Pillole aio: il contratto per i dipendenti spiegato in due minuti
AIO Roma e Giovanni Migliano riassumono in due minuti i punti salienti del nuovo contratto AIO per i dipendenti dello studio odontoiatrico, l'UNICO creato da un'associazione di categoria.
Un servizio sul quotidiano romano il Tempo (“Giro di vite sui dentisti low cost”, 11 gennaio 2017) fa il punto all’indomani del parere del Ministero dello Sviluppo secondo cui solo le società tra professionisti iscritte all’Ordine sono abilitate ad erogare direttamente cure odontoiatriche perché a differenza di Srl & co consentono di tutelare la concorrenzialità dei prezzi e la trasparenza del rapporto dentista-paziente. In particolare, un passaggio del testo riporta i dati Istat secondo cui tra il 2005 e il 2015, lungi dall’attrarre i pazienti a reddito più basso grazie alle loro proposte low cost, queste società abbiano avuto uno sviluppo cui non è corrisposto una maggiore accessibilità delle cure dentali per gli italiani. Come spiega Giovanni Migliano, presidente AIO Roma intervistato da Antonio Sbraga, a parte che «spesso non sappiamo chi ci sia dietro queste società e quali capitali ci siano dietro, è capitato che alcune abbiano chiuso all’improvviso lasciando i pazienti con cure da terminare, dopo averli allettati con grandi sconti», esse non sono un’alternativa al dentista classico ma semmai al Servizio sanitario nazionale che dovrebbe coprire l’assistenza alle fasce più indifese della popolazione, ma non vi riesce. Di qui il ricorso al low cost di cui però talvolta i pazienti pagano le conseguenze in termini di cure di minor qualità. Migliano ricorda la recente audizione in cui Associazione Italiana Odontoiatri ha indicato alla politica la strada della prevenzione e quella della defiscalizzazione delle spese sostenute dal dentista.
Circa 500 temi e disegni pervenuti, tra gli oltre 1500 bambini incontrati. E nei giorni scorsi è stato premiato il tema di Damiano che ha descritto il senso delle giornate che i soci AIO hanno organizzato anche quest’anno nelle classi romane nel Progetto Scuola 2015/16 . L’iniziativa AIO Roma dal 2008 prevede lezioni in aula con ppt, dimostrazioni pratiche e un cartone animato per far capire l’importanza dei consigli del dentista di fiducia, di una sana alimentazione e di visite periodiche. Per 2016/17 abbiamo già ricevuto l’invito di altre scuole a conferma che il progetto svolto volontariamente dai soci AIO Roma continua ad essere apprezzato dai dirigenti, docenti e genitori. Nel ringraziare gli sponsor che ci sostengono, con prodotti da consegnare agli uditori e i premi (spazzolino elettrico di ultima generazione), e la Federazione Italiana Bocce che ci ha ospitato per la premiazione e offerto gli omaggi per i ragazzi, tra cui due testi donati alle scuole, ricordo che in occasione delle lezioni nessun socio AIO Roma rilascia materiale pubblicitario con il proprio nome, ma solo informazioni a firma dell’associazione! …e ora la parola a Damiano!
Dott. Giovanni Migliano Presidente AIO Roma
Tema vincitore.
L’importanza di un sorriso sano e bello.
Martedì 12 aprile io e i miei compagni delle classi 3’, 4’, 5’ elementare della scuola di Selci siamo andati ad ascoltare un dentista che ci ha parlato dell’ importanza dell’ igiene orale.
Quando siamo entrati nell’aula più grande di Vescovio, dove si teneva la conferenza, c’erano tante sedie e ci siamo seduti. Poco dopo abbiamo fatto silenzio perché un professore/dentista ha spiegato che dovremmo mangiare molte verdure e pochi, anzi pochissimi zuccheri che, oltre a far male alla salute, sono nemici dei dentini perché causano danni come placca e tartaro. Il professore dentista ci ha mostrato come è formata la bocca: labbra, denti, lingua e palato. I denti si dividono in incisivi, che servono per sgranocchiare cibi come le carote, i canini che servono per strappare la carne, i premolari e molari che servono per triturare il cibo. Abbiamo visto poi un cartone sui supereroi dei denti. Il professore dentista ci ha spiegato poi il modo corretto per utilizzare lo spazzolino per la pulizia dei denti e quale spazzolino utilizzare raccomandandoci di lavare sempre i denti dopo i pasti ( colazione, pranzo e cena). Finita la conferenza ciascun bambino ha ricevuto tre piccoli dentifrici.
Mi è piaciuta molto questa esperienza perché abbiamo imparato l’ importanza dell’ igiene orale divertendoci.
Damiano
Con 50 centesimi al giorno un volano per sviluppare la propria professione e per difendere il lavoro quotidiano, ma anche per crescere a tutto tondo come uomo-professionista, Questo il messaggio di Aio Roma sul ruolo del sindacato, che recita: “per iscriversi ad AIO bastano cinque minuti”. Uno splendido filmato su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=RGDBJAqCExY), proprio in cinque minuti spiega in modo esemplare cosa può dare il nostro sindacato, a Roma -nella foto il Presidente della Sezione Giovanni Migliano – e altrove. Incontrarsi, confrontarsi, crescere, contare.
