Quarantamila medici di famiglia, ma soprattutto 45 mila dentisti: sono le due categorie sanitarie più capillarmente distribuite sul territorio italiano, le più accessibili ai cittadini. E sono anche quelle che potrebbero essere messe in ginocchio dai rincari delle utenze. Dopo un 2020 di chiusure per emergenza pandemica, un 2021 di ristori minimi e un 2022 con incentivi per pochi, i titolari di studio odontoiatrico stanno attraversando una fase di stress economico. Per molti la crisi potrebbe rivelarsi uno “tsunami”. Perciò, proprio come una settimana fa la Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia, Associazione Italiana Odontoiatri ha scritto ai ministri di Economia, Sviluppo Economico e Salute chiedendo un confronto per discutere di misure lenitive rispetto ai rialzi delle bollette di gas ed elettricità.

«Siamo aziende strategiche, che producono salute per tutti in un settore dove lo Stato copre solo il 4% delle prestazioni», dice il Presidente Nazionale AIO Fausto Fiorile, che confida in una «rapida e propositiva interlocuzione».

«Il credito d’imposta sugli investimenti si è rivelato un incentivo solo per le società, non per i singoli dentisti», osserva Danilo Savini, segretario sindacale AIO. «Eppure,  in 45 mila offriamo terapie d’avanguardia, sosteniamo gli oneri di tecnologie avanzate, seguiamo onerose linee guida per assicurare protezione dai contagi al 100% di pazienti e lavoratori, sosteniamo personale in piena crescita professionale. Siamo una ricchezza per il Paese, il Legislatore dovrebbe iniziare a tenerne conto».

Contattaci

Utilizza il form sottostante per entrare in contatto con noi.

I campi contrassegnati con * sono obbligatori.






Dichiaro di aver ricevuto, letto e compreso l’informativa sulla privacy ai sensi del Reg. UE 2016/679 (Art. 13) e presto il consenso al trattamento dei miei dati personali *
Esprimo in modo consapevole e libero il consenso al trattamento per le seguenti finalità:
Finalità 3.1
Do il consensoNego il consenso
Finalità 3.2
Do il consensoNego il consenso
Finalità 3.3
Do il consensoNego il consenso