Sì dell’Unione Europea ai vincoli deontologici posti dalle legislazioni degli stati alle pubblicità di operatori sanitari, strutture o professionisti: difendono il diritto del cittadino ad avere un’informazione trasparente sulle cure. Lo afferma il Commissario europeo al mercato interno, Thierry Breton rispondendo per iscritto ad un quesito della deputata boema, Katerina Konecna, sentenze della Corte di Giustizia Ue alla mano. E’ di conseguenza inattaccabile una norma come il comma 525 della legge 145 2018, noto in ambito odontoiatrico come “emendamento Boldi”, che dal 2019 consente a strutture private ed iscritti ad albi di veicolare solo comunicazioni contenenti caratteristiche del servizio offerto, prezzo e costi delle prestazioni (cioè le informazioni previste dalla legge Bersani 248 del 2006). Gli ordini possono vigilare affinché nelle pubblicità non vi siano elementi di carattere promozionale o suggestivo che compromettano il diritto del paziente ad una corretta informazione sanitaria. Fin qui l’emendamento Boldi non ha avuto vita facile. Oggi però il Commissario Breton afferma che il divieto per legge di pubblicità “propagandistiche, irrealistiche e suggestive” in campo sanitario è compatibile con il diritto comunitario quando persegue un obiettivo generale di pubblico interesse, quale è la salute. Infatti, “la pubblicità promozionale di prodotti sanitari che inganna i pazienti promuovendo trattamenti non adatti e/o non necessari può mettere a rischio la protezione della salute”. Al contrario, la pubblicità unicamente informativa è adeguata per far conoscere i propri servizi ed importante per offrire ai pazienti la chance di un’informazione corretta.

Soddisfatto il Presidente AIO Fausto Fiorile: «Dalla Commissione Europea arriva un orientamento che conferma (finalmente) in modo chiaro la posizione da sempre sostenuta da Associazione Italiana Odontoiatri: la pubblicità sanitaria può essere solo informativa e vigilata dall’Ordine. Quest’ ultimo deve contrastare messaggi che falsino la percezione del paziente. In particolare, ci preoccupa la promozione di terapie spesso non necessarie ma che il paziente avverte come indispensabili alla sua salute. Pensiamo ad esempio alla promozione di riabilitazioni implanto-protesiche in alternativa alla corretta salvaguardia degli elementi dentali naturali perseguita con terapie più conservative».

«In tre anni l’emendamento Boldi, come evidentemente altre leggi di stati membri UE, è stato oggetto di ricorsi e tentativi di modifica che AIO si è trovata in prima linea a contrastare, in accordo con le altre rappresentanze della Professione e con alcuni coraggiosi Ordini, Milano in prima linea», ricorda il Segretario AIO Danilo Savini. «Nella legge Europea nel 2021 fu proposto un emendamento che ammetteva messaggi “suggestivi” ove portassero ad un “ricorso improprio a trattamenti sanitari”, frase che avrebbe indebolito il controllo degli Ordini. Si tratta di tentativi periodici in cui si fa credere che la difesa dei diritti del paziente da parte di un Ordine leda la libera concorrenza. La Commissione sgombra il campo da dubbi ed euro-spauracchi. Ed anche le CAO, prima nazionale e poi provinciali, potranno ricominciare ad applicare la legge senza patemi».

 

 

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