L’AIO Roma scende in piazza per intervistare i cittadini e chiedere cosa pensano del medico di famiglia, dell’odontoiatra, della pubblicità sanitaria. In questo breve video abbiamo raccolto alcune importanti risposte. Seguiranno altre interviste e siamo a disposizione per consigli/suggerimenti, perché vi ricordiamo che la forza della tua associazione sindacale sei TU!Buona visione!Il Direttivo AIO Roma
Studi odontoiatrici singoli o anche doppi, tripli, in coppia con un altro dentista, o con un medico che svolge attività non invasive non richiedono autorizzazione preventiva dell’Asl all’esercizio; gli ambulatori e le strutture complesse sì. Con questo indirizzo che va in accordo alla linea propugnata da un lustro da AIO nazionale ed AIO Roma, la Regione Lazio pone due tasselli verso un rapporto sereno tra istituzioni e Odontoiatria
- perché disciplina una materia non altrettanto dettagliatamente normata in altre regioni
- perché de burocratizza l’iter per esercitare la professione odontoiatrica nel Lazio.
Ma la valenza del provvedimento potrebbe avere ricadute non solo in Lazio: quanto Giovanni Migliano, presidente AIO Roma, spiega in questo video – pur essendo un indirizzo regionale – è un valido ausilio e spunto per capire a che punto siamo con le politiche autorizzative in ogni regione, che lavoro deve fare AIO e che lavoro spetta fare a ciascuno di noi per avere una politica uniforme delle autorizzazioni ed impedire soprusi in tutta Italia.
Grazie a Giovanni, ad AIO Roma e Lazio, ad AIO nazionale, intanto, e buon ascolto! https://youtu.be/d1ur617HmPU
Gentile collega
siamo giunti alle ferie estive. I primi mesi dell'anno sono trascorsi e come sempre AIO Roma e' stata protagonista nella difesa della libera professione. Come Presidente AIO Roma ho partecipato, in Regione Lazio, ad un tavolo tecnico riguardante le autorizzazioni ed in quella sede mi sono battuto affinché venisse rispettata una legge che oramai quasi tutte le regioni italiane rispettano e cioè' che gli studi odontoiatrici non siano sottoposti alla procedura autorizzativa. Cicerone diceva: " Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d'essere superiore alle leggi ". Ecco io mi sento cittadino, un buon cittadino, che in un tavolo tecnico ho preteso, perché supportato da un degno e motivato Direttivo AIO Roma, il semplice rispetto della legge, per una categoria, purtroppo mai unita e spesso mal diretta.
Altro successo è stato ottenuto per l'AMA: grazie ad AIO Roma ed ai nostri avvocati che hanno preparato una lettera per il Comune di Roma per ottenere una delibera e far applicare una legge nazionale del 2014!
Infine solo nei primi 6 mesi di quest’anno AIO Roma ha organizzato ben 12 corsi di aggiornamento, dispensando 88 crediti ECM per i soci.
E allora mi chiedo: perché su 6000 iscritti all'ordine siamo ancora così pochi a voler essere edotti su tutte le problematiche che affliggono la nostra professione? E’ sotto gli occhi di tutti che oggi chi esercita la professione di dentista non è più associabile a persona ricca e benestante. E allora perché non proviamo ad uscire mentalmente dalle mura dei nostri studi e a confrontarci con altri colleghi seri ed onesti quali siamo, come testimoniano le telefonate di numerosi colleghi non soci AIO che puntualmente ci contattano quando hanno bisogno di riferimenti chiari?
Vi invito a spendere un po’ di tempo delle meritate vacanze per andare a vedere cosa abbiamo fatto, cosa stiamo facendo e cosa dobbiamo ancora fare per difendere i nostri diritti di onesti liberi professionisti, ma per fare ciò dobbiamo avere il vostro supporto con l'iscrizione ad AIO.
AIO Roma da 30 anni dà informazione completa e ti considera un professionista, non un numero, ma dobbiamo essere uniti, fare fronte comune, essere informati e non cercare aiuto solo nell’emergenza, quando diventiamo facili prede di società di servizi nate ad hoc.
Roma 24 luglio 2015
Buone meritate vacanze
Giovanni Migliano
La Regione Lazio ammette per la prima volta che l’esercizio dell’attività odontoiatrica può essere svolto senza autorizzazione. Lo fa scrivendo a Marco La Rocca, Odontoiatra romano che s'era visto chiudere lo studio e infliggere 12 mila euro di multa per non aver presentato l’autorizzazione ai sensi della richiesta fatta nel 2007, tre plichi di documenti di cui si sono perse le tracce e che sono stati successivamente richiesti dalla Regione nel 2012 in formato online. La Rocca aveva fatto ricorso contro la nota protocollare della Regione seguendo il parere di AIO Roma e aveva vinto al Tar che con sentenza 8893/2014 aveva annullato la disposizione di chiusura dello studio.
Nella lettera al Collega, la Regione sottolinea che il suo studio, siccome non è autorizzato a produrre prestazioni di chirurgia ambulatoriale o procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o comportanti rischi per la sicurezza del paziente, semplicemente non è sottoposto alla disciplina autorizzativa di cui alla legge regionale 4/2003: l’autorizzazione in questo caso, che è quello della maggioranza degli Odontoiatri laziali, non è, non era, non è mai stata necessaria.
«La Regione indirettamente riconosce che c’era un abuso nella richiesta e chiude le porte a qualunque versione di "Autorizzazione semplificata" per gli studi odontoiatrici monoprofessionali, come richiesta da alcuni», dice il Presidente AIO Roma Giovanni Migliano. «Purtroppo la normativa laziale che ha chiesto l’autorizzazione ai nostri studi equiparandoli di fatto ad ambulatori specialistici è rimasta oggi l’unica in Italia, nelle altre regioni come risulta dall’indagine presentata da AIO ed Eurispes lo scorso ottobre sono in vigore iter molto meno penalizzanti e dannosi per l’Odontoiatra. Naturalmente, una lettera non è legge». Migliano e AIO Roma, insieme a Andi e Cao, siedono al tavolo regionale che sta per emanare un decreto definitivo sulla questione e AIO ha fatto proposte per distinguere nettamente e senza troppo sovraccarico normativo il regime autorizzativo degli ambulatori dalla normativa per gli studi odontoiatrici. «Ormai la strada intrapresa è quella da sempre richiesta da Aio Roma –afferma Migliano – ma per dire che la vicenda è veramente chiusa si dovrà aspettare la pubblicazione del decreto.
