Le prese di posizione delle principali associazioni odontoiatriche, internazionali ed italiane come AIO, e del presidente della Federazione Dentale Internazionale Gerhard Seeberger registrano un primo successo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emanato un comunicato e convocato una conferenza stampa per chiarire le proprie le proprie “Considerazioni sull’offerta di servizi essenziali di salute orale nel contesto del Covid-19”. La sintesi è: non in tutti i paesi gli studi dentistici devono limitare l’attività alle emergenze finché non saranno diminuiti i contagi. Il rappresentante OMS per l’Odontoiatria Benoit Vatenne scrivendo a chi in questi giorni ha criticato la scelta di limitare l’apertura degli studi solo alle emergenze fino al ridursi dell’epidemia ribadisce che ogni limitazione richiesta nel documento va seguita in accordo con le regole e le indicazioni poste dai governi nazionali. E aggiunge: «Purtroppo alcuni media, intenzionalmente o meno, non hanno ricordato che la raccomandazione a rinviare le cure dentali di routine è suggerita solo in uno scenario di intensa e incontrollata trasmissione del virus nelle comunità. Uno scenario che non coincide con l’attuale situazione della maggior parte dei paesi del mondo».

«L’OMS bene ha fatto a chiarire. Resta il disagio per un documento uscito con 3-4 mesi di ritardo, e dove non si mette in risalto che l’odontoiatria in tutto il mondo ha messo in atto in questo periodo, a proprie spese, misure ulteriori per minimizzare il rischio infettivo ed è riuscita ad azzerare i contagi», dice Fausto Fiorile presidente di Associazione Italiana Odontoiatri. Da Odontoiatra con trascorsi ordinistici porto alla condivisione di colleghi e cittadini una riflessione sullo stesso titolo del documento che pare distinguere tra cure “più” e “meno” essenziali. In deontologia, ogni prestazione “essenziale” nel nostro lavoro discende da una diagnosi, e ogni diagnosi è il fondamento di una terapia la cui erogazione non può essere intaccata. Non esiste che una terapia su un paziente sia rinviabile quando ci sono tutti gli elementi per effettuarla perché appare di secondaria importanza rispetto ad altre misure igieniche o terapeutiche. AIO si batterà in sede internazionale per chiarire una volta per tutte il concetto di essenzialità in odontoiatria e per sottolineare i livelli di sicurezza raggiunti dagli studi odontoiatrici in Italia, e non solo».

Nelle ultime ore è arrivato lo Statement di FDI che a nome di 200 associazioni di 130 stati membri, puntualizza come i servizi sanitari possano e debbano continuare durante l’epidemia purché in accordo con le raccomandazioni a livello nazionale e locale. E annuncia a breve in merito alla questione-sicurezza una sintesi di dati da 90 paesi.

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