Foto dal sito cooperazioneodontoiatrica.eu
Numerosi Soci si sono proposti alla nostra casella servizi@aio.it per assistere i rifugiati Ucraini gratis nei loro studi in coordinamento con Caritas. Uno sforzo per cui sono grati i Pazienti, la nostra Associazione e Caritas. Ma lavorare nel volontariato richiede professionisti non improvvisati. Nel rapporto con la popolazione più vulnerabile la relazione medico-paziente è un aspetto fondamentale e chi cura la salute orale deve sapere che non offre solo una terapia ma anche una chance per ritrovare le reti di socializzazione ed evitare l’esclusione sociale. Talvolta, purtroppo, il problema “fisico” del paziente immigrato maschera un possibile malessere psichico. Si calcola che circa il 20% dei richiedenti asilo presenti sintomi da PTSD (Disturbo da Stress Post Traumatico) a causa del viaggio, della sua durata, di eventi occorsi nello spostamento o nel paese ospitante. La riduzione della resistenza allo stress acuirebbe la vigilanza per le sensazioni somatiche, aumentando il ricorso al medico ed al dentista per problemi psicologici. Il volontario odontoiatra è chiamato ad acquisire nuove strategie comunicative ed abilità nell’identificare e gestire i disturbi emotivi. Su tali premesse si inserisce il Master universitario di 1° livello in “Salute orale nelle comunità svantaggiate e nei paesi a basso reddito” nato nel 2006 e giunto alla sua XII edizione. Unico nel suo genere in Europa, organizzato a Torino da Cooperazione Odontoiatrica Internazionale Onlus, prepara gli operatori ad inserirsi in attività lavorative o di volontariato nel campo della solidarietà e della cooperazione internazionale. Per saperne di più (e iscriversi) il link è https://www.cooperazioneodontoiatrica.eu/formazione/master-universitario/
Il Master offre strumenti per facilitare l’accesso ai servizi sanitari in contesti svantaggiati; per conoscere le problematiche sanitarie e di salute orale dei Paesi a basso reddito e delle comunità svantaggiate in Italia; per realizzare progetti sostenibili di solidarietà e di odontoiatria sociale; per contribuire efficacemente ad un programma sul campo; per centrare la terapia sul paziente e non solo sulla patologia.