Iniziano i corsi AIO – Alleati per la Professione, al centro degli eventi Consapevolezza , Etica, Prevenzione e Comunicazione
Vi presentiamo il Seminario dal titolo "Il Contributo della Prevenzione alla fidelizzazione del paziente” Relatore Prof. Fabio TOSOLIN
Sabato 18 aprile presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillofacciali (Aula B1 e B2) in Via Caserta, 6 a Roma
Orario dalle 9 alle 19 (registrazione partecipanti ore 8:30) – Pausa pranzo con Lunch offerto da AIO
… Rendere odontoiatri e igienisti consapevoli dell’opportunità di includere nel piano di marketing dello studio la promozione e il controllo dell’igiene orale domiciliare, sia come prassi profittevole per sé, sia come facilitatore di altre proposte terapeutiche ?
… Mettere l’odontoiatra in grado di stendere un piano di marketing articolato e che includa prevenzione e terapie in una gestione integrata del paziente, volta a rafforzarne il rapporto fiduciario con lo studio ?
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Evento 264-125111 Ed. 1 accreditato con 7 crediti ECM per tutte le professioni – Obiettivo Formativo num. 10 nell’ambito degli Obiettivi Tecnico-Professionali
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Contestualmente, chi lo vorrà potrà godere della partecipazione gratuita all’evento iscrivendosi a Aio: consulta modalità sul sito roma.aio.it
Programma del seminario
• Lo stato attuale dell’odontoiatria e l’evoluzione del paziente
• I principi del marketing professionale per la promozione dello Studio Dentistico
• Rassegna dei principali elementi del marketing interno ed esterno dello Studio
• La prevenzione come principale strumento di promozione della propria attività
• Come prevenzione e terapia possono rafforzare il rapporto fiduciario con lo Studio
• La prassi da seguire per aumentare il numero di pazienti che segue programmi di prevenzione e controlli periodici
• La comunicazione e le tecniche per il mantenimento della compliance del paziente nel tempo
IN ALLEGATO LA LOCANDINA DELL'EVENTO
Associazione Italiana Odontoiatri è d’accordo con la richiesta del movimento 5 stelle di inserire le patologie temporo mandibolari tra le malattie croniche per le quali è necessaria l’assistenza del Servizio sanitario nazionale e sull’idea di creare un gruppo di lavoro al Ministero della Salute per emanare linee guida a tutela dei pazienti affetti dalla patologia (70% degli italiani, quattro donne in età 15-45 anni ogni uomo). Ma in una lettera Giovanni Migliano presidente AIO Roma chiede alla deputata M5S Maria Grazia Di Vita, autrice di un’interrogazione al Ministero della Salute sui disordini ATM, di aggiustare il tiro su alcune considerazioni dalle quali gli odontoiatri italiani si sentono “offesi”. In particolare, AIO non comprende perché Di Vita affermi che non esista una cura certa della patologia né sia chiaro il professionista deputato a curare i pazienti ATM (De Vita chiede al Governo lo si indichi tra “dentisti, odontoiatri, gnatologi,otorinolaringoiatri, neurologi, ortopedici-fisiatri, medici di famiglia”).
«In realtà-osserva Migliano- nelle Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia del Ministero della Salute del 2014 (l'On. Di Vita cita le linee guida del 2011), si definiscono sia chi cura le ATM sia le terapie. Le raccomandazioni sono state scritte dal Coordinamento delle associazioni odontostomatologiche CIC sotto la supervisione della Commissione Albo Odontoiatri della Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri con rappresentanti del Collegio dei docenti in Odontoiatria, Associazione Italiana Odontoiatri, Associazione Nazionale Dentisti Italiani e Specialisti Ambulatoriali Sumai e dicono che “i biteplane sono applicati ai pazienti dagli odontoiatri con scienza, coscienza etica e soprattutto deontologia”».
Il presidente AIO Roma critica Di Vita anche per i toni del documento. I firmatari del M5S affermano che l’assistenza dell’odontoiatria pubblica “è del tutto carente” quando non assente. E ventilano per i pazienti degli studi odontoiatrici privati il rischio di esser stati danneggiati o sottoposti “a vere e proprie sperimentazioni con bite e ortotici costruiti senza nessuna evidenza scientifica e spesso senza informare”. Nell’interrogazione Di Vita chiede poi “a che titolo gli odontoiatri forniscano cure, terapie e dispositivi ortotici se il Ministero stesso non ha riconosciuto alcuna terapia ufficiale”. AIO resta disponibile a un consulto, “non richiesto nella precedente interrogazione”, e a partecipare al Gruppo di lavoro sull’Odontoiatria proposto da Di Vita e M5S per ridefinire la materia.
L'Associazione Italiana Odontoiatri, con il suo presidente Pierluigi Delogu, vuole esprimere la sua soddisfazione e il grande apprezzamento verso la CAO Nazionale e l'Andi che attraverso la parola dei rispettivi presidenti riportano l'attenzione sull'indagine EURISPES, commissionata da AIO nello scorso ottobre, che ha evidenziato derive non chiare sugli investimenti nelle attività in forma societaria dell'Odontoiatria.
