A cadenza periodica AIO pubblica testimonianze di protagonisti di oggi e di ieri dell’Associazione. E’ il turno dell’attuale Tesoriere AIO Bari, Mauro Papagni, che fu tra i protagonisti di USO, l’unione degli studenti che si batté negli anni Settanta per una facoltà di odontoiatria sul modello anglosassone. Dall’altra parte, chi faceva una vecchia formazione e le vecchie rappresentanze dei dentisti (AMDI). Oggi USO non c’è più, ma c’è il corso di studi in odontoiatria. Papagni resta in prima linea con la nostra Associazione. Ma ecco come ci ricorda la nascita dell’odontoiatria moderna.

Mauro Papagni*

Per una volta iniziamo un articolo che credo di una certa attualità partendo da una fotografia di 48 anni fa. L’immagine ritrae un’assemblea studentesca anni Settanta. Il primo a sinistra in cattedra sono io, il secondo è il mio amico Stefano D’Addabbo, che in questi giorni mi ha aiutato a ricostruire una pagina di storia della nostra professione. C’è, o meglio c’è stata, un’Associazione che ha contribuito in prima battuta alla nascita del Corso di Studi di Odontoiatria. Si chiamava USO, Unione Studenti Orientati verso l’odontoiatria, ed era formata da studenti in Medicina, di diversa estrazione: c’erano diplomati del liceo classico o scientifico come odontotecnici che aspiravano ad un corso con competenze specifiche. Tutti si rendevano conto che il corso di laurea in Medicina in quei primi anni Settanta non era in grado né di contenere tutte le nozioni che già allora caratterizzavano l’Odontoiatria né di offrire un bagaglio pratico in grado di orientare verso l’esercizio dell’attività di dentista. In quell’associazione c’ero io e c’era Stefano. Ho cercato tra i ricordi, tra alcune foto (questa sotto è la mia, come sono oggi), e con l’aiuto dell’amico di sempre, ho ricostruito il percorso storico di USO a Bari e nel resto d’Italia: quel percorso che ci ha condotti tutti insieme all’istituzione del corso di laurea in Odontoiatria.

Il primo statuto USO è del 1970, si legge che l’Unione ha per obiettivo l’istituzione di una Facoltà separata di Odontoiatria. In altre nazioni già c’era un corso di laurea specifico per la formazione dell’Odontoiatra e presto cercammo collegamenti con studenti di quei paesi. Per stringere alleanze e conoscere quello che accadeva altrove, i rappresentanti dell’USO parteciparono al congresso internazionale degli studenti in Odontoiatria a Tribridge nel Sussex in Inghilterra. Poi fu la volta di Malta. Pian piano si costituirono delle sedi in Italia, anche la nostra di Bari, che un qualche contributo lo ha dato. Ma c’è una pagina che non può essere dimenticata. USO riuscì ad avere visibilità e a far conoscere le iniziative che i suoi rappresentanti stavano portando avanti attraverso la pubblicazione di un “Notiziario USO” inserito sulla rivista Dental Cadmos, diretta da Carlo Guastamacchia. L’inserto era riconoscibile per un colore diverso che avevano le pagine del notiziario, pagine che riportiamo qui di seguito. Nella prima delle due foto, io sono seduto e Stefano in piedi “alla lavagna” spiega.

Furono organizzati anche dei congressi nazionali USO che videro la partecipazione di tutti coloro che credevano nell’iniziativa. Il 10 dicembre del 1975 è una data storica. I rappresentanti dell’USO furono ricevuti dal Presidente della Commissione Sanità della Camera, onorevole Salvatore Frasca, e dal Presidente della commissione Sanità del Senato, onorevole Senatore Giacinto Minnocci. La foto che segue ritrae la delegazione di studenti composta da:  Giulio Calderoli (cugino dell’Onorevole Calderoli della Lega), Fabio Rossi, Dario Fernandez,  Marco Piras, Bianca Gerbaz, Beppe Chiesa, Stefano D’Addabbo, Beppe Gola. Facendosi entrambi portavoce di quelle che erano le nostre richieste, esposero la situazione odontoiatrica dell’epoca e la necessità di istituire una facoltà autonoma di Odontoiatria.

Tutto questo però non bastava. Bisognava impegnarsi di più, interessare anche i responsabili delle sezioni dell’istruzione e delle sezioni sanità dei partiti.  Si produssero dei documenti che furono fatti pervenire in Parlamento, nelle facoltà di Medicina e Chirurgia ed ai Rettori delle Università. In quegli stessi anni Stefano riusciva ad avere un contatto dal padre di Giulio Calderoli per incontrare l’Associazione Internazionale studenti di odontoiatria IADS: USO varcava i confini italiani! La determinazione di questo movimento studentesco alla fine fu premiata. E portò all’istituzione del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria alla facoltà di Medicina e Chirurgia, con Decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 1980, n. 135 a firma dell’allora Capo dello Stato Sandro Pertini, pubblicato in Gazzetta Ufficiale serie generale 104 del 16 aprile 1980. Un documento che ogni odontoiatra dovrebbe vedere come una svolta storica.

Istituito il corso di laurea in Odontoiatria, l’USO (nella foto sopra al Congresso Nazionale riconosco accanto a me, primo da sinistra, Giulio Calderoli, Beppe Gola, Marco Piras e Stefano D’Addabbo) si sciolse, anche se nel nuovo statuto i membri si erano ripromessi di internazionalizzare l’associazione e le esperienze degli studenti del nuovo corso di laurea. In realtà, al volgere del decennio si posero le basi per la nascita dell’Associazione Italiana Studenti Odontoiatria, l’AISO. E in pieni anni Ottanta, con i primi laureati in Odontoiatria, scherzosamente appellati “odontopuffi” da coloro che stavano seguendo il vecchio percorso a Medicina, fu fondata l’AIO. Tale associazione ha ereditato l’esperienza di “lotta” di USO e, in parte, dell’AISO di quegli anni, ed è stata un valido punto di riferimento per tutti i nuovi laureati in Odontoiatria che avevano ancora diversi problemi da risolvere. Ad esempio quello previdenziale: poter eseguire versamenti contributivi all’Enpam per avere diritto ad un assegno pensionistico. Passarono anni perché questo avvenisse. Un altro problema era la possibilità di partecipare ai concorsi pubblici con gli stessi diritti dei medici, sempre in prima linea per rivendicare i diritti della nuova figura professionale dell’Odontoiatra. Battaglie che l’AIO da subito iniziò ad affrontare e portare avanti, come ancora oggi fa. Ricordiamo la riammissione dei laureati in odontoiatria non specialisti nei ruoli del Servizio sanitario nazionale nel decreto Bollette. I contributi alla Professione che in questi anni arrivano sotto forma di emendamenti forse non ci sarebbero senza l’esperienza e lo spirito di sacrificio di coloro che, senza nulla pretendere, spesso rimettendoci, togliendo tempo al lavoro e alla famiglia, lottarono con tanta voglia di vedere riconosciuti da leggi ed istituzioni i diritti della nuova figura professionale.

Oggi il corso di laurea è l’unico percorso valido per conseguire il titolo di Odontoiatra. Questo è giusto ricordare ai giovani colleghi che non hanno vissuto quei momenti di lotta, di impegno, di emozioni, per raggiungere un ideale di Odontoiatria diversa da come era impostata in quegli anni e che è stata offerta loro su “un piatto d’argento”. Che sappiano quanto impegno c’è stato per quel Decreto del Presidente della Repubblica del 28 febbraio 1980, n.135, firmato dall’allora Presidente Sandro Pertini!

* Tesoriere AIO Bari

 

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