Sin dal 2002 l’AIO ha sposato in pieno l’istituzione del programma di Educazione Continua, intendendola come una certificazione dovuta all’aggiornamento che la maggioranza dei dentisti già faceva, e sposando la volontà del Ministero di creare un circuito di educazione continua per tutti cambiando una partecipazione volontaria in partecipazione obbligatoria.
Nello stesso tempo abbiamo chiesto ripetutamente di associare all’obbligatorietà ECM sgravi fiscali superiori a quelli esistenti e una rigorosità nel ricercare la qualità e non il semplice business, che nei primi anni ha imperversato specialmente nei corsi specifici per odontoiatri: pur avendo assistito ad un giro di vite per quanto riguarda il secondo aspetto, dopo tutto questo tempo ancora la detraibilità fiscale totale per i corsi ECM è solo una speranza.
In ogni caso la nostra prima preoccupazione è stata quella di garantire ai nostri soci, e a chi lo diveniva, una formazione continua di qualità spesso al solo prezzo delle spese, se non in molti casi addirittura gratuita, e una presenza parcellare in tutto il territorio in cui sono presenti sedi AIO.
Il risultato di questi cinque anni di Educazione Continua erogata dall’AIO sono 800 corsi e riedizioni che hanno visto la partecipazione di circa 40.000 dentisti per un totale molto vicino ai 20.000 crediti.
La gestione centralizzata nazionale decisa dalla Segreteria ECM AIO ha ottenuto di fatto che la quasi totalità dei crediti erogati sia andato a buon fine, anche dopo le richieste retroattive e ‘lunari’ del Ministero preposto. La commissione ECM, ad esempio, ha recentemente preteso correzione ed integrazione di dati ulteriori sui singoli partecipanti per l’intera programmazione corsi, anche per quelli che nel passato non prevedevano la raccolta di tali informazioni; quale difficoltà ha comportato reperire questi dati è facile intuire… Il lavoro di adeguamento è stato assolutamente improbo, per questo raccomandiamo a tutti i lettori partecipanti a eventi formativi di esibire ed assicurarsi che sia trascritto nei data base appositi l’ESATTO numero di Codice Fiscale, unico elemento veramente necessario per poter garantire la certificazione dei crediti erogati ad ogni partecipante.
Per tutti gli operatori sanitari, infatti, è previsto un ‘dossier formativo del professionista’, messo a punto insieme agli Ordini professionali (o al dipartimento di appartenenza), che sarà realizzato su obiettivi differenziati: nazionali (20 per cento), regionali e aziendali (50 per cento), individuali (30 per cento). Per certificare i crediti ottenuti, quindi, non serviranno solo attestati ma l’inserimento corretto dei dati in due anagrafi, una nazionale e una regionale, interconnesse tra loro. L’anagrafe, coordinata da Ordini e Collegi, sarà un’evoluzione dell’attuale Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie) e sarà in grado di distinguere i diversi crediti per obiettivi.
E avrà anche una valenza pratica sulla quale ancora si sta discutendo.
Una delle ultime proposte prevede che, per il professionista che non raggiunge i crediti necessari, l’Ordine possa proporre veri e propri corsi di ‘recupero’ sulle materie per le quali ha competenza: etica e deontologia.
Tutto il percorso ECM è stato costellato di difficoltà, causate dalle continue modifiche susseguitesi negli anni ma, per AIO, la costanza ha permesso di superare sempre ogni ostacolo; il lavoro della nostra segreteria garantisce di fatto una serenità a tutto l’iter dei corsi accreditati anche nella prossima fase a regime, i cui assiomi sono stati gia enunciati e prevedono una profonda ‘ristrutturazione’ del sistema.
La creazione, ad esempio, di un organo consultivo della Commissione ECM, una Consulta nazionale formata da organizzazioni sindacali, società scientifiche, provider , associazioni di tutela dei malati.
O il coordinamento tra la Conferenza Stato-Regioni e la Commissione nazionale Ecm per realizzare un piano nazionale sulla formazione, esprimere pareri sugli obiettivi nazionali e approvare il rapporto annuale sullo stato della formazione Ecm.
In ogni caso, è stata confermata fino al prossimo mese di dicembre la seconda proroga della fase sperimentale, con una quota crediti richiesta per quest’anno sempre pari a 30.
Per il prossimo triennio, ogni operatore sanitario dovrà acquisire invece 50 crediti/anno (minimo 30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008-2010.
In particolare, di questi 150 crediti, almeno 90 dovranno essere ‘nuovi’ crediti, mentre fino a 60 potranno derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire dall’anno 2004 fino all’anno 2007.
Al fine di consentire un concreto e positivo avvio della nuova fase, risulta quindi determinante il corretto invio dei ‘report’ relativi al periodo 2004-2007 da parte degli Organizzatori; come già ricordato, AIO ha da tempo provveduto.
E gli altri provider?…
Enrico Lai