La salute non è un mercato, ma un ambito estremamente importante per la persona, dove la promozione della salute deve coincidere con formazione e informazione. Per questo se si vuole fare “pubblicità sanitaria” servono riferimenti dettati dagli Ordini a beneficio degli iscritti e dei cittadini. E’ il messaggio lanciato da Eleonora Cardamone, vicepresidente Associazione Italiana Odontoiatri, a Roma all’incontro “Nuove norme in tema di pubblicità sanitaria” organizzato dall’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri capitolino. Con Cardamone, l’avvocato Maria Maddalena Giungato, il presidente Assoutenti Mario Finzi, il presidente Andi Carlo Ghirlanda e il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri nazionale Raffaele Iandolo nonché l’onorevole Rossana Boldi, relatrice nell’ultima legge di bilancio dell’emendamento che ristabilisce il controllo dell’Ordine sui messaggi pubblicitari, e obbliga i direttori di strutture sanitarie all’iscrizione all’Albo Odontoiatri della provincia dove operano.
«L’atto medico non è riconducibile a un servizio commerciale, non è descrivibile in termini di sole tariffe. Nell’informare sulle prestazioni che offre, una Professione deve staccarsi da un’ottica promozionale e prefiggersi un ruolo anzi “formativo”. In caso contrario – ha spiegato Cardamone- il paziente si ritrova solo di fronte alle scelte e, com’è verificabile nel quotidiano, paga provvisori e protesi sulla base di criteri economici ed estetici anziché clinici e di funzionalità». Ricordando le linee guida sulla pubblicità definite dall’Omceo Roma, Cardamone ha auspicato che a livello nazionale siano definiti criteri omogenei a livello nazionale per la promozione del professionista, «linee guida divulgabili anche con il contributo delle Associazioni di categoria. Attualmente, il controllo dell’Ordine è previsto sulle pubblicità in essere, ma la stesura iniziale dell’emendamento Boldi prevedeva una supervisione preventiva, a testimonianza della necessità per il Professionista di parametri certi per i contenuti del suo messaggio».
L’onorevole Boldi (nella foto a sinistra con Cardamone) ha ventilato che gli aspetti illustrati da Cardamone potrebbero essere ripresi in Conferenza Stato-Regioni, al culmine di un percorso parallelo all’aggiornamento del nomenclatore delle tariffe odontoiatriche. Il Presidente CAO Iandolo, riportando il parere del Garante per la Concorrenza, contrario alla novità legislativa, ha sottolineato i principi anche ordinamentali che per Commissioni Albo e Consigli Ordinistici contemplano un ruolo a tutela del cittadino in questa delicata materia.