di Fausto Fiorile e Danilo Savini
Come moltissimi Odontoiatri, anche noi Dirigenti AIO abbiamo visionato con attenzione il servizio delle Iene del 13 aprile con gli artisti Franco e Duracell, l’impianto a carico immediato montato “in dieci minuti” a Franco con risultati, a quanto pare, ottimi. “Rifarsi” i denti in una giornata è un sogno per tutti, e se costa meno che in Italia lo è ancora di più. Fin qui niente di nuovo. Il fenomeno dell’emigrazione in cerca di cure rapide low cost esiste da decenni, e cresce in periodi di crisi con l’abbassarsi del reddito, specie in alcune aree frontaliere del Paese.
I racconti sulle esperienze degli italiani che si sono curati all’Estero ci hanno insegnato che l’odontoiatria cresce ovunque in qualità. I Colleghi si formano con programmi affini ai nostri, i materiali che vengono utilizzati sono gli stessi anche oltre confine, mentre sono invece i costi inferiori che fanno spesso la differenza. Al di là della barriera linguistica, che mette spesso a disagio il Paziente italiano (ma si supera grazie all’aiuto di interpreti), il gap che nessun maestro dell’Est potrà riempire sta nella distanza fisica con tutte le implicazioni a questo collegate, tra la città in cui i pazienti italiani vivono ed il luogo lontano dove vengono svolte le cure.
L’assistenza post cura sappiamo da tempo essere importantissima per la conservazione delle terapie eseguite e per il mantenimento della salute orale. Se imprevisti si verificano dopo un lavoro del dentista sotto casa, si rimedia subito e la soluzione è a portata di mano; se i problemi arrivano invece da un intervento “one shot” in un luogo oltre confine magari non semplicissimo da raggiungere, dal sogno di “impianto subito/terapia immediata” si passa in un batter di ciglia alla consapevolezza che avere vicino a casa un bravo dentista che si prenda cura della nostra salute non ha prezzo.
La continuità terapeutica è indispensabile nel rapporto tra Paziente e Medico Odontoiatra; un rapporto fiduciario che per fortuna ed in numerosissimi casi si mantiene nell’arco di una vita per scelta del paziente stesso, analogamente a quello che accade nel rapporto con il proprio Medico di Famiglia. Sono molto spesso proprio i pazienti a rendersi conto che “presto e bene non stanno assieme”, quando ci chiedono sorpresi come sia possibile eseguire cure complesse così velocemente senza attendere la guarigione dei tessuti. Franco, il paziente de “le Iene”, non andava dal dentista da 15 anni. Sono queste le situazioni che devono essere evitate anche e soprattutto grazie al contributo di ognuno di noi, singolo professionista, che deve impegnarsi ancora di più nel fidelizzare i propri pazienti attraverso richiami periodici e comunicazione continua anche attraverso i moderni strumenti a disposizione.
Puntare all’Eccellenza nei servizi di cura e coltivare la propria Responsabilità nell’accudire nel tempo il rapporto di fiducia con il cittadino/paziente sono gli impegni che chiediamo a tutti gli Odontoiatri d’Italia e che siamo convinti possano costituire il vero antidoto alle fughe oltre confine. Le analisi legali sulle conseguenze di eventuali sinistri, o i calcoli sul margine e sui diversi oneri sostenuti da questa o quella parte del confine, li lasciamo ai tavoli dove AIO continua a battersi.
Fausto Fiorile – Presidente nazionale AIO,
Danilo Savini – Segretario Sindacale Nazionale AIO