ACCORDO ANDI-MINISTERO.pdf

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Sassari lì 20.01.2008
A tutti i colleghi Odontoiatri
Oggetto: Spunti di riflessione sul testo dell’accordo ANDI-Ministero della Salute sulla facilitazione delle cure Odontoiatriche per alcune fasce della popolazione tramite tariffe calmierate.
Nella riunione del tavolo tecnico, svoltasi il 17 gennaio al Ministero della Salute, sull’argomento in oggetto, indetta dal Sottosegretario dott. Zucchelli dietro esplicita richiesta di CAO, AIO e SUMAI, abbiamo finalmente potuto leggere il testo integrale dell’accordo in fase di definizione tra ANDI e Ministero della Salute. Su questo testo, che vi trasmettiamo allegato alla presente, ci preme fare alcuni commenti e riflessioni.
Nelle Premesse:
– “…..l’offerta pubblica risulta particolarmente carente per le fasce di età più vulnerabili…..0-14 aa e ultrasessantacinquenni”;
– “…che sono queste le fasce di età dove è prioritario contrastare …l’incidenza di patologie del cavo orale……”
– “… che a seguito della ridotta offerta di prestazioni garantite dal SSN con gli anni si è assistito al consolidamento dell’assistenza privata”.
Ci chiediamo su quale base epidemiologica si sono dedotte le fasce di popolazione più vulnerabili. Un piano di odontoiatria statale deve partire da una seria programmazione di prevenzione e non limitarsi ad una classificazione anagrafica dei soggetti interessati. Gli interventi prioritari, in questa ottica generale, dovrebbero essere gli unici forniti dal SSN in modo da non distrarre energie economiche e finalizzare tutto l’intervento pubblico alla prevenzione e all’assistenza delle fasce veramente deboli. I LEA odontoiatrici dovrebbero prevedere una assistenza di base per mettere in atto un circolo virtuoso nella popolazione che garantisca un buon livello di salute orale senza divagazioni o eccessi di prestazioni che porterebbero a dispersione delle risorse.
In Italia si assiste a realtà regionali dove si erogano prestazioni Odontoiatriche come protesi, ortodonzia, implantologia etc in regime di assistenza garantito dal SSR ed altre regioni dove non si riesce neanche a garantire l’assistenza odontoiatrica minima dei portatori di gravi patologie. Questa discriminazione territoriale del cittadino italiano evidenzia un utilizzo delle risorse senza una logica uniforme che possa consentire, in modo serio, l’avviamento di un programma per migliorare la salute orale dei cittadini.
Nelle considerazioni successive si vorrebbe dare la colpa delle carenze odontoiatriche alle tariffe applicate dagli Odontoiatri liberi professionisti che, secondo una recente indagine pubblicata su “Repubblica”, sono fra i più cari d’Europa!! Si sa, è colpa dei dentisti se tutti i cittadini non accedono alle prestazioni Odontoiatriche, perciò adesso oltre che sadici ed evasori saremo additati a “untori” di carie sul territorio. Inoltre non si fa alcun riferimento alla possibilità di riformare lo”status quo” da parte del governo della Salute ma, con una giustificazione solo economica, si dichiara una resa totale e per tale motivo si chiede all’ANDI di accettare delle tariffe “calmierate”.
Dopo queste premesse si arriva al nocciolo dell’accordo e all’art. 1 tra le finalità si parla di “erogare prestazioni professionali a prezzo calmierato e (per la prima volta dopo l’abolizione del
tariffario minimo nazionale) con applicazione di una tariffa massima predefinita” . In questo modo è assolutamente esplicito come venga introdotto il concetto di “tariffa massima” che di fatto sarà quella di riferimento per tutta la popolazione.
All’art.2 vengono esplicitate le prestazioni comprese nell’accordo e francamente ci chiediamo come si possa pensare di risolvere, anche parzialmente, i problemi odontoiatrici nella popolazione fornendo solo estrazioni e protesi parziali. Comunque siamo sicuri che in un prossimo futuro l’elenco delle prestazioni si arricchirà fino ad arrivare ad avere un nomenclatore completo delle prestazioni con le relative tariffe massime di riferimento.
Le tariffe, così dette calmierate, non appaiono scandalosamente basse ma in calce ad esse è presente una frase, a dir poco sibillina: “…di comune accordo le presenti tariffe potranno essere successivamente ridotte qualora analisi di mercato evidenzino valori medi più bassi rispetto a quelli rilevati all’atto del presente accordo.”
Alcuni pensano che la riduzione delle tariffe favorirà un aumento di pazienti negli studi: chi lo afferma non conosce la realtà. Se così fosse, i distretti ambulatoriali dovrebbero essere pieni di pazienti, e non è così. Ricordiamo che nei distretti una sigillatura costa 3 (tre) euro, ablaz.tartaro 9 euro, estrazione 12 euro. E questo per TUTTA la popolazione; per le fasce deboli GRATIS, in quanto esenticket.
All’art.3 si fa riferimento a chi può beneficiare di tali tariffe e nell’ultima parte si specifica che ipazienti potranno autocertificare il loro stato economico, perciò di fatto é plausibile pensare che tutti i nostri pazienti usufruiranno di tali agevolazioni.
Ricordiamo che questi sostegni alla popolazione graveranno completamente sulle spalle dei dentisti.
L’art. 4 non merita commento basta leggerlo!
All’art. 6 si raggiunge il massimo! Si autorizza la pubblicazione di elenchi di professionisti “buoni” che hanno accettato l’accordo e di fatto si crea un “cartello” di una parte della professione contro un’altra (i dentisti “cattivi” che manterranno inalterato il loro tariffario). Nell’ultimo comma dello stesso articolo si intravede la possibilità di poter avere delle agevolazioni fiscali in cambio di queste tariffe calmierate, peccato che questo venga affermato dopo l’approvazione della Legge Finanziaria che non prevede alcun capitolo di spesa in merito.
Non facciamo commenti (ve li fate da soli) sulla serietà di chi dovrebbe rappresentare la professione, ma sulla base di questa analisi NON E’ CONSENTITO A NESSUNO fare orecchie da mercante. Molti si lamentano ma non hanno il coraggio di decidere. La vita è fatta di scelte. ORA O MAI PIU’.
Riflettete: Chi non avrà avuto il coraggio di prendere posizione, non potrà avere la DIGNITA’ di parlare domani.

Il Presidente Nazionale
Dr. Salvatore Rampulla

Il Segretario Generale
Dr. Pierluigi Delogu

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