Cari soci, colleghi e amici, siamo reduci da un attivo e fruttuoso weekend bolognese!
Il nostro Presidente Mimmo Del Monaco ed io siamo stati al Congresso Internazionale Aio a Bologna e abbiamo partecipato come delegati all’Assemblea Nazionale. Bravi relatori, argomenti coinvolgenti e compagnia conviviale degli amici Aio da Bolzano a Palermo, da Cagliari fino a Chicago…
Più di tutto ci ha entusiasmato la standing ovation per la relazione della “nostra” dottoressa Marina Manna, la commercialista di Padova che ha esposto con chiarezza la problematica degli studi di settore. Salvatore Rampulla l’aveva sentita ad un precedente nostro convegno ad Abano e, con la prontezza di idee che lo caratterizza, prontamente se l’è accaparrata per farle ripetere ed approfondire la sua relazione al congresso nazionale.
Quando Salvatore chiede, per chi ancora non lo conosce, non è possibile rispondere di no… e Marina Manna ha accettato la sfida. Pare sia la prima volta che un congresso scientifico ospiti un tecnico consulente su una tematica sindacale fiscale.
Robe da far raddrizzare i capelli… Ve lo spiego con enfasi e con parole mie poiché il glossario puramente fiscale non mi appartiene.
Sapevate che una nostra dipendente ha una resa oraria di 50 euro a dispetto dell’impiegata di un avvocato o di un commercialista che – secondo il fisco – “rende” invece al professionista “solo” 25 euro? Evidentemente per il fisco sono le nostre signorine (o i nostri tecnici) a fare le prestazioni, sono le segretarie degli avvocati a scrivere le lettere… noi professionisti, nel frattempo, navighiamo in internet e ci facciamo vivi solo per ricevere gli assegni!
Sapevate che a parità di anzianità lavorativa un dentista per raggiungere la congruità nel modello costruito per lo studio di settore deve guadagnare 8 volte in più di un ingegnere? Evidentemente l’amministrazione finanziaria ci ha battezzati come evasori e non ci toglieremo mai questo abito di dosso.
Sapevate che lo studio di settore è stato approvato in via definitiva solo per noi dentisti, mentre per tutte le altre categorie professionali è ancora in fase di sperimentazione?
Sapevate che nemmeno i commercialisti conoscono tutte le formule matematiche con cui opera il software Gerico, volutamente tenute celate ai professionisti? In questo si inseriscono i dati, si preme il bottone Enter… giro di roulette… si aprono gli occhi e per magia risultiamo congrui, incongrui, coerenti o incoerenti senza capire il perché!
Noi però a Bologna abbiamo capito che con questo sistema non siamo considerati cittadini ma sudditi e per questo abbiamo deciso di reagire!
L’assemblea AIO con due documenti e con due voti distinti ha dato mandato al nostro direttivo nazionale di presentare al nuovo governo :
1) una moratoria dello studio di settore, strumento di accertamento assolutamente inadeguato alla nostra professione (non siamo imprese…) e
2) la richiesta di abolizione della legge Bersani per lo meno nelle parti che riguardano le professioni.
Il Presidente Rampulla è un trascinatore di popolo, un Napoleone che contagia chi lo ascolta di un travolgente entusiasmo, un soldato che incita le sue truppe e che non si piegherà mai all’ineluttabilità degli eventi, bensì renderà la vita impossibile a chi ci vorrebbe schiacciare!
Precisazione importante: la strategia politica delle nostre prossime mosse, le modifiche necessarie allo statuto e gli altri argomenti all’ordine del giorno non sono stati imposti dal vertice ad una platea sonnolenta di “Yes Men”, ma elaborati e condivisi all’unanimità attraverso un vivace, lungo e costruttivo dibattito.
Sicuramente l’entusiasmo in AIO è tanto, la difesa della libertà della professione è prioritaria, non esistono riunioni “carbonare” destinate a far conoscere la verità a pochi eletti, ogni membro della base è valorizzato per quello che è in grado di dare nel massimo delle sue capacità. Infine, un pubblico elogio per i risultati raggiunti in Veneto è arrivato a fare arrossire me e a far sorridere Mimmo Del Monaco…
AIO: fatti e non parole.
E’ proprio vero, da noi il “si potrebbe fare” non esiste. Non siamo più gli “Odontopuffi allo sbaraglio”. Ciò che è necessario fare, deve essere già fatto, punto!
AIO ha fatto il salto di qualità! Uomini capaci ai vertici (grazie Salvatore, Enrico, Pierluigi, Vincenzo!), numeri che ci sostengono, una credibilità ventennale ormai testata. E tanta voglia di andare avanti così.
Avanti tutta, ciao!
Elena e C di Aio Veneto.