L'indagine “Odontoiatria sistemi regionali a confronto”, commissionata da AIO Roma e presentata nella Capitale l’11 ottobre 2014 con il supporto di AIO Nazionale, aveva elencato una serie di problemi collegati alla professione di odontoiatra a partire dai 31 giorni l’anno buttati via dalle piccole imprese solo per far fronte ad adempimenti che mangiano i due terzi del profitto.
Lo studio, ripreso dai media sanitari ed economici, quindi sottolineava la difficoltà dei cittadini di mantenere alta la guardia sulla prevenzione e cura delle patologie odontoiatriche, specie al Sud dove r giunge al 60% la percentuale di chi non è andato dal dentista, raddoppiando rispetto al centro-nord, e per la prima volta faceva luce sulla discrasia territoriale nelle norme di regolamentazione degli studi odontoiatrici spiegando come a modelli regionali (Lombardia) in grado di semplificare la vita ai dentisti ve ne sono altri (Lazio) che impongono identici e gravi oneri autorizzativi anche agli studi più piccoli equiparandoli ad ambulatori. AIO-EURISPES hanno così evidenziato per la prima volta tipologie e gradazioni del gravame burocratico sugli studi odontoiatrici italiani.
In questa splendida ricerca, che invitiamo dunque a rileggere tutta poiché forse offre fin troppi spunti di riflessione tutti insieme, EURISPES aveva infine riscontrato – lo "strano" proliferare di società orientate a fornire prestazioni odontoiatriche, con scarsa evidenza di controlli che, in alcuni casi, fanno capo ad investitori nuovi e con agganci poco trasparenti sulla provenienza dei fondi utilizzati per creare le "start up" di tali centri.
«Ci preme portare ufficialmente la richiesta di audizione alla commissione parlamentare" antimafia" – afferma Delogu – per fare fronte comune e portare tutto il nostro know how sulla questione basate sulle informazioni sostanziali di EURISPES».
Altri link:
http://www.eurispes.eu/content/regione-lazio-odontoiatri-legge-eurispes-eurispes-eurispes-eurispes
https://www.youtube.com/watch?v=QW1NYRA8QMI
https://www.youtube.com/watch?v=OGFaw2fo2nY
AIO Roma scrive al Comune, alla Regione e all’Azienda di smaltimento rifiuti per chiedere la revisione dei criteri usati nella Capitale per calcolare la tassa sui rifiuti urbani-Tari agli studi dentistici.
Alla Tari i dentisti – che producono e smaltiscono a proprio carico rifiuti pericolosi (siringhe, materiale potenzialmente infetto etc) – sono assoggettati, come gli studi medici e i luoghi produttivi di rifiuti pericolosi, nella misura in cui producono rifiuti urbani. Lo dice la legge Finanziaria 2014 (legge 27 dicembre 2013 n. 147 all’articolo 1 comma 649 come modificata dal decreto legge 16/2014) stabilendo che la parte di attività che paga per lo smaltimento dei rifiuti speciali non paga la tassa sui rifiuti urbani. «Nel determinare la superficie assoggettabile alla Tari non si tiene conto della parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali».
Non sempre negli studi è facile distinguere la porzione assoggettabile alla Tari. Alcuni Comuni hanno stabilito una riduzione della tassa in percentuale relativa alla superficie dello studio adibita a produrre rifiuti speciali. Ad esempio, a Milano o Savona se il 75% della superficie di uno studio ospita riuniti e attrezzature per interventi, si paga la Tari sul restante 25%.
A Roma è previsto uno sgravio a forfait del 30% per la sola area produttrice di rifiuti speciali. «In questo modo però – spiega Giovanni Migliano Presidente AIO Roma – essendo tassata anche l’area produttrice di rifiuti speciali, la legge finanziaria 2014 non è rispettata».
La Tari romana è richiesta sulle superfici delle sale operative ed esclude la sola zona di sterilizzazione, ma unicamente “qualora questa sia definita quale spazio a sè stante nella planimetria dello studio”. «In realtà per le suddette zone nulla sarebbe dovuto in base alla Legge 147 – dice Migliano – essendo queste il luogo ove vengono"prodotti in modo continuativo e prevalente rifiuti speciali", al cui smaltimento già provvediamo attraverso ditte specializzate».
Anche questo mese il nostro guerriero è una donna. Romana, 41 anni ma sembrano dieci di meno, Eleonora Cardamone in questi giorni è il volto della battaglia dell’Associazione Italiana Odontoiatri contro la burocrazia. La troviamo su Youtube http://youtu.be/9DZHS4iGwCI ed è suo il riassunto di anni di battaglie contro gli oneri autorizzativi fatto alla presentazione del Libro Bianco Eurispes nei giorni scorsi a Roma, sua la presentazione dell’indagine AIO Roma che dimostra come questi oneri abbiano costretto quasi un quarto dei dentisti laziali a pagare a una società esterna per sbrogliare le loro pratiche, senza alcun aiuto da parte della Regione né sostegni particolari dalla Cao capitolina. Ma chi è Cardamone? Una persona calma ma battagliera, che esercita da 18 anni l'Odontoiatria «Ho intrapreso questa professione da "lanciatrice libera" spinta un po' dalla passione per la medicina e un po' dal fatto che l'aspetto specialistico potesse rappresentare un giusto connubio tra la mia passione e la possibilità di realizzarsi più velocemente e facilmente a livello professionale. Questo anche perchè non ho potuto appoggiarmi a un'"eredità" professionale, ma ho iniziato da zero il mio percorso.
