Gli studi dentistici come discoteche e bar. Sarebbero i luoghi a più alto rischio di contagio di Covid-19 secondo l’Istituto superiore di sanità. Così riportano i media. La conseguenza è che i nostri studi – stando alla “vulgata”, ma riteniamo non sia il pensiero dell’Iss valutato nella sua interezza – potrebbero riaprire tra gli ultimi servizi.

Da qualche parte si legge già che non saremmo così fondamentali come livello di assistenza: se su un piatto della bilancia c’è una carie e dall’altra il rischio di prendere il coronavirus… “ubi maior minor cessat” … Le cure dentali come una tazzina di caffè. Salvo poi far cronicizzare e far diventare urgenze assolute le patologie.

In realtà, se da una parte la premessa può anche essere corretta (“lo studio odontoiatrico è potenzialmente ad alto rischio contagio perché le procedure generano aerosol dove si trasmette il virus”), la conclusione (“quindi meglio andarci il meno possibile”) è del tutto erronea, una vera e propria “fake news” data da una superficiale conoscenza della realtà odontoiatrica.

Nessun professionista della salute auto-organizzato conosce il rischio e quindi cura la sicurezza come l’odontoiatra, riducendo il rischio ai minimi termini! La riprova?

Da una parte siamo tenuti a seguire protocolli di igiene stringenti, in tema di sterilizzazione degli strumenti, di protezione dalle infezioni crociate comunque trasmesse, di sanificazione delle superfici. Le pareti degli studi devono essere lavabili e disinfettabili fino a una altezza di 2,20 metri. I pavimenti devono essere lisci e senza anfratti. I mobili lavabili e disinfettabli. Con tanto di documentazione e scontrini da presentare all’Asl è monitorata la manutenzione periodica delle autoclavi usate per sterilizzare gli strumenti. Le nostre pratiche igieniche sono sotto la lente dell’azienda sanitaria. Ci proteggiamo e proteggiamo operatori e pazienti. I protocolli sono condivisi e noti a tutta la categoria.

Ma non è tutto. Stiamo per adottare nuove “buone pratiche” specifiche, in tempi di Covid-19: i protocolli per le procedure che producono aerosol al riunito, già esistenti ed attuati, verranno a brevissimo implementati ulteriormente.

E’ al lavoro un tavolo Ordini-Associazioni di categoria per alzare l’asticella della sicurezza nonché un tavolo ministeriale che darà ulteriori apporti e la “bollinatura” ufficiale di sicurezza dei protocolli stessi.

Lo studio odontoiatrico è di fatto un luogo sicuro e controllato in maniera certificata, dove chi entra è esposto ai livelli più alti di rischio potenziale e più bassi di rischio reale, ad un livello che non è dimostrabile praticamente i nessun altro ambiente di lavoro sanitario o non.

Siamo un pericolo solo per chi non ci conosce.

Danilo Savini

Segretario Nazionale AIO

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