Brutta notizia per i soggetti con partita Iva che hanno un credito Irpef da portare in compensazione. Da giugno non possono più servirsi del modello F24 telematico che la banca mette a loro disposizione. Dovranno utilizzare il sito dell’Agenzia delle Entrate o servirsi del commercialista, pagando un corrispettivo per il servizio. Lo prevede la “manovrina” (decreto legge 50/2017), contemplando sanzioni per chi “sgarra”.

Finora si usava il servizio dell’Agenzia delle Entrate solo se con il credito di  imposta si compensava la tassa da pagare per intero (saldo zero).

Se invece il credito non copriva del tutto il debito e restava un saldo a carico del contribuente si poteva far conto sul più agile internet banking.

Il decreto legge va convertito entro due mesi e già ci sono emendamenti in pista per correggerlo. In ogni caso, autenticarsi al canale telematico Fisconline è cosa più lunga che difficile. Il nome utente è il codice fiscale, poi ci sono un Pin e una password da utilizzare che si ottengono

• o da casa collegandosi ai siti telematici dell’Agenzia delle Entrate

• o recandosi negli uffici dell’Agenzia di persona.

Nel file allegato spieghiamo le due procedure e i loro tempi, in genere l’attesa massima per poter usare Username Pin e Password è due settimane. Si raccomanda dunque ai soci di iniziare la procedura subito, visto che il termine per pagare le tasse è il 30 giugno.

Con il collegamento all’Agenzia delle Entrate si possono anche versare le imposte senza compensazione indicando al Fisco il conto corrente. Non si possono compensare crediti se si è iscritti a ruolo per somme oltre euro 1.500.

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