Quindi non hai ereditato lo studio ma sei vicina a quei tanti giovani che esercitano in studi di altri colleghi o di società, magari in condizioni più complesse.
«Ho iniziato appoggiandomi agli studi di altri colleghi in qualità di collaboratrice. solo dopo molti anni sono riuscita ad ottenere una vera autonomia professionale. Già questo la dice lunga su come la mia professione si sia poi realizzata in un modo che non era in realtà quello che auspicavo. tutti noi siamo forse cresciuti con l'idea del dentista associata a una figura professionale "fortunata". per me di certo così non è stato, dato che tutto quello che ho raggiunto l'ho dovuto sudare e non poco. senza contare che a oggi non mi sento affatto una privilegiata, se non per il fatto di potermi considerare ancora una libera professionista nel campo che ho scelto».
Sei libera professionista o convenzionata con l’Asl?
«Libera professionista, ma per i miei ideali personali, ho cercato di rendere accessibile socialmente l'odontoiatria privata nei limiti delle mie possibilità ed è stata una scelta che spesso mi è costata cara e in cui finora non sono riuscita come avrei voluto. E’ inutile negare che buona parte di questo è dovuto anche alle difficili contingenze in cui esercitiamo in quanto liberi professionisti. ».
Come hai vissuto e vivi il bull-dozer autorizzazioni nella tua regione, le porte con apertura all’esterno, le barriere architettoniche, i controlli dell’Asl in un caso su tre, l’assenza di riscontri, il comune di Roma che impone di classificare come A10 prima i soli studi nuovi poi tutti…
«Ci sono situazioni che appartengono a un preciso momento storico e, inutile negarlo, al Paese Italia. Ma come se questo non bastasse, in campo odontoiatrico nella mia realtà locale, che è quella della Regione Lazio, assistiamo a un "accerchiamento" burocratico che ci ostacola pesantemente nello svolgere la nostra attività.Io stessa sono stata "vittima" di questo circuito e dopo essermi rivolta ai miei rappresentanti istituzionali nella veste della Cao provinciale, sono arrivata ad AIO Roma. Unica realtà che,nella figura di Giovanni Migliano,presidente ha saputo adoperarsi davvero per aiutarmi nel difendere il mio diritto a svolgere la professione per cui ho studiato e lavorato. Tutto questo mi ha spinto a mettere a disposizione le mie capacità al di là della mia attività clinica, per difendere la professione e cercare di avvicinarla concretamente a una condizione più equa e al passo con il momento che viviamo».
Migliano si presenta a capo di una lista nuova e interessante per la corsa alla Commissione Albo Roma…
«Guardo con molta speranza alle prossime elezioni per il rinnovo della Cao provinciale. soprattutto perché finalmente si presenta una nuova lista che sostiene gli ideali di AIO, in cui mi riconosco, della quale fa parte lo stesso Giovanni Migliano, affiancato da Stefano Colasanto -segretario sindacale AIO Roma-, Massimo Palermo, Francesco Riva e Roberto Santopadre»
Da varie parti è arrivata la nota che nella lista manchi una figura femminile.
« A mio avviso l'urgenza del momento è tale che lo scopo principale di questa lista è stato riunire la disponibilità di cinque professionisti validi che sposassero i valori etici di aio, per cui stiamo combattendo da anni anche e soprattutto contro questa forma di normativa autorizzativa regionale, le cui caratteristiche negative emergono anche dallo studio dell'Eurispes, da considerare il primo Libro bianco sull'odontoiatria nelle regioni e commissionato proprio da AIO. Che siano uomini anziché donne per me non fa differenza. Senz'altro in un prossimo ricambio c'è spazio per colleghe che vorranno coinvolgersi nell'avventura di difendere la nostra professione, così come auspichiamo che sempre più partecipino all'attività sindacale a prescindere dalla particolare contingenza. come detto però in questo frangente di emergenza non ne farei un discorso di “quote”.
Eventuali auspici per il futuro?
«L'augurio unico e sincero che mi faccio come libera professionista in campo odontoiatrico è ovviamente che questa lista trionfi alle prossime elezioni traducendo in realtà un primo passo significativo verso il miglioramento della nostra condizione professionale. E’ un'occasione fondamentale che in questo momento non possiamo mancare e spero che ciò sia condiviso da tutti i colleghi della provincia di Roma»
Regione che vai sistema autorizzativo che trovi per gli studi odontoiatrici. Ma non tutti sono buoni: il sistema laziale troppo burocratico oltre a dare un senso di precarietà ai dentisti potrebbe aver causato un calo delle prestazioni odontoiatriche e danni erariali. Fanno pensare i risultati di un’indagine Eurispes presentata a Roma a un incontro indetto dall’Associazione italiana odontoiatri, che mette a confronto gli iter adottati nelle principali regioni. Dallo studio emerge che, tra 2005 e 2013 (dati Istat), pur essendo cresciuto il numero di pazienti rivoltisi alle strutture in franchising, è diminuito il ricorso a otturazioni (dal 43 al 25% degli intervistati, -18%) ed estrazioni (dal 20 al 13%, -7%). Si tratta proprio di due degli interventi che nelle strutture low cost si pagano meno che nel piccolo studio del dentista di fiducia. Invece, sia per l’invecchiamento sia per correre ai ripari di fronte a situazioni trascurate, è aumentata (4,2%, dal 12,3 al 16,5%) la percentuale di chi ricorre agli impianti, non più cari dal dentista che nel grande centro. Purtroppo però il dentista “tipo” in alcune regioni ha difficoltà a investire e fare impresa. E’ il caso del Lazio.
