Fonte: Uil Medici S. Camillo-Forlanini Roma
Con Decreto Legge approvato il 18 giugno 2008 (pubblicato ieri in bozza sul Sole 24 ore) e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale,
il governo ha adottato unilateralmente nuove regole sulle assenze per malattia e su altre norme in tema di diritto del lavoro.
In primo luogo nei primi dieci giorni di assenza per malattia viene decurtato lo stipendio riconoscendo solo il trattamento fondamentale, ed
escludenso ogni trattamento accessorio quali indennità e variabili (che nella busta paga del medico hanno un peso rilevante).
Dal secondo episodio di assenza per malattia nell’anno solare è necessaria la certificazione da parte di una struttura pubblica. I controlli
fiscali saranno estesi dalle ore 8 alle 13 e dalle 14 alle 20.
La regolamentazione dell’assenza per malattia viene esclusa dalla contrattazione collettiva.
Si stanno valutando in questi giorni le iniziative sindacali più opportune per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori. Quel che sorprende maggiormente è la generalizzazione della decurtazione dello stipendio, per la cui applicazione forse dovrebbe essere considerata la distinzione tra assenteismo abituale e fisiologico.
Nella stessa bozza del Decreto Legge pubblicato sul Sole 24 Ore vengono inoltre abrogati – in particolare per i dirigenti medici del Servizio Sanitario Nazionale – le vigenti disposizioni europee contenute del Dlgs 66/03, che imponevano una durata massima settimanale dell’orario di lavoro di 48 ore, ed il diritto ad 11 ore di riposo consecutive ogni 24. Questo quando è patrimonio della letteratura scientifica internazionale un aumento degli errori sanitari dei medici dopo 12 ore di lavoro, ed una maggiore probabilità di cometterne in conseguenza di più turni prolungati.
Nel frattempo siamo bloccati nel rinnovo contrattuale 2006-2007 in ritardo di 30 mesi, con una surreale indicazione di inflazione annuale dell’1,7% per il nuovo contratto 2008-2009, a fronte della realtà di oltre il 5%, e senza impegnare nessuna risorsa per la rivalutazione della indennità di esclusività ferma ai valori dell 2000. Per non parlare della marcia indietro sui precari, che vede circa 12.000 medici e veterinari in questa drammatica condizione.
Se il testo ufficiale del Decreto Legge corrisponderà alla sua bozza, non potrà che aprirsi, anche nell’area dirigenziale medico-veterinaria del Servizio Sanitario Nazionale, una nuova stagione conflittuale.
UIL S.Camillo-Forlanini Roma