Istituire una rappresentanza dell’Ordine dei Medici a fianco di quella delle Associazioni dei pazienti presso l’Ufficio del Difensore civico, per limitare i contenziosi: è la proposta formulata dall’Avvocato Maria Maddalena Giungato nell’ambito della revisione della disciplina sulla responsabilità medica formula e che Associazione Italiana Odontoiatri sostiene pienamente, con l’auspicio che venga portata avanti a sua volta dagli Ordini professionali e dalla Fnomceo e presto adottata dalle Forze politiche, essendo una grande opportunità per la categoria. La proposta incide sull’articolo 2 comma 1 del disegno di legge, come spiega l’Avvocato Giungato su Quotidiano Sanità del 22 febbraio http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=36670 .

La riforma della responsabilità sanitaria, ormai in fase di approvazione definitiva in Senato, è certo un passo avanti, ma si può fare ancora di più valorizzando il rapporto ed il dialogo medico paziente, tenendo conto del fatto che molti contenziosi nascono  da un problema di comunicazione tra le parti.

In particolare,  il paziente talvolta più che dell’atto medico in sé, si duole del tempo che gli è stato dedicato, delle spiegazioni che non gli sono state fornite, “di tutta quella relazione che è compresa ma non si esaurisce in un adeguato consenso informato”.

Nel ddl Gelli all’articolo 2 è prevista la facoltà per le Regioni e le Province autonome di affidare all’ufficio del Difensore civico la funzione di garante per il diritto alla salute. Il Difensore nella sua funzione di garante potrà essere adito gratuitamente dal Paziente o dal suo rappresentante ed interverrà a tutela del diritto leso, qualora verifichi la fondatezza della segnalazione. Nell’ufficio del Difensore civico, è prevista la rappresentanza delle Associazioni dei Pazienti. E qui, come spiega su QS l’Avvocato Giungato all’articolo 2 comma 1 del ddl si potrebbe inserire la previsione anche di una rappresentanza paritetica dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, per garantire un necessario contraddittorio ed una equilibrata interlocuzione tra le parti. La presenza del professionista coinvolto o di un suo rappresentante potrebbe prevenire l’insorgere di contenziosi grazie al chiarimento con il medico; il paziente potrebbe ottenere la ripetizione della prestazione insoddisfacente da parte del medesimo o di altro professionista; si monitorerebbero le più frequenti ipotesi di contenzioso per individuarne e – se possibile – rimuoverne le cause; si potrebbero infine predisporre protocolli di intesa volti ad avviare forme di collaborazione tra Paziente, Professionista e Struttura sia per evitare l’insorgere di controversie sia per migliorare il rapporto fiduciario. Anche in tema di contenzioso giudiziario, la presentazione di un’istanza al Difensore Civico potrebbe integrare il soddisfacimento della condizione di procedibilità al pari del tentativo obbligatorio di conciliazione di cui all’articolo 8 del ddl (tentativo che è già un contenzioso – come osserva Giungato – perche si svolge in sede giudiziaria).
Incentivare il dialogo per scoraggiare il contenzioso e per di più a costo zero: insomma, un’opportunità da non perdere.

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