Politica fiscale: un rapporto da chiarire con lo stato

La politica fiscale di questi ultimi anni, senza distinzioni di colore o appartenenza partitica, vede una grave incoerenza nei confronti di una categoria che tenta di farsi rispettare ma che espone il fianco a causa della sua eccessiva frammentazione.
L’imposizione dell’aggiornamento continuo in odontoiatria (ECM) ha difatto imposto all’odontoiatra delle spese che non vengono riconosciute deducibili all’odontoiatra se non per il 50%, spese, beninteso, che l’odontoiatra gia’ sopportava, non per decreto, ma per propria coscienza professionale, ma ora che l’aggiornamento e’ un obbligo, il professionista ha il diritto di essere tutelato nelle proprie esposizioni economiche almeno con una deducibilita’ totale delle spese sostenute oltre che con un riconoscimento del lucro cessante per le ore dedicate all’aggiornamento, sotto forma di sgravi fiscali o bonus contributivi sulla media dei fatturati lordi in rapporto alle ore lavorate.
Pare proprio che lo Stato di ricordi degli odontoiatri quando si tratta di prendere e mai quando si tratta di dare, evidente conferma sta anche nell’adeguamento dei tetti di ammortamento nell’anno di acquisto, che si limitano ancora oggi all’equivalente di 1 milione di vecchie lire, cosa ormai fuori mercato e che blocca gli investimenti, in particolare di chi dovrebbe essere + incentivato, cioe’ il giovane odontoiatra. E’ chiaro che un innalzamento di questo tetto non e’ solo auspicato ma addirittura necessario.
Necessaria e’ infine una politica fiscale + coerente e uniforme ai presupposti di un paese civile ed evoluto quale l’Italia aspirerebbe ad essere. Non si puo’ dire all’odontoiatra di fatturare i propri introiti e poi, sol perche’ ci potrebbe essere qualcuno che non lo faccia completamente, danneggiare i singoli onesti con dichiarazioni ufficiali di minaccia verso chi non aderisce a questo o quel condono. Ogni principio democratico deve valere senza generalizzazioni e senza presunzioni di sorta, perche’ altrimenti sarebbe una violazione dei diritti civili.
Non dimentichiamo che dai rastrellamenti tremontiani l’odontoiatra