I guasti della burocrazia nel dentale
Se in Lombardia – riporta l’indagine Eurispes – per partire con lo studio basta una dichiarazione d’inizio attività, in Emilia Romagna e in Basilicata si fa una netta distinzione tra studio di cui autocertificare l’apertura e ambulatorio da autorizzare; e in Toscana si chiedono solo spazi idonei in caso di studio associato. Nel Lazio invece dal 2007 fino al luglio del 2014 si è richiesto a tutti i dentisti non solo l’autorizzazione ma adempimenti per ottenerla così complessi da costringere il 22% a rivolgersi a una società ad hoc, come dimostra un’indagine parallela di AIO Roma. Ad ingarbugliare ancor più la situazione la Regione con un decreto ha richiesto nel 2012 ai professionisti odontoiatri di rinviare su supporto informatico lo stesso dossier già presentato su cartaceo, pena il ritiro delle autorizzazioni. Risultato: la regione non ha guadagnato nulla, anzi da una parte risulta da essa effettuato solo il 30% dei controlli sui documenti, dall'altra ha perso vari ricorsi al Tar da parte di quanti, pur avendo già provveduto precedentemente agli adempimenti per via cartacea, si sono viste revocate le autorizzazioni. «In un contesto di declino del servizio sanitario pubblico dove un 5% in più di pazienti rispetto alla media nazionale è disposto a spendere di suo per curarsi, l’odontoiatra vive uno stato di precarietà che non la mette in grado di decollare ed è gravata anche economicamente», osserva l'avvocato Angelo Caliendo, coordinatore dello studio realizzato da Eurispes. E continua: «Il peso della burocrazia in Italia è già tale che creare una start-up costa 2.673 euro contro i 399 euro medi dell’Unione Europea; un’impresa impiega 269 ore di lavoro per pagare 15 balzelli che incidono sul 65% del suo profitto. Un taglio del 25% dei costi della burocrazia aumenterebbe il Pil, si stima, di 1,7 punti percentuali. Nel Lazio, dove gli studi dentistici sono equiparati ad ambulatori specialistici che effettuano attività invasive, ipotizziamo un dispendio superiore. E’ bene che altre regioni non ripetano analoghi errori».
Il quadro autorizzativo
Oltre a preparare la strada a un’imminente mappatura dei 20 sistemi autorizzativi italiani, l’indagine Eurispes conferma i guasti dovuti all’assenza di una legge nazionale. E’ il Regio Decreto 1265 del 1934 a distinguere i gabinetti medici dagli ambulatori: solo i secondi vanno autorizzati dal Prefetto, i cui poteri con il Federalismo e la riforma del titolo V della Costituzione sono stati ereditati dalle regioni. «La differenza tra ambulatorio e studio è nell’organizzazione autonoma: se prende un’influenza il titolare di uno studio l’attività si ferma, se la prende il titolare di un ambulatorio tutto prosegue», dice Stefano Colasanto segretario Aio Lazio. «Con la legge Bindi – spiega Caliendo – le regioni hanno potuto imporre l’autorizzazione agli studi che effettuano prestazioni invasive. L’odontoiatria non c’entra ma il concetto di prestazione invasiva è stato allargato o ristretto a seconda della regione. Hanno provato le Marche per prime ma nel 2003 la Cassazione ha bocciato la legge che imponeva di autorizzare gli studi; la Calabria ha semplificato salvo poi non mettere in pratica il modello. La nostra indagine ha scelto tre regioni benchmark, come ha fatto la conferenza Stato-regioni con Lombardia, Emilia Romagna e Umbria per i costi standard in sanità; in odontoiatria al posto dell’Umbria abbiamo l’esempio virtuoso lucano. Nel complesso – conclude Caliendo – esistono tre modi di entrare nel rapporto dentista-paziente: il modello delle regole lombardo-emiliano che consente l’autocertificazione, il modello della concertazione toscano e triveneto che fa dialogare istituzioni “apprensive” e dentisti, e il modello del comando imposto nel Lazio e bocciato nelle Marche».
Gentile collega,
è tempo di cambiare!
Alle prossime elezioni per il rinnovo della Commissione Albo Odontoiatri sosteniamo all’Ordine dei Medici delegati capaci, di grande professionalità ed efficienza, per riportare ai livelli che ci competono, la tutela dei cittadini ma anche il rispetto da parte delle istituzioni e degli altri Medici verso la nostra categoria.
Abbiamo chiesto a cinque Colleghi di rappresentarci: liberi professionisti e primari ospedalieri, persone molto preparate sul sociale e sull’etica, esperti delle leggi e delle tematiche sindacali.
Vogliamo lasciarci alle spalle il buio periodo che abbiamo passato negli ultimi tre anni, trascorsi più con la burocrazia che con i nostri pazienti.
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Giovanni Migliano
Francesco Riva
Massimo Palermo
Roberto Santopadre
Stefano Colasanto
Porte d’emergenza che si aprano solo verso l’esterno come nei cinema, abolizione delle barriere architettoniche, requisiti inusitati per l’accatastamento: ma perché per autorizzare uno studio dentistico privato nei comuni del Lazio c’è bisogno di più requisiti e più soldi che in Toscana? Se lo chiedono i dentisti laziali: di quelli che hanno votato sul sito dell’Associazione Italiana Odontoiatri romana, più di tre quarti (77%) chiedono alla Regione criteri autorizzativi più snelli ed efficaci come nelle altre regioni. Il 79% non ritiene che il sistema autorizzativo attivato in Lazio, con tanti e ripetuti adempimenti (anche informatici), offra garanzie di tutela al cittadino e alla sua salute. Per il 90% le richieste della Regione appaiono poco chiare – da 0 a 10, il voto più gettonato sulla comprensibilità è 2,1 – e per il 93% la Regione non ha dato istruzioni sulle procedure da svolgere. Nel 92% dei casi neanche l’Ordine sarebbe venuto incontro, tanto che – lungi dall’affrontare una procedura “minimale” ed economica come aveva ventilato qualche consigliere regionale – oltre il 20% degli intervistati ha dovuto rivolgersi a un’agenzia esterna per espletare le pratiche burocratiche.
