Come calcolare la maggioranza di due terzi in una società tra professionisti o STP, per quote di possesso o per voti in consiglio d’amministrazione? L’Agenzia Garante per la Concorrenza (“Antitrust”) afferma che i due criteri fissati dalla legge sono in alternativa. Di recente, la Commissione Albo Odontoiatri Nazionale ha invece affermato il contrario: la lettura del dispositivo legislativo fin qui non lascia spazio a dubbi, occorre adempiere ad entrambi i criteri e ci vorrebbe un autorevole parere ministeriale. Il doppio requisito è necessario anche per Associazione Italiana Odontoiatri e il suo Presidente Fausto Fiorile. Che tuttavia si rende conto come la forma societaria sia da una parte un tema molto ampio dall’altra una grande opportunità per il professionista.

«Oggi l’Odontoiatra deve pensare sempre più concretamente a forme di gestione della propria attività alternative al tradizionale Studio monoprofessionale o associato –dice Fiorile– l’ho spiegato ad Expodental a Rimini e dettaglierò questa posizione al 28° Congresso Nazionale». Al Centro Congressi di Riva del Garda, in parallelo all’evento congressuale AIO su tre giornate – una non stop con gli atenei il giovedì e i due pomeriggi successivi – e al meeting autunnale dell’Accademia Italiana di Conservativa, in programma le mattine di venerdì e sabato, si svolgerà venerdì mattina dalle 9 alle 12 un corso dal titolo “Come e perché trasformare il proprio Studio professionale in Società tra professionisti STP”. Il corso è a numero chiuso per massimo 50 iscritti, l’iscrizione è gratuita. «Per la nostra associazione –conclude Fiorile– la STP, oltre ad essere l’unico strumento deontologicamente corretto e giuridicamente consentito per svolgere la professione in forma societaria, offre tantissimi vantaggi tra cui ovviamente quello fiscale»

Alessandro Terzuolo commercialista dello studio Terzuolo Brunero ed Associati, tra i relatori del corso di Riva con il fratello Umberto Terzuolo e l’avvocato cassazionista Maria Maddalena Giungato, dettaglia un esempio dei vantaggi fruibili con la forma societaria. «Nella legge di Bilancio 2019, il governo aveva inizialmente accantonato il super-ammortamento del 130% previsto gli anni scorsi sull’acquisto di beni da parte anche di singoli professionisti, salvo poi riconoscerlo nel decreto Crescita a decorrere dal 1° aprile di quest’anno e solo per 14 mesi. Per contro, ha dettato da subito incentivi fiscali per la digitalizzazione degli studi rivolti proprio ed esclusivamente alle società con l’istituto dell’iper-ammortamento che consente di scaricare dall’Ires – non dall’Irap – il 270% degli investimenti in specifici beni strumentali, senza porre un tetto». «E’ uno dei motivi per cui la forma societaria potrebbe lasciarsi preferire in certi casi. Noi al Congresso AIO – spiega Umberto Terzuolo –parleremo di come sia possibile tecnicamente la trasformazione dello studio professionale in società e naturalmente di tutti i pro e contro di questa formula».

 

 

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