L’Antitrust verificherà nei prossimi mesi se gli Ordini professionali stanno recependo nei loro statuti e nei loro codici deontologici, anche alla luce della nuova normativa, i principi di concorrenza. L’indagine riguarderà diverse categorie di Ordini, e in campo sanitario quelli dei farmacisti, dei medici e odontoiatri e degli psicologi.
La verifica metterà "sotto la lente" l’avvenuta abolizione delle disposizioni deontologiche che contengono limitazioni alla concorrenza relative alle tariffe fisse o minime, la reale libertà per i professionisti di farsi pubblicità e il riconoscimento della libertà di costituire società interdisciplinari tra professionisti. L’Autorità ricorda i numerosi interventi effettuati nel settore dei servizi professionali, compreso l’avvio di istruttorie nei confronti dei professionisti per intese restrittive della concorrenza, principi ora incorporati nella disciplina di liberalizzazione prevista dal Decreto Bersani che ha introdotto il divieto di tariffe obbligatorie nonché abrogato il divieto di pubblicità professionale e di costituzione di società interdisciplinari tra professionisti.
Dopo l’entrata in vigore del Decreto Bersani – sottolinea l’Antitrust – alcuni organismi rappresentativi dei professionisti hanno assunto decisioni che interpretano queste norme in senso restrittivo. Sono inoltre arrivate all’Autorità segnalazioni di singoli professionisti che lamentano comportamenti di alcuni organismi professionali mirati a precludere ai propri iscritti l’opportunità di avvalersi delle leve concorrenziali previste dal Decreto Bersani. L’Autorità ricorda che l’obbligo di adeguamento dei codici deontologici entro il primo gennaio 2007, stabilito dal Decreto Bersani, ai principi di concorrenza riguarda tutti gli organismi rappresentativi di soggetti che svolgono attività professionali, siano essi
costituiti nella forma di ordini e collegi, ma anche di associazioni.