Peraltro, il 30% dei dentisti ha subito controlli ispettivi da funzionari Asl che solo nel 44% dei casi si sono mostrati collaborativi. Oltre tre intervistati su quattro hanno rilevato, confrontandosi con i colleghi, che i criteri utilizzati nei controlli erano difformi tra loro.
L’indagine AIO sarà approfondita a Roma sabato 11 ottobre ore 9-10 durante il “per-corso” informativo/formativo “Fotografiamo la nostra professione” organizzato al Centro Tecnico FIB in Via del Pianeta Mercurio 70 (q.re Torrino). Alle 14.30 ci sarà un secondo incontro di presentazione. «Vedremo di tirare le somme a 13 anni dall’affidamento della sanità alle Regioni, sancito con la riforma federale del titolo V della Costituzione, che ha portato a criteri autorizzativi difformi degli studi da una regione all’altra», spiega Giovanni Migliano presidente AIO Roma. «Nell’odontoiatria a subire in questi anni è stato il Lazio».
«AIO Lazio ha promosso in Regione una bozza di delibera per superare l’attuale sistema organizzativo», spiega Stefano Colasanto, segretario AIO Roma. «Il passo intermedio tra il sondaggio e la delibera è un confronto con le altre regioni italiane, che fin qui è mancato. AIO ha affidato al più grande istituto di ricerca nazionale un’indagine a tappeto sui sistemi autorizzativi degli studi odontoiatrici, e sabato 11 presentiamo in anteprima i dati sui quali lavorare».
La sezione romana di Associazione Italiana Odontoiatri ha presentato alla Regione un’ipotesi di delibera per superare l’attuale complesso iter autorizzativo degli studi dentistici nel Lazio. Il documento – proposto al Tavolo del Dentale in Regione- contiene “linee guida propedeutiche al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria” che individuano criteri per stabilire la differenza tra ambulatori odontoiatrici –da autorizzare- e studi per i quali basta inviare una comunicazione d’inizio attività via PEC alla Asl, che informerà il sindaco come previsto dalla legge e la Regione.
«Oggi gli studi odontoiatrici in Lazio soggiacciono a una procedura autorizzativa complessa, onerosa e spesso foriera di contenziosi con la pubblica amministrazione, derivata dalla Riforma Bindi del 2000 e da leggi seguenti che portarono ad annoverare l’odontoiatria tra le pratiche invasive da autorizzare obbligatoriamente», spiega il presidente AIO Roma Giovanni Migliano. «Peraltro, mentre per i medici il dpr 272/2000 a suo tempo elencò le prestazioni per le quali va richiesta autorizzazione, ciò non è mai accaduto in odontoiatria. Con le nostre Linee guida le cose cambiano. Come la delibera 368/2013 laziale ha offerto una soluzione agli studi medici, la delibera proposta da AIO per gli odontoiatri individua la differenza tra ambulatorio e studio secondo le moderne logiche giurisprudenziali e indica gli studi da sottoporre ad autorizzazione all’esercizio e gli altri».
Secondo i percorsi AIO Roma, condivisi con AIO nazionale, non hanno bisogno d’autorizzazione gli studi in cui si fanno interventi di conservativa, endodonzia, igiene e profilassi, chirurgia orale ed implantologia in pazienti sopra i 5 anni, protesi, trattamenti di estetica odontoiatrica, anestesia locale, sedazione cosciente. Vanno invece autorizzati gli studi in cui l’attività sanitaria è organizzata in forma d’impresa o le catene in franchising, o quelli dove si svolgono in contemporanea più attività specialistiche, o prestazioni invasive che comportano anestesia parziale o totale o aggreghino più competenze specialistiche. NON necessita autorizzazione chi usa apparecchi radiologici occasionalmente. Un dentista che svolga attività non particolarmente complessa dovrà solo inviare all’Asl una comunicazione d’inizio attività via PEC in cui specifica che per aprire uno studio al dentista basta attestare abilitazione e iscrizione all’Ordine, planimetria e contratto d’uso dei locali, piano di sicurezza dello studio, contratto lo smaltimento dei rifiuti. «La proposta non ha costi per la Regione, ma anzi semplificherebbe e velocizzerebbe di molto le attuali procedure. Negli studi, che sono la norma nella nostra attività, presterebbero senza problemi attività consulenti e collaboratori e non ci sarebbe mai bisogno di nominare un direttore sanitario», afferma il segretario AIO Roma Stefano Colasanto, che vede pochi ostacoli nel tradurre in pratica l’ipotesi di delibera. «E’ facilmente ottenibile, se tutte le anime del dentale saranno unite nel chiederla e se la Regione si vorrà e ci vorrà semplificare la vita come previsto dalla legge e dalle sentenze dei giudici che hanno già dato ragione a molti colleghi (e come del resto ha previsto per i medici). Chi nella professione non appoggerà questa posizione dovrà spiegarne il motivo ai colleghi».
