Il Segretario AIO Danilo Savini scrive al Presidente CAO Nazionale Raffele Iandolo. Potrebbero essere sanzionabili dai rispettivi ordini i Medici estetici che hanno di fatto denigrato via social i laureati in Odontoiatria ritenendoli non formati ad eseguire interventi sul volto. I loro video potrebbero aver violato l’articolo 58 del Codice deontologico, nel quale si spiega che “il Medico (Chirurgo od Odontoiatra indifferentemente ndr) impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, nonché delle correlate autonomie e responsabilità”.
Antefatto – A seguito della conversione in legge del decreto Bollette che da oggi consente anche a laureati in Odontoiatria di esercitare attività di medicina estetica “non invasiva o mininvasiva al terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore del volto” – sui social e in particolare su Tik-Tok sono comparsi vari video brevi ed ostili. Messaggi in cui Medici Chirurghi estetici, alla legittima difesa della loro visione delle cose, antepongono dubbi sulla preparazione universitaria offerta nei corsi odontoiatrici. E si lasciano andare ad indignati sproloqui in cui mostrano di considerare la laurea in Odontoiatria una “laurea breve” e non esaennale quale è. Evocano un dentista che non ha mai visto dissezioni e lezioni di anatomia quando il livello delle suddette lezioni nelle aule dei corsi deve essere ed è uguale a quello di Medicina. Non solo. «Pretendono di asfaltare la legge 409 1985 e il Codice di deontologia che unisce Medici Odontoiatri e Medici Chirurghi affermando che gli Odontoiatri non sono Medici e non possono fare terapie che, oltre che “estetiche”, sono “curative”. Fa impressione che simili difese di rendite arrivino da giovani colleghi, che evidentemente nei corsi da loro frequentati non hanno preso alcuna lezione di deontologia», commenta Savini. «Questa campagna denigratoria, che ci riporta agli anni in cui i laureati in Odontoiatria erano definiti “odontopuffi” , non doveva iniziare e deve finire».
La posizione AIO – Il Segretario AIO nella lettera al Presidente CAO ricorda tra l’altro come AIO sia stata l’unica associazione a porre dei dubbi sulle implicazioni medico-legali ed assicurative della misura contenuta nel decreto bollette, «attirandosi persino critiche ingiuste nella battaglia per un giusto riconoscimento delle nostre competenze estetiche. Proprio per questo motivo – spiega Savini – rimandiamo al mittente considerazioni ineducate ed “ignoranti” dove ci si dice da fuori chi siamo e che cosa saremmo autorizzati a fare in base alla nostra formazione. I nostri corsi di studi sono strutturati forse meglio di quelli di qualsiasi medico, veniamo laureati da Medici Odontoiatri così come in Medicina si viene laureati da Medici Chirurghi, e siamo educati a riconoscere i Medici Chirurghi come colleghi, cosa che in qualche caso a quanto pare non è reciproca».