Cagliari, 10 luglio 2007

Alla cortese attenzione di

Il Ministro della Salute
On. Livia Turco
P.le Industria, 20
I – 00144 Roma
Italie

E per conoscenza:

Al Presidente del
Consiglio Superiore della Sanità
Prof. F. Cuccurullo
Lungotevere Ripa, 1
I – 00153 Roma
Italie

Al Presidente della Federazione Nazionale
dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Dott. A. Bianco
Piazza Cola di Rienzo, 80/A
I – 00192 Roma
Italie

Al Presidente della Commissione Nazionale degli Iscritti agli Albi degli Odontoiatri
Dott. G. Renzo
Piazza Cola di Rienzo, 80/A
I – 00192 Roma
Italie

Al President-Elect della
ERO della Federation Dentaire International
Dott. G. Seeberger
Via De Gioannis 25 B
I – 09125 Cagliari
Italie

Oggetto: “Germania e Italia uniti sul Profilo dell’odontotecnico“

La vigilia della Giornata Europea sul tema “Politica della salute“, organizzato dalla Camera Federale degli Odontoiatri (BZÄK), si è tenuto un’incontro tra il Presidente dell’Unione degli Odontoiatri delle Mutue della Renania Settentrionale, (KZV NR) nonché Delegato agli Affari Esteri degli odontoiatri tedeschi, Dr. Ralf Wagner ed il Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Odontoiatri Dr. Gerhard Seeberger per un colloquio sul profilo dell’odontotecnico nell’ ambito dell’ Unione Europea.

Seeberger ha riferito sulle dimensioni dell’odontoiatria illegale in Italia: “circa un terzo delle prestazioni odontoiatriche viene eseguita da persone non abilitate, queste sono per la maggior parte odontotecnici.
Ancora più grave è che questa situazione viene quasi sempre avallata da medici. Non è una rarità che agili e spudorati “imprenditori – odontotecnici” chiamino, come prestanomi, giovani laureati in odontoiatria che non possono affrontare i costi per aprirsi lo studio”
.

Questi dati sono disponibili anche sul Manuale UE dell’Esercizio dell’Odontoiatria del Consiglio Europeo degli Odontoiatri (CED).
Nessuno comprende perchè il Governo Italiano vorrebbe risolvere questa situazione illegale inserendo l’odontotecnico fra gli operatori sanitari.
Si rischia un ulteriore disorientamento del cittadino paziente per quanto riguarda le competenze per la sua salute orale.
Senza dimenticare i fenomeni di evasione fiscale ed il conseguente danno erariale che tale fenomeno comporta.
L’odontotecnico non possiede una formazione adeguata per valutare i rischi connessi a una prestazione che sostanzialmente è un atto medico, infatti essi, nella Direttiva 93/42 CEE, come anche altri fabbricanti di dispositivi medici, sono già definiti “fabbricanti di protesi dentali” e, come dimostrano i nostri vicini Confederati Elvetici, i compromessi in questo campo non eliminano il fenomeno dell’illegalità in Odontoiatria. Senza voler negare a nessuno il diritto allo studio, qualora gli Odontotecnici volessero proseguire la loro carriera scolastica approdando ad una formazione universitaria, potrebbero