Sul numero 9 di “Health Economics” del 2000 e’ apparso un articolo di Grytten e Sorensen, ove si riportano i primi risultati di uno studio rivolto a valutare se la previsione ” catastrofica” che nel ’95 fu fatta circa le conseguenze della liberalizzazione dell’assistenza odontoiatrica si erano o no verificate. I risultati dello studio vanno contro numerose convinzioni che a lungo hanno frenato la riforma. Sembrerebbe infatti che:
(a) l’effetto generale della “concorrenza” introdotta con la liberalizzazione si e’ rivelato quasi inconsistente;
(b) la liberalizzazione non e’ stata compromessa da nessun accordo tariffario tra i professionisti (monopolio);
(c) gli odontoiatri, favoriti dal nuovo contesto, tendevano a far lievitare, seppur in misura assai limitata, il numero delle prestazioni.
La ragione era presumibilmente dovuta alla liberta’ di cura e all’assenza di budget di rimborso, piuttosto che al desiderio da parte degli odontoiatri di accrescere il loro reddito. La conclusione dello studio e’ molto importante: non c’e’ nessuna evidenza che in seguito a politiche di liberalizzazione i professionisti usino il loro potere per controllare il mercato.

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