IL CONGRESSO FDI A DUBAI
AIO RIVENDICA IL GRANDE SUCCESSO
E smaschera chi cerca di occultare la verità
 
 
Ci eravamo riproposti di non scendere sul terreno delle polemiche o di sottolineare in maniera marcata quale organizzazione si batta (e tra l’altro riesca) ad ottenere risultati utili per la Professione e per coloro che di quella vivono, ma l’ultima uscita dell’altra organizzazione, piena di inesattezze inserite ad arte al fine di travisare l’insieme, impone una necessità di chiarezza e una lezione di educazione, che non guasta.
 
Per prima cosa non cederemo alla tentazione di rispondere scrivendo “andi”, ma continueremo a scrivere ANDI. L’atteggiamento maleducato di alcuni dirigenti che osano scrivere AIO in minuscolo si presenta per quello che è: il biglietto da visita di chi ormai non sa più cosa dire e con arroganza offende. La maleducazione non fa parte del nostro DNA, lasciamo che i lettori giudichino da soli.
 
Open forum sulla qualità
 
Le tre relazioni che si sono succedute in questo spazio hanno puntato sulla necessità, al fine di garantire una migliore qualità delle prestazioni, di introdurre negli studi una certificazione di qualità a norma ISO ( il dr. Pagliani è stato uno dei tre relatori) e, inoltre, di registrare e poter quindi rintracciare le singole otturazioni (si è parlato a lungo dei materiali compositi con tanto di registrazioni dei singoli lotti, delle singole siringhe e dei pazienti sui quali questi materiali vengono utilizzati). Questi sono stati i concetti espressi e condivisi dai relatori e dal moderatore dr. Cavallè, con una certa presa di distanza da parte del dr. Peter Engel per la parte della tracciabilità delle otturazioni.
Molti dei delegati presenti, invece, ed in particolar modo la Prof.ssa Nermin Yamalik, che è stata eletta dall’Assemblea Generale nell’Education Committee, non sono stati d’accordo con una tale visione sulla qualità, anzi hanno espresso il concetto, nel dibattitoseguito alle relazioni, che questo tipo di impostazione (norme ISO, enti certificanti, registri di vario genere ecc.), applicabile all’industria, poco abbia a che fare con la qualità professionale sostenendo invece che la qualità professionale è racchiudibile in un unico concetto: l’etica dell’operatore. AIO è concorde con questo concetto mentre esprime disaccordo su quelli espressi dai relatori, così come molti delegati presenti in sala, sull’esasperata “tracciabilità” delle otturazioni. Siamo professionisti, non industriali!
 
ANDI quindi va a Dubai per perorare la certificazione degli studi e non dice nulla contro la tracciabilità di tutte le otturazioni. Interessante…. Andiamo avanti.
 
“Statement” (profilo) dell’odontotecnico
 
Bisogna precisare che si trattava di una revisione del precedente statement che era stato approvato a Barcellona nel 1998. Il testo approvato a Barcellona prevedeva che la Federazione Mondiale dell’Odontoiatria:
 
·        Si oppone al trattamento dei pazienti effettuato da odontotecnici
·        Avvisa le Autorità di tutti gli Stati delle potenziali conseguenze negative sulla salute della popolazione se il diritto di trattare i pazienti dovesse essere garantito agli odontotecnici
 
Il testo che era stato presentato dal dr. Cavallè era il seguente (la modifica in grassetto):
  • Si oppone a qualunque tipo di trattamento dei pazienti effettuato da odontotecnici
  • Avvisa le Autorità di tutti gli Stati delle potenziali conseguenze negative sulla salute della popolazione se il diritto di trattare i pazienti dovesse essere garantito agli odontotecnici
 