Spesso misconosciute o sottovalutate, le Malattie Polmonari Croniche sono destinate purtroppo ad aumentare. E sono spesso legate al fumo di tabacco che è anche causa di patologie del cavo orale. Pertanto, Associazione Italiana Odontoiatri ha concesso il patrocinio alla XX Giornata del Respiro, tradizionale evento che impegna tutta la Pneumologia Italiana a sensibilizzare la popolazione sulle MPE e far conoscere tanto le patologie respiratorie croniche nel bambino e nell’adulto quanto le patologie tumorali connesse al fumo di tabacco. Alla manifestazione, che è un po’ l’equivalente del World Oral Health Day per l’Odontoiatria, è stato lanciato il progetto "POLMONE ROSA", che nell'ambito della medicina di genere porrà l'enfasi sulle malattie respiratorie e sul tumore del polmone nella donna.
In particolare, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) nel 2020 per l'Organizzazione Mondiale della Sanità sarà la terza causa di morte nel mondo e la quarta di disabilità. Anche grazie allo sviluppo delle associazioni, oggi il paziente respiratorio ha più accesso ad informazione ed educazione; più diagnosi, trattamenti e riabilitazioni; più continuità dell’assistenza socio-sanitaria. Ma avviare un nuovo approccio alla salute respiratoria e soprattutto alla Bpco, basato su partecipazione attiva del cittadino e integrazione delle competenze, richiede obiettivi condivisi tra Istituzioni, società scientifiche, associazioni mediche ed odontoiatriche, organizzazioni di pazienti, e l’impegno delle parti.
La Giornata si è snodata con incontri con personaggi del mondo scientifico, della cultura, dello sport, dello spettacolo; è stato distribuito materiale informativo gratuito; medici ed esperti hanno informato i cittadini sui fattori di rischio – fumo di sigaretta e l'inquinamento ambientale- e sono state eseguite Spirometrie, esami semplici e non invasivi, per diagnosticare prima una patologia che altrimenti resterebbe sconosciuta. A novembre, alla prossima Giornata del Respiro, medici e odontoiatri proseguiranno nell’informare insieme i cittadini sull’importanza della prevenzione e sui danni da fumo di tabacco.
DIECI REGOLE PER LA QUALITA’ DELL’ARIA NELLE ABITAZIONI
1 – Eliminare il fumo di tabacco
2 – Eliminare le muffe e gli acari
3 – Assicurare un’adeguata ventilazione, soprattutto in cucina e in bagno
4 – Mantenere una corretta temperatura e umidità
5 – Effettuare pulizie con regolarità, specialmente in presenza di moquette o tappezzeria
6 – Fare attenzione agli odori inusuali entrando in casa
7 – Adoperare prodotti per le pulizie che non abbiano forti odori
8 – Risciacquare bene i pavimenti e superfici dopo le pulizie e aprire le finestre
9 – Eseguire manutenzione e tinteggiatura dei locali in condizionI di adeguato ricambio dell’aria
10 – Ricordare che gli animali domestici sono fonte di allergeni
E' su Youtube l'intervento di Angelo Raffaele Sodano Segretario Nazionale AIO e presidente della Consulta Quota B al Convegno di Roma del 17 maggio scorso “Enpam, previdenza o provvidenza?”, organizzato da AIO Roma a Tor Vergata. I link:
1a parte: https://www.youtube.com/watch?v=yE4AlXznLVo
2a parte: https://www.youtube.com/watch?v=YsmeJH39e8k&app=desktop
Buon ascolto a tutti.
Dall’accesso alla contribuzione alla rappresentanza diretta in Enpam: lo statuto che sta per cambiare l’ente pensionistico introducendo rappresentanti eletti direttamente da medici e dentisti porta a compimento per i laureati in odontoiatria il percorso iniziato 20 anni fa. Ma restano aspetti che non soddisfano pienamente la categoria: è il tema clou dell’incontro “Enpam, previdenza o provvidenza?”, organizzato da AIO Roma a Tor Vergata sabato scorso. La problematica è stata esposta nella relazione di Angelo Raffaele Sodano, presidente della consulta Enpam per la quota B e segretario Associazione Italiana Odontoiatri. L’incontro, aperto dal messaggio del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, parte dall’incremento degli oneri contributivi per gli odontoiatri che nei prossimi anni dovranno incrementare la percentuale di versamento fino al 19,5% del reddito imponibile. Vittorio Pulci Direttore Dipartimento previdenza Enpam spiega con esemplare chiarezza come l’Enpam abbia dovuto fronteggiare in tempi di crisi la richiesta dell’ex ministro del lavoro Fornero di assicurare la stabilità dei Fondi contributivi non più a 15 o 30 anni ma a 50 anni, e senza poter sfruttare il patrimonio ma solo contando sul surplus tra entrate contributive ed uscite per pagare le pensioni. L’ente naviga oggi in acque sicure e “trasparenti”. Ma Sodano avverte: «Se da un lato la legittimazione dell'accesso del laureato in Odontoiatria in Enpam, iniziata nel lontano '95, trova nella bozza dello Statuto il naturale sbocco, dall'altro secondo noi evidenzia criticità nelle modalità di pesatura con cui si attribuisce la rappresentanza categoriale. L'election day per la designazione, tra l'altro, della frazione eletta dei componenti del Consiglio nazionale, rappresenta non già una semplice incognita ma, sul nascere, una partita scontata con un regolamento già scritto. Per AIO la riforma dello Statuto può e deve essere una formidabile occasione per l'upgrade o la "riparazione" di quel patto intergenerazionale, elemento fondante della Carta costituzionale, anzitempo interrotto dalla riforma della contribuzione».
Link al testo completo: http://www.aioroma.it/joomla/index.php/the-news/521-2014-05-20-sodano-a-incontro-aioroma-la-professione-resta-sottorappresentata-nel-nuovo-statuto-enpam.html
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