Questo strano autunno che non vuole cedere il passo al Generale inverno incoraggia, mi pare, animi e polemiche: in un periodo di cambiamenti ci si fossilizza a dibattere sulla stampa generalista e/o in trasmissioni trappola radiofoniche(radio Capital http://download.capital.it/podcast/geco/2016/ilgeco-pod-2016-01-28.mp3 ) infarcite da igieniste che candidamente dichiarano di esercitare da 20 anni (da prima del l'istituzione del corso di laurea) e confondono l'iscrizione all'Albo con un orpello atto unicamente a far aumentare la parcella, il tutto condito da conduttori di competenza quantomeno discutibile. Confrontarsi, poi, a viso aperto ad una trasmissione di Radio 24http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/conti-belva/trasmissione-febbraio-2016-120705-gSLAq82iWB  il cui algoritmo fondante si può tranquillamente riassumere con il demolitorio e annichilente "..è' il mercato bellezza e scoprire su quella posizione anche i consumatori – persino Coloro che, al pari dei "professionisti dell'antimafia", esercitano il diritto dovere di rappresentare la coscienza oltre alla pancia del cittadino, mi fa dire che siamo messi male.

Come siamo messi male sulla questione dei sei emendamenti che consentirebbero agli odontoiatri il controllo dell’attività clinica odontoiatrica sul paziente, così contestati e bistrattati dalle catene del dentale al punto di comprare pagine sui principali quotidiani. Moralmente sto al fianco di ANDI che li ha proposti ma avrei fatto una scelta di profilo più basso in quanto a comunicazione: così come è montata, a Napoli, diremmo che si è fatto "zitt' zitt' nmezz 'o mercato" (zitti zitti al centro del mercato: luogo ideale per farsi ascoltare anche quando si preferirebbe sussurrare..).

Sgomberato il campo, però, mi permetto di passare oltre, superando una mia pregiudiziale di riservatezza che, risalendo al 30 novembre dello scorso anno, ritengo caduta e allora cito una storia che ci è passata sotto il naso e che,a mio parere andrebbe chiarita e che la CAO  a cui sono iscritto tarda a valutare. A cosa mi riferisco? A un'apparentemente innocua e innocente, risposta, un “atto di indirizzo” espresso il 18 settembre 2015 dalla Federazione in risposta al quesito dell' Ordine di Padova (q.v.).  Lo cito, perché, a mio avviso, nel voler chiarire il tema "direzione sanitaria" presta il fianco ad osservazioni per almeno due ordini di motivi. Intanto, specificare che, nel caso di direzione sanitaria di uno studio in cui si esercita la sola odontoiatria, si può essere iscritti al solo albo odontoiatri o, in alternativa, ad entrambi gli albi rappresenta il "mondo che era" quello con barriere e steccati: bizantinismo ed inutile esercizio di memoria storica di un passato sepolto. Certo senza volere, si sottolineano diversità, grosso modo in favore di chi da questa professione ha già tanto ricevuto. Non era più semplice scrivere "Iscrizione necessaria all'Albo degli Odontoiatri" e basta? Semplice, secco inequivoco e lineare.

Ancor più interessante il capoverso relativo alla Direzione sanitaria di strutture poli specialistiche, dove l’incarico potrebbe essere anche attribuito «ad un medico iscritto al relativo albo purché supportato nello specifico da un iscritto all’Albo Odontoiatri quale responsabile di settore».

Potrà un iscritto al solo Albo Odontoiatri dirigere una struttura sanitaria in cui, oltre all'odontoiatria ci sia anche, poniamo, la cardiochirurgia? Conosco la risposta, ma potrei legittimamente dare una lettura bidirezionale. Potremmo immaginare che questo odontoiatra si possa avvalere della citata "consulenza" dello… specialista di branca. O no?

Poi c’è il dubbio etico: personalmente mi sento offeso da questo "sentire". Perché? Perché mi fa sempre sentire cittadino dell'altra metà del mondo, quello di serie b. Sarebbe stato audace ma lungimirante scrivere: "se in una struttura polispecialistica si esercita anche l'odontoiatria è necessaria una direzione sanitaria congiunta (doppio iscritto) o aggiuntiva (anche di un iscritto Albo Odontoiatri)”.

Eppoi…eppoi: perché non mettere in campo anche il tema dei "professionisti della direzione sanitaria": ubiquitari e/o plurimandatari? No grazie!

Pace ebbene, direbbe un caro amico mio,

Raffaele

 

 

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