Avviso per Medici ed Odontoiatri: l’esame di diagnostica strumentale prescritto al paziente e che questi ha effettuato – ad esempio la radiografia – deve sempre essere accompagnato dal referto. Se lo specialista non lo allega commette infrazione di legge e deontologica.
Numerosi Colleghi ci evidenziano come alcuni esami strumentali non siano accompagnati da referti od in alternativa siano parzialmente refertati e quindi incompleti. Magari riportano una dicitura che recita testualmente: “si rinvia allo specialista odontoiatrico” o ancor più genericamente “si rinvia al medico specialista”. «La richiesta di un esame radiografico e quindi anche di una collaborazione con lo specialista Radiologo rafforza la multidisciplinarietà, oggi sottolineata e richiamata già in eventi di cultura della salute», spiega il Responsabile contratti di lavoro AIO Giovanni Migliano (foto a destra) che è anche Segretario dell’Ordine dei Medici chirurghi ed Odontoiatri di Roma.
Il quadro legislativo
«Fin dal percorso formativo universitario di Medici ed Odontoiatri –spiega Migliano– si dà enorme risalto alla collaborazione e integrazione tra le competenze di differenti specialisti, al fine di ottenere una diagnosi ottimale nel percorso terapeutico . Il legislatore ha formalizzato questo nel Decreto Legislativo 31 luglio 2020, n. 101. Qui, l’articolo 159 stabilisce che il medico specialista è responsabile della giustificazione, ottimizzazione e supervisione clinica delle esposizioni mediche e supervisiona i referti dei tecnici di radiologia. E l’articolo 111 richiede che le esposizioni mediche siano effettuate sotto la supervisione e responsabilità di un medico qualificato. Nell’articolo 159 non si esplicita l’obbligo di refertazione. Ma da una parte la giurisprudenza lo considera componente intrinseca della responsabilità clinica del radiologo. E dall’altra il Codice Deontologico Fnomceo, sancendo che la refertazione è atto medico, in ambito radiologico, la riserva ai medici specialisti abilitati: il radiologo è responsabile sia della supervisione tecnica dell’esame sia della redazione del referto».
Cosa fare
«Per un verso radiologi e tecnici di radiologia stigmatizzano che ortopantomografie e Tac Cone Beam si eseguano negli studi odontoiatrici. Per contro, in molti casi il centro radiologico si limita ad eseguire l’esame e a consegnarlo con un prestampato in cui si affida ogni conclusione allo “specialista odontoiatra”», lamenta il Segretario sindacale AIO Danilo Savini. «Io sono solito smistare a centri radiologici l’esecuzione di questi esami per ottenere un riscontro clinico dal Collega specialista. Ma se il riscontro manca, è normale che poi il dentista, con il (giusto) consenso del Legislatore, si ingegni ad utilizzare in proprio apparecchiature importantissime per la sua pratica quotidiana. Abbiamo due strade: o parlarci dei nostri pazienti o lavorare ognuno per conto suo, “sgomitando”».
Conclude Migliano: «Quali Professionisti sanitari operanti nell’esclusivo interesse della salute del cittadino, è necessario, di fronte ad un esame radiografico, che noi dentisti si chieda sempre che quest’ultimo sia corredato da un referto. Una raccomandazione da estendere anche ai nostri Pazienti, che possono e devono pretendere la completezza delle informazioni a loro riconducibili in materia di refertazioni radiografiche».