ASSOCIAZIONE ITALIANA ODONTOIATRI
UFFICIO STAMPA
Ufficio Stampa AIO, 23 settembre 2010
COMUNICATO STAMPA
Contro l’abusivismo servono pene più severe
Lo afferma anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano
Le affermazioni del ministro Alfano diramate in questi giorni sul fenomeno dell’abusivismo
vengono accolte con soddisfazione da tutta la classe odontoiatrica e, soprattutto, dall’Associazione Italiana Odontoiatri che da sempre auspica un intervento chiaro e risolutivo in questo ambito.
Secondo quanto affermato dal ministro di Giustizia, "L’esercizio abusivo delle professioni mediche deve essere punito adeguatamente attraverso un processo di modernizzazione di questo settore, non solo aggravando sensibilmente le pene, ma anche impedendo la ripetizione dei reati con la confisca, per esempio, delle attrezzature utilizzate per lo svolgimento abusivo della professione. In Parlamento, in merito, sono state presentate iniziative legislative che vanno in questa direzione, come la proposta di legge a firma dei deputati Giuseppe Marinello, Enzo Fontana, Dore Misuraca e Alessandro Pagano. Auspico, dunque, che la maggioranza di Governo sostenga, in particolare, questa proposta al fine di una rapidissima approvazione che possa finalmente contribuire ad arginare la grave diffusione di questa tipologia di reato. In questo senso, il governo farà la propria parte".
Il direttivo AIO esprime il proprio apprezzamento perché le richieste di pene certe e più severe, inoltrate più volte dall’associazione, trovano finalmente riscontro nelle parole del ministro della Giustizia e precisa come i numeri legati al fenomeno dell’abusivismo siano ancora troppo elevati: si parla, infatti, di una stima “per difetto” di 15.000 falsi dentisti, con un fatturato annuo sommerso stimato in 720 milioni di euro.
“Ma non è solo un problema meramente economico”, afferma Pierluigi Delogu, segretario nazionale AIO, “bensì una realtà che mette in pericolo la salute dei cittadini.
Non dimentichiamo, infatti, che in questi studi abusivi non si rispettano neppure le norme igieniche di base, esponendo i pazienti al rischio di contrarre infezioni gravi, quali l’epatite B e C, l’infezione da Hiv e altre malattie contagiose”.
AIO rinnova ancora una volta l’appello alle istituzioni affinché vi sia un effettivo inasprimento delle pene nei confronti certamente dei ‘falsi dentisti’, ma anche di coloro che agendo in qualità di ‘prestanome’ contribuiscono a mettere a repentaglio la salute pubblica. Come ricorda Salvatore Rampulla, Presidente nazionale AIO, “la nostra associazione ha sempre sostenuto che purtroppo le attuali sanzioni non hanno un effetto deterrente: le attrezzature dovrebbero essere sottoposte non più a sequestro bensì a confisca, anche in caso di patteggiamento della pena. In tal modo, potrebbero essere utilizzate per fini umanitari, così come si verifica per i beni confiscati alla mafia”. “Inoltre”, continua Rampulla, “è importante vigilare anche sulla legittimità di società di capitali che
erogano prestazioni di tipo odontoiatrico, avvalendosi di personale non sempre abilitato alla loro erogazione”.
È utile ricordare ancora una volta che in Italia l’esercizio della professione odontoiatrica è consentito solo a laureati in Odontoiatria e Protesi dentaria e a laureati in Medicina e Chirurgia, iscritti all’Albo degli Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia in cui esercitano e che il cittadino può verificare l’effettiva abilitazione del professionista a cui si è rivolto consultando il sito www.fnomceo.it.
Il Presidente
Salvatore Rampulla
Il Segretario
Pierluigi Delogu
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