L’inchiesta della Procura di Bari sui test per l’accesso alle locali facoltà a numero chiuso di Medicina e Odontoiatria ora coinvolge anche molti genitori di aspiranti universitari

BARI – E’ più che raddoppiato, salendo a 136 il numero degli indagati nell’inchiesta aperta dalla Procura di Bari lo scorso anno sui test truccati per l’accesso alle facoltà a numero chiuso di Medicina e Odontoiatria dell’Università di Bari.

Alle persone già indagate si sono aggiunti numerosi genitori di studenti che sarebbero direttamente coinvolti nella truffa in qualità di intermediari con il «gruppo di ascolto» che per telefono trasmetteva ai candidati le risposte giuste ai test.

Tra i nuovi indagati vi sarebbe anche qualche finto studente che si era iscritto alla prova solo per aiutare dall’interno i candidati.
A questi ultimi indagati gli investigatori sono giunti incrociando i dati e la lettura delle intercettazioni telefoniche e i numerosi tabulati delle utenze dei cellulari che erano stati utilizzati per mettere in contatto i candidati con il gruppo esterno che forniva loro le risposte esatte ai test.

Molte di quelle utenze erano intestate a prestanome o persino a defunti. L’indagine, secondo fonti investigative, è prossima alla conclusione e presenta solo alcuni aspetti marginali da chiarire.

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