L’agenzia italiana del Farmaco-AIFA ha istituito un Tavolo tecnico su medicina di precisione e prescrittomica. Di che si tratta? La medicina di precisione è una disciplina rivolta a personalizzare terapie consolidate sulle esigenze di salute dei singoli individui; la prescrittomica è tra le scienze “omiche”, che cioè fanno utilizzo dei dati genetici dei pazienti, quella che ci dà le “chiavi” per disegnare cure personalizzate. L’uso dell’intelligenza artificiale sta rendendo possibile conciliare cure su misura capaci di offrire migliori qualità di vita e sopravvivenza e minori sprechi per i servizi sanitari. Ne ha parlato il presidente AIFA Roberto Nisticò alla presentazione del Rapporto OsMed 2023 sull’uso dei farmaci, sottolineando la necessità di migliorare l’aderenza terapeutica e l’appropriatezza prescrittiva, in un paese dove un cronico su tre assume in un anno da 10 a più farmaci e spesso non riesce a seguire correttamente le terapie o le abbandona.

Costituito da ben 44 componenti, il Tavolo approvato con determina 621/2024 si prefigge di indagare “l’interazione tra fattori genetici ed epigenetici – come età, attività fisica e fattori ambientali – e il loro impatto su efficacia e sicurezza dei farmaci prescritti. Magari per depennarne alla fine qualcuno dalla lista delle prescrizioni”. Entro due anni l’AIFA produrrà un Position Paper con linee di indirizzo per applicare la medicina di precisione nella gestione della terapia farmacologica, e in particolare della politerapia; definirà ambiti dove la medicina di precisione può migliorare la qualità delle ricette anche sulla base delle informazioni derivanti dall’analisi del patrimonio genetico di un individuo; e alla fine relazionerà sui risultati raggiunti. Altro obiettivo: fare comunicazione su come si costruisce una corretta aderenza alle terapie. In tutti questi ambiti il ruolo dell’odontoiatra è centrale, tant’è vero che del Tavolo, presieduto da Nisticò, oltre ad Ordini e Società scientifiche, sono presenti le associazioni di categoria e AIO è rappresentata dal Vice Presidente David Rizzo (nella foto), tra l’altro responsabile del progetto di formazione e ricerca AIO Oral Care Total Care sulla prevenzione del cancro orale.

“Processare dati con sistemi intelligenti ci aiuta sempre più a pianificare terapie ortodontiche, implantologiche, protesiche mirate sui nostri pazienti, per non parlare dell’uso crescente in diagnostica e prevenzione. La scommessa è oggi – spiega Rizzo – costruire una prescrizione più “asciutta” e più difficile da abbandonare. Serve una buona comunicazione istituzionale. Ma serve soprattutto calibrare linee guida e raccomandazioni in relazione alle specificità dei nostri pazienti, ed eventualmente contenere l’abuso o l’uso di farmaci che, pur raccomandati, per un particolare utente possono essere un “di più”, quando non causare delle “cross reactions” e/o una scarsa aderenza». Rizzo ricorda la formazione capillare svolta da AIO in questi anni in un tema solo in apparenza collaterale: le resistenze batteriche. «L’abuso di antibiotici ovvero l’aderenza non corretta alle terapie -anche prescritte dal dentista– può portare a complicanze, sequele di patologie, sprechi. Oggi è tempo di interrogare i “big data” per capire noi per primi come migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti”.

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