Un evento aperto ad infermieri, igienisti, operatori sanitari, caregiver e tutti coloro i quali si occupano di disabilità e di fragilità sanitarie maanche alle associazioni di categoria. Obiettivo: parlare di un’attività che non si improvvisa e che dovrebbe entrare nei curricula di studio dei laureandi in odontoiatria. A Lecce, il 23° Congresso della Società Italiana di Odontoiatria dell’Handicap (SIOH) guidata da Paolo Ottolina, ha fatto il punto sull’assistenza ai portatori di disabilità, e sui progetti che le associazioni hanno in cantiere. L’incontro, che ha coinciso con il quarantennale SIOH e il venticinquennale del DAMA (Disable Advanced Medicine Assistance, modello assistenziale nato all’Ospedale San Paolo di Milano dal dott. Angelo Mantovani, e diffuso in quasi tutte le regioni italiane grazie all’opera di formazione di Filippo Ghelma, presente a Lecce) è stato aperto da un’applaudita relazione di Marco Magi, Past President, che ha sottolineato come odontoiatri dell’handicap non ci si improvvisi. Non basta seguire pochi pazienti ma serve uno sforzo costante lungo l’arco della vita lavorativa. Una missione che presuppone la conoscenza del paziente, anche a monte della prima visita, e del suo contesto familiare e di vita.
Il Presidente AIO Gerhard Seeberger, ospite ai lavori coordinati dal Presidente congressuale Raffaele Piccinonno – primario dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce e consigliere CAO Lecce (in quota AIO) – ha posto un accento particolare sulla non autosufficienza e sull’anziano. «Nel 2050 l’Italia sarà al 4° posto come peso degli over 65 sul totale della popolazione. Serve maggior consapevolezza sull’impatto della disabilità nella nostra società: gli strumenti per diagnosticarla sono di più e più precisi e quindi aumentano i pazienti da seguire», spiega Seeberger. Di conseguenza deve aumentare chi si prende cura. «È compito nostro fare in modo che l’odontoiatria speciale diventi un’odontoiatria ordinaria, ma innanzitutto di dignità, inserendo questa disciplina nel corsi di laurea».
Alcuni CLOPD, come quello dell’Università di Foggia, hanno iniziato a proporre l’Odontoiatria dell’Handicap nel piano di studi. L’insegnamento entra cioè nel bagaglio ordinario dei giovani. Ma serve anche la formazione continua. Associazione Italiana Odontoiatri, che ha supportato il congresso con la sede salentina guidata da Filippo Muratore, e in precedenza da Salvatore Caggiula, e a Lecce era rappresentata anche dalla Tesoriera nazionale, Socia SIOH, Mariagiovanna Cotugno, in questi anni sta facendo la sua parte. Un anno fa è stato un convegno di Caritas supportato da AIO Latina a gettare luce sul fatto che, malgrado dal 2019 abbiamo linee guida per l’odontoiatria di disabili, anziani non autosufficienti, immunodepressi, nelle Asl di quasi tutte le regioni mancano primari odontoiatri chiamati a coordinare quei servizi. E ancora, AIO ha fatto una scommessa, inserendo nella formazione dei dentisti-soci un particolare tipo di prevenzione su tutti i pazienti e in particolare sui vulnerabili sanitari – quella dei tumori testa-collo. «I risultati del progetto Oral Care Total Care, coordinato dal Vice Presidente Nazionale AIO David Rizzo, hanno ribadito la necessità per il Paese di includere lo studio odontoiatrico tra i setting dove si ispeziona il cavo orale», dice Seeberger a latere dei lavori.
In tema di educazione continua, Seeberger nel suo intervento ritiene che la SIOH «possa e debba guidare la trasformazione di una professione odontoiatrica “da manovalanza “, guidata dai “muscoli”, in una professione di coaching, che segua il paziente longitudinalmente, nell’arco della vita, guidata dall’intelletto». È infine essenziale che il futuro team odontoiatrico oltre ad odontoiatri, igieniste, assistenti, inizi ad includere in questi casi familiari e, perché no, amici di chi non ha più nessuno».
Nella foto in alto, un momento dell’intervento del Presidente Nazionale AIO Gerhard K. Seeberger. Qui sotto Seeberger con il Responsabile organizzativo dei lavori Dottor Marco Magi. Accanto, la Tesoriera Nazionale Mariagiovanna Cotugno tra Alessandro Mazzotta (componente del Consiglio dei Presidenti AIO) e Filippo Muratore Presidente AIO Lecce.