Segretario AIO Palermo ed esperto di previdenza AIO, Ignazio Pizzo con la sua vicenda dimostra che lottare per la valorizzazione dei contributi paga anche quando il vento sembra a sfavore. Con sentenza n. 4788/2024 pubblicata il 25.11.2024, il Tribunale di Palermo ha riconosciuto il suo diritto soggettivo alla ricongiunzione dei contributi versati presso la gestione separata Inps ai contributi versati alla cassa professionale Enpam.

Riversare una quota importante del proprio reddito in contributi che non diventeranno mai pensione è consuetudine tristemente nota a medici e odontoiatri specializzandi e dottori di ricerca. Fin qui non è mai stato possibile riportare in Enpam quanto versato all’Inps. Malgrado importanti sentenze, l’istituto – salvo qualche flebile segno di attenzione alle casse privatizzate – si è opposto, ufficialmente in attesa di disporre di un indirizzo giurisprudenziale chiaro.

Ebbene, la sentenza del Tribunale di  Palermo, l’ennesima favorevole ai professionisti ricorrenti è chiarissima: sia al lavoratore dipendente che al lavoratore autonomo che sia stato iscritto a forme obbligatorie di previdenza per liberi professionisti spetta la facoltà di chiedere la ricongiunzione di tutti i periodi di contribuzione presso le sopracitate forme previdenziali, nella gestione cui risulta iscritto in qualità di lavoratore dipendente o autonomo, ai fini del diritto ad un unico trattamento pensionistico. Non solo: la pronuncia rafforza il quadro normativo e giurisprudenziale già esistente (ex multis, Cass. Civile ord. n. 3635/2023, Corte d’Appello di Milano n. 1623/2021, Trib. di Padova n. 538/2022; Trib. di Milano n. 3344/2023, Corte d’Appello di Milano 3997/2023) a tutela della portabilità e dell’utilizzo dei contributi previdenziali, sostenendo un approccio inclusivo e flessibile in ambito pensionistico.

Assistito dallo Studio Legale BC& Partners, con gli Avvocati Massimo Barrile e Luciano Romeo, Pizzo aveva già chiesto invano la ricongiunzione, «per due volte – ricorda – ho fatto domanda in Enpam, il mio ente pensionistico attuale aveva inviato la documentazione all’Inps e quest’ultimo ente si era opposto. Ora ripresenterò la domanda. Ma al di là della mia vicenda, molti altri colleghi possono ricorrere: l’orientamento dei giudici di Cassazione è ormai sempre più adottato dai Tribunali del Lavoro».

AIO ha stipulato meno di un anno fa una convenzione con lo Studio Legale BC & Partners, con sedi a Palermo, via Principe di Villafranca n. 10 e Bologna, via Marsili n. 7, per l’avvio di ricorsi a tariffa concordata di 500 euro (oltre accessori di legge), contro le lettere di rigetto Inps nei confronti di medici ed odontoiatri. Si tratta, beninteso, di ricorsi individuali; i 500 euro di fondo spese coprono sia la fase amministrativa del ricorso al competente comitato dell’Inps sia quella giudiziaria, da promuovere dinanzi al Tribunale del Lavoro territorialmente competente.

«Inoltre – ricorda il segretario sindacale Danilo Savini – negli ultimi cinque anni abbiamo svolto un’azione informativa verso i Colleghi e di pungolo verso Inps, sollecitando anche l’Enpam e l’associazione delle casse previdenziali private Adepp a intervenire a sostegno di un cambio di indirizzo. Ai Soci diciamo che la burocrazia non deve far paura». Per fare ricorso di fronte ad un “no”,  contattato lo Studio legale, basterà allegare, oltre al numero di iscrizione ad AIO, copia dell’istanza di ricongiunzione e del provvedimento di rigetto ed estratto contributivo Inps indicando i contributi versati in gestione separata. Le indicazioni sono al link https://www.aio.it/medici-odontoiatri-vs-inps-in-aio-contenziosi-piu-facili-contro-le-ricongiunzioni-negate-il-messaggio-del-segretario-savini-ai-soci/

Nella foto da sinistra Ignazio Pizzo e Danilo Savini

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