A questo punto il Presidente AIO, dr. Seeberger, durante l’Open Forum 1 di discussione prendeva la parola e, dopo un’articolata motivazione, proponeva un’integrazione al testo proposto. Si accendeva un dibattito in sala in cui una sola opinione, tra coloro che sono intervenuti, è stata contraria alla proposta di emendamento presentata da AIO. Anche gli interventi dei delegati di Paesi in via di sviluppo sono stati d’accordo con AIO, così come pure la Germania, i Paesi asiatici, i Paesi dell’est europa, i canadesi, gli americani e così continuando.
Visto l’enorme numero di delegati a favore, il Direttore Esecutivo dell’FDI, e non il dr. Cavallè (che non ha preso parte alla discussione se non per dire, alla fine, che si trattava solo di una revisione e che tuttavia certi paletti (ma quali ?) non potevano essere abbattuti), ha fatto inserire l’emendamento esattamente come proposto dal Presidente AIO (e non più discusso, né modificato negli altri Open Forum) nel testo da portare alla votazione dell’Assemblea Generale, che pertanto è diventato il seguente (in grassetto l’emendamento proposto da AIO):
  • Si oppone a qualunque tipo di trattamento dei pazienti effettuato da odontotecnici
  • Avvisa le Autorità di tutti gli Stati delle potenziali conseguenze negative sulla salute della popolazione se il diritto di trattare i pazienti dovesse essere garantito agli odontotecnici
  • Si oppone a qualunque tipo di formazione pre o post diploma che dia agli odontotecnici lo status di operatore sanitario
 
            Questo testo è stato approvato con una maggioranza del 92% di voti a favore. Tale schiacciante maggioranza non si sarebbe potuta realizzare se fosse vero ciò che ANDI cerca di sostenere (che esista un nutrito gruppo di Paesi Membri a favore di una più ampia apertura nei riguardi delle arti sanitarie ausiliarie).
 
Per questi motivi è forte l’indignazione di AIO nel constatare i commenti scritti da chi non legge o non capisce quello che legge (o fa finta di non capire…).
In altre parole, AIO ha fatto mettere nero su bianco dall’FDI che l’odontotecnico NON PUO’ diventare operatore sanitario.Tutto il mondo dice NO alla trasformazione in operatore sanitario.
ANDI invece definisce pleonastico tale intervento ed è sicura del fatto che l’odontotecnico “non possa operare in alcun modo nel cavo orale”, ma ha accettato che possa diventare operatore sanitario. Interessante.
 
Ognuno di Voi è in grado di valutare la portata di questo emendamento sulla situazione che l’Italia sta determinando a livello europeoe persino mondiale.
 
 
Quanto al testo licenziato dal CSS, crediamo che non meriti più alcun commento né spiegazioni essendo chiaro a tutti che, con quel tipo di testo, gli odontotecnici possono, eccome, lavorare nel cavo orale del paziente (d’altro canto bisogna rendere onore alla coerenza del dr. Callioni il quale, già nel 2001 in qualità di Segretario Sindacale Nazionale dell’ANDI, aveva approvato questa eventualità).
 
Non crediamo che servano molte testimonianze, visto il 92% dei Delegati al Parlamento Dentale Mondiale del FDIa favore; all’occorrenza esistono le registrazioni degli interventi.
 
Un’ultima smentita: AIO non ha votato contro l’elezione dell’unico candidato italiano il dr. Cavallè, anzi forse, è stato proprio grazie al voto di AIO che il dr. Cavallè è riuscito ad andare allo spareggio al secondo turno di voto e non eliminato subito dalla competizione elettorale (per essere eletti occorre ottenere più del 50% dei voti espressi e il candidato che riceve il numero minore di voti viene levato dalla lista e si continua a votare fino a che un candidato non supera il 50% ).
E questo nonostante che il dr. Cavallè, ricordiamolo, fosse stato eletto a quella carica come rappresentante AIO.
Detto questo, ricordiamo che il voto elettronico è segreto, e chi afferma di conoscerlo mente sapendo di mentire (che è grave) o è riuscito a violare il segreto del voto (cosa ancora più grave).
 
Sbugiardiamo, ancora una volta, tutte le falsità e disinformazioni messe in campo da ANDI, che non essendo in grado di tutelare gli interessi degli odontoiatri cerca di impossessarsi degli importanti successi ottenuti a livello mondiale da AIO (non siamo persone che si lodano da sole ma ricordiamo che il Presidente Seeberger è il Presidente eletto dell’ERO, cioè dell’Organizzazione Regionale Europea dell’FDI).
 
Questa è la realtà dei fatti, espressa con chiarezza, serietà e soprattutto tanta educazione.
 
AIO : fatti, non parole.

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