L’equiparazione tra professionisti ed imprese è una “missione possibile”? Finora si sarebbe detto di no. Anzi, era un no. Negli anni scorsi sono stati presentati in Parlamento e sono regolarmente saltati per rifiuti delle commissioni emendamenti tesi ad estendere benefit importanti ai liberi professionisti. Per gli odontoiatri ricordiamo: il bonus bollette attribuito alle aziende energivore, i finanziamenti della nuova legge Sabatini per l’acquisto di beni hi tech, gli incentivi per la trasformazione digitale, il credito d’imposta fino al 70% della spesa per il training del personale all’uso di strumenti informatici. Adesso tutto questo può cambiare. È stata approvata la legge 160/2023 che rivede il sistema degli incentivi alle imprese. È nella Gazzetta Ufficiale del 15 novembre scorso; e tra i principi guida per favorire il “pieno dispiegamento dell’intervento pubblico sul tessuto produttivo”, introduce quello secondo cui la qualifica di professionista “non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti ove ne ricorrano i presupposti e ove previsto”.
Non significa piena equiparazione alle imprese, come giustamente avvertono le testate di settore. Significa però che, con decreti attuativi da presentare entro 2 anni, il governo dovrà dire dove imprese e professionisti sono equiparati e dove non lo sono. E qui i sindacati dovranno giocarsi una partita che fin qui è stata proibitiva. Ancora quest’estate sono saltati emendamenti di varie forze politiche al disegno di legge 571 che rivedevano il sistema degli incentivi nel senso dell’equiparazione. Un anno fa AIO ha sostenuto con veemenza ma invano un emendamento (articolo 24 del ddl 2469) che parificava i lavoratori autonomi alle imprese per l’accesso a bandi, fondi e finanziamenti facendo valere l’iscrizione a Ordini, Collegi od Albi professionali come quella alla Camera di Commercio. «Finora un odontoiatra che volesse fruire di agevolazioni doveva trasformarsi in società. Con tutte le implicazioni pratiche, economiche e anche organizzative e deontologiche che la trasformazione comporta», afferma il Presidente AIO Palermo Giuseppe Settineri. «Ora il problema potrebbe finire: gli stessi incentivi e agevolazioni fiscali potrebbero valere sia per il singolo professionista odontoiatra sia per l’impresa-società. questa deve essere la madre di tutte le nostre battaglie sindacali. Il rischio di un’inerzia comporta per il singolo odontoiatra l’impossibilità di competere con gli ambulatori-imprese e in prospettiva di sopravvivere».
«Molto del successo dei nostri sforzi dipende da noi sindacati», ammette il Vice Presidente AIO Foggia Ettore Gaudiosi. «Da una parte siamo chiamati ad incalzare il governo per mettere nero su bianco al più presto i decreti attuativi, dall’altra dobbiamo scendere nel merito di incentivi e agevolazioni fiscali per massimizzare l’efficacia delle misure. E dobbiamo pretendere sempre equità». «Scrivere dei decreti attuativi è impresa relativamente semplice per i Ministeri coinvolti, ma richiede la volontà politica di spostare risorse attuali a fronte di un vantaggio che arriva in un orizzonte di più di 5 anni», avverte il Segretario Sindacale Danilo Savini. «Con l’attuale situazione una sensibilizzazione del mondo politico si ottiene attraverso un confronto a tutto campo, partendo dalle rappresentanze di categoria per finire con il coinvolgimento delle associazioni dei cittadini».
«AIO, e parlo di tutte le presidenze nessuna esclusa, è da sempre pioniera della richiesta di un’equiparazione tra professionisti ed imprese per evitare l’obbrobrio, più evidente che in qualsiasi altra branca della medicina, della commercializzazione dell’odontoiatria» dice il Presidente Nazionale Gerhard K. Seeberger. «Abbiamo posto l’accento sulle leggi europee che, in qualche caso, già ci equiparano alle imprese. In prospettiva, questa legge produce sviluppo per un settore, il nostro, trasparente e ci tiene al passo con la padronanza delle nuove tecnologie. Ma soprattutto ci mantiene professionisti che si distinguono per la loro umanità. In un’AIO sensibile al tema, combattiamo da tempo per vedere dopo un lungo tunnel questo spiraglio di luce. Ora è il tempo di agire. Siamo in tanti e siamo animati dalle migliori intenzioni».
Nella foto, Ettore Gaudiosi Vice Presidente AIO Foggia e Giuseppe Settineri Presidente AIO Palermo.