Importante successo di Associazione Italiana Odontoiatri nella stesura del disegno di legge 2224, che riforma in toto il tema di responsabilità professionale del personale sanitario. All’articolo 2 il testo, in settimana in aula al Senato per il voto finale, potenzia la figura del Difensore Civico regionale attribuendogli la funzione  di Garante del Diritto alla salute, con tanto di nucleo tecnico di supporto dedicato, ogniqualvolta sia adito da pazienti o loro familiari per un presunto danno dovuto al fatto di un sanitario. Nella stesura originale del disegno si prevedeva che nella struttura organizzativa nel nuovo organismo fosse presente una rappresentanza delle associazioni di pazienti senza analoga rappresentanza per i professionisti sanitari. Con un emendamento curato dall’Avvocato Maria Maddalena Giungato, AIO in un’audizione in Senato aveva chiesto di garantire una posizione di equilibrio tra le parti dinanzi al Garante. «Nell’attuale stesura finale è stata eliminata la situazione di sbilanciamento – segnalata da AIO nel testo originario – eliminando il precedente riferimento alla sola rappresentanza dei pazienti all’interno della struttura operativa del Garante» afferma il presidente AIO Pierluigi Delogu. «Mantenere un equilibrio tra pazienti e curanti consente di non far pendere la bilancia da una parte sola e assicurare un corretto confronto tra le parti. Una rappresentanza solo ordinistica avrebbe certo suscitato dissensi, una rappresentanza di soli pazienti mal si sarebbe conciliata con un testo che vuole riportare la giusta e necessaria serenità ai professionisti sanitari nel loro operare quotidiano».

L’Avvocato Giungato si sofferma sui rischi di un Garante sbilanciato dalla parte del paziente, che aveva sottolineato in sede di audizione in Senato: «Il nuovo testo è il frutto di un lavoro importante svolto dalla  12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) del Senato, che ha recepito e rielaborato con attenzione e ponderazione anche il contributo delle audizioni e che, nello specifico, consentirà al Garante per il diritto alla Salute di operare in un contesto di confronto equilibrato tra le parti. La volontà perseguita è quella di tutelare – giustamente – il paziente, garantendo al contempo i diritti dei professionisti: il rispetto di tutte le parti coinvolte è certamente presupposto indefettibile per un corretto e costruttivo dialogo, nell’interesse della salute del singolo e della collettività».

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