Associazione Italiana Odontoiatri apprende con soddisfazione dell’inserimento nel disegno di legge sulla concorrenza di una norma che tutela i lavoratori iscritti a fondi sanitari integrativi, e vieta nei contratti di welfare integrativo ogni obbligo o costrizione per il dipendente a rivolgersi solo a medici o centri sanitari convenzionati. I lavoratori potranno scegliere dove farsi curare, anticipando il pagamento della prestazione al professionista di propria fiducia e per poi farsi rimborsare dall’Assicurazione il quantum che la Compagnia avrebbe sborsato ove essi si fossero rivolti a professionisti direttamente convenzionati. «Si tratta di una bella notizia per tutti i colleghi che hanno a cuore un certo modello di professione odontoiatrica. L’articolo di legge rispecchia le posizioni che AIO porta avanti da sempre sui fondi integrativi», afferma il segretario sindacale dell’Associazione Danilo Savini (foto a sinistra). «Ricordo che nel 2016 con Eurispes il nostro sindacato in un libro bianco indicava i limiti delle coperture assicurative, e invitava Compagnie ed associazioni di Consumatori a un tavolo comune di confronto. Da anni raccogliamo doglianze di Associati AIO non convenzionati con fondi sanitari i cui pazienti sono costretti a cambiare i piani di cura o il curante per mantenere la copertura assicurativa. Analogamente, per alcuni pazienti il Fondo si trasforma in prescrittore o ricusatore di terapie, inducendo situazioni analoghe a quelle che a luglio hanno portato Antitrust a sanzionare la compagnia RBM e la società Previmedical».

«Il 20 novembre 2020, prima di chiunque altro, decidemmo di appoggiare ANOMEC e l’esposto al Garante della Concorrenza del giuslavorista Piero Ichino, volto a far dichiarare illegittimo il tariffario imposto dalle Assicurazioni, in quanto in contrasto con le norme europee sulla concorrenza e penalizzante per i rimborsi in forma indiretta rispetto alle convenzioni dirette», continua il Presidente Nazionale AIO Fausto Fiorile (foto a destra). «In seguito, con piacere abbiamo visto unirsi a noi e ad ANOMEC altre sigle sindacali e Istituzioni ordinistiche per caldeggiare il disegno di legge Ichino sulla riforma dell’equo compenso, che prevede inoltre per il lavoratore la libertà di potersi rivolgere al proprio professionista di fiducia in alternativa al Dentista convenzionato. Con la novità introdotta nel Ddl Concorrenza, “figlia” secondo noi della proposta Ichino, ci auguriamo si realizzi il risultato di avere un paziente libero di scegliere il medico da cui si sente curato meglio. E’ per questo che AIO lotta da due lustri da sola, da due anni con ANOMEC, e ora con il resto della categoria che ha compreso la nostra battaglia, dimostrando che sui limiti dei Fondi integrativi in Italia esiste un sentire comune di tutta la Professione Odontoiatrica».

 

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