La ‘nuova Ecm’, se sarà attuata, è in grado di garantire "un importante punto di equilibrio" tra Stato e Regioni nella formazione continua in medicina. Scongiurando lo spettro di 21 diverse realtà nell’aggiornamento degli operatori sanitari.
Ne è convinto il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che oggi è stato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, nel corso
dell’indagine sull’Ecm. Enzo Bianco, come ha riferito dopo l’audizione, ha fatto il punto sull’esperienza dei cinque anni di sperimentazione dell’Ecm, sulle luci e sulle ombre che li hanno caratterizzati, sull’evoluzione e sui cambiamenti introdotti grazie al lavoro del gruppo insediato dal ministero della Salute, poi recepiti nell’accordo Stato-Regioni del primo agosto scorso.
"Mi è parso di cogliere – ha spiegato Bianco – una forte preoccupazione, da parte della Commissione d’indagine, su un sistema che per un’eccessiva parcellizzazione regionale rischia di scontare troppe differenze e asimmetrie sul territorio". Ma per Bianco proprio la nuova Ecm, frutto dell’accordo tra Stato e Regioni, è in grado di scongiurare il problema. "Fermo restando il quadro istituzionale attuale che comunque prevede una competenza delle Regioni, mi sembra si raggiunga un buon equilibrio tra un governo nazionale forte della formazione continua e l’area di attività e di responsabilità autonoma delle Regioni".
Bianco sottolinea che il punto di forza della nuova Ecm sta nel fatto che non si è scelta la strada della contrapposizione. "Non abbiamo puntato su un governo centrale forte contro uno regionale altrettanto forte – ha spiegato – ha vinto un’altra idea, quella della ‘governance’ forte, dove Stato, Regioni e professionisti interessati hanno scelto insieme di governare questo sistema, dando regole comuni.
Si è scelto, insomma, un governo del sistema: ci sono regole che valgono per tutti e le singole Regioni svolgeranno la loro funzione di accreditamento dei provider, ma in ragione dei requisiti e dei
criteri uniformi, definiti a livello nazionale".