In questi tempi di crisi e di conseguente grossa confusione a livello legislativo e non, è opportuno fare una precisazione relativamente alle proroghe che sono state concesse dal D.L. “Cura Italia”.
Come è noto, con il Decreto Legge emanato nelle prime ore di mercoledì 18 marzo, tutti i versamenti del 16 marzo sono stati posticipati ad oggi, 20 marzo.
Sono state poi concesse diverse proroghe speciali tra cui anche una specifica per quei contribuenti, siano essi professionisti o imprese (che nel mondo odontoiatrico essenzialmente si “traducono” in professionisti con P.IVA, studi associati, STP a r.l. o S.r.l.), con ricavi o compensi non superiori a 2 milioni di euro.
Questi soggetti potranno effettuare i versamenti che scadono nei periodi compresi tra l’8 marzo al 31 marzo direttamente il 31 maggio (1° giugno, perché il 31 è domenica) in unica soluzione o in cinque rate mensili a partire proprio dal prossimo mese di maggio.
Questo differimento, però, non interessa tutti i versamenti che si sarebbero dovuti effettuare lunedì 16.
Il rinvio, infatti, vale solamente per il versamento dell’IVA, delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e dei contributi previdenziali e assistenziali nonchè dei premi INAIL per l’assicurazione obbligatoria.
Pertanto, tutti i versamenti che non sono contemplati in modo specifico nell’articolo 62 comma 2 del DL “Cura Italia” devono essere effettuati nella giornata odierna.
Di interesse per la categoria odontoiatrica vi sono essenzialmente due adempimenti dove il primo interessa probabilmente tutti:
- Il versamento delle ritenute di acconto principalmente sulle “collaborazioni odontoiatriche” (ma, più in generale, su tutti i pagamenti effettuati a liberi professionisti che hanno applicato la ritenuta d’acconto) che sono state pagate nello scorso mese di febbraio;
- Esclusivamente per le società (ad es. S.r.l., S.p.A. o Stp costituite in forma di S.r.l.) la tassa di concessione governativa per la numerazione e bollatura iniziale dei libri e registri, meglio conosciuta come “tassa sui libri sociali”.
Il nostro consiglio è quindi di interfacciarsi con il proprio commercialista per evitare di incorrere in sanzioni da tardivo versamento, quanto mai fastidiose in questi difficili momenti.
Umberto Terzuolo
Studio Commercialistico Terzuolo, Brunero & Associati