Alla vigilia della data prescelta del 27 dicembre per inaugurare le vaccinazioni contro il Covid-19, Associazione Italiana Odontoiatri scrive al Ministero della Salute affinché gli Odontoiatri siano inseriti nel Piano Vaccini tra i primi destinatari dell’immunizzazione insieme agli altri operatori sanitari e possano a loro volta vaccinare i cittadini per dare una mano al Paese.

Nella lettera al Ministro, il Presidente Fausto Fiorile e il Segretario Danilo Savini spiegano che l’Odontoiatria va presa in carico dalle Istituzioni indipendentemente dal fatto che solo una piccola parte dei Dentisti italiani opera nel Servizio sanitario nazionale. «Non è colpa nostra se dal 1978 è stato scelto di mantenere libero professionale la gran parte delle prestazioni odontoiatriche escludendole dai livelli essenziali di assistenza», spiega il Segretario Generale AIO Danilo Savini. «Insieme a Medici ed Infermieri, siamo gli operatori a più stretto contatto con i Pazienti; e questi ultimi, come affermato dal Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Nazionale FNOMCeO Dr Raffaele Iandolo, non possono portare le mascherine durante le visite. Anche se nei nostri studi a nostre spese abbiamo messo in atto accorgimenti in grado di portare i rischi di contagio al di sotto di qualsiasi altra procedura sanitaria e non, lo Stato dovrebbe occuparsi di proteggerci. E’ una sua competenza e trascurandola si rischia di discriminare tra Odontoiatri pubblici vaccinati e Odontoiatri privati non vaccinati facendo un torto ai Professionisti, agli Assistiti e alla Costituzione».

Nella lettera, i vertici AIO fanno anche riferimento al bando Invitalia, finanziato nella legge di Bilancio al voto in questi giorni, per assumere a termine 3 mila Medici e 12 mila Infermieri per eseguire le vaccinazioni: “Ci addolora (…) non trovarvi citati anche i Medici Odontoiatri. Gli stessi che quotidianamente nei propri Studi svolgono prestazioni sanitarie e/o atti chirurgici ivi compresi interventi legati ad una specialità medica e vorremmo poter collaborare allo sforzo che il Sistema sanitario del Paese sta facendo per la tutela dei Cittadini/Pazienti al fine di tutelarli dal rischio di contrarre il virus. Le chiediamo di correggere questa che riteniamo una semplice dimenticanza”. «Chiediamo di poter praticare su base volontaria un atto, la somministrazione del vaccino attraverso iniezione, che eseguiamo tutti i giorni sui nostri pazienti. I laureati in Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria pari sono, ciascuno nel suo specifico, ai sensi dell’erogazione di prestazioni sanitarie alle Persone assistite, da diagnosi e terapia in giù. E’ assurdo dividere i Medici in serie A e serie B», dice Savini, e conclude: «Noi non chiediamo di essere i primi a vaccinarci e a vaccinare, ma osserviamo che, subito dopo il personale di prima linea (reparti ospedalieri Covid, Anestesisti, Radiologi, Unità Speciali di Continuità Assistenziale territoriali) dovrebbe avere prelazione nell’immunizzarsi (e immunizzare, perché no?) il Professionista sanitario che evita accessi impropri in ospedale e nei Pronti Soccorso: dal Medico di Medicina Generale all’Odontoiatra. Lo stesso Odontoiatra che è tenuto a saper gestire le urgenze nel suo studio –quando gli è concesso di tenerlo aperto– e del quale sembra ci si sia un po’ dimenticati in questo 2020. Siamo Medici Odontoiatri qualificati, privati, che hanno diritti e desiderano concretizzare la possibilità di aiutare il proprio Paese».

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