impone vincoli per motivi di blocco attuariale e sostenibilità. Se la politica fosse rigida nelle sue risposte, dovremo combattere per ottenere una maggiore elasticità, a mio avviso sacrosanta di fronte a un evento di gravità mai vista prima».

Contattaci

Utilizza il form sottostante per entrare in contatto con noi.

I campi contrassegnati con * sono obbligatori.






Dichiaro di aver ricevuto, letto e compreso l’informativa sulla privacy ai sensi del Reg. UE 2016/679 (Art. 13) e presto il consenso al trattamento dei miei dati personali *
Esprimo in modo consapevole e libero il consenso al trattamento per le seguenti finalità:
Finalità 3.1
Do il consensoNego il consenso
Finalità 3.2
Do il consensoNego il consenso
Finalità 3.3
Do il consensoNego il consenso