Mancata unanimità dei gruppi parlamentari fa ‘saltare’ attuazione del decreto la cui delega al Governo scadeva ieri

Niente nuovi Ordini e Albi delle professioni sanitarie. La mancata unanimità dei gruppi parlamentari di Camera e Senato hanno fatto ‘saltare’ il varo del provvedimento che li avrebbe dovuti istituire. Una situazione che ha molto deluso e "addolorato" il ministro della Salute Livia Turco. "Era questa,
infatti – spiega – la condizione indispensabile in periodo di ordinaria amministrazione posta dal presidente del Consiglio Romano Prodi per dare definitiva attuazione alla delega sulla quale avevamo lavorato con grande cura, in intesa costante con le professioni ma anche con l’insieme delle forze politiche presenti in Parlamento".

Di parere opposto il ministro del Commercio Internazionale e delle Politiche europee, Emma Bonino che si è opposta al "varo in ‘zona Cesarini’ di nuovi Ordini professionali, determinando alla fine il non esercizio della delega con la quale si sarebbero dovuti istituire nuovi ordini riguardanti
professioni sanitarie". Bonino afferma che il suo ‘no’ "non riguardava tanto le categorie interessate, quanto il principio stesso di potenziare ulteriormente la struttura ordinistica che caratterizza in modo così forte il nostro Paese, creando disparità di trattamento e sacche di privilegio inaccettabili, oltre che mantenere forme organizzative antistoriche alla luce dei meccanismi del mercato globale".

"Non sarebbe stato appropriato – aggiunge il ministro – affrontare questo argomento così delicato in questa fase pre-elettorale: ecco perché, insieme ad altri colleghi, nell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri mi sono opposta ad una approvazione ‘fuori sacco’ di un provvedimento in
controtendenza a quanto di liberale e di riformatore questo Governo ha fatto nei suoi 20 mesi di attività. Spero -conclude Bonino – sia un’ occasione per tutti gli schieramenti di mettere a fuoco il problema nel suo complesso, ricercando le soluzioni più appropriate per rendere le nostre professioni più moderne e più attrezzate di fronte alle sfide nazionali edinternazionali che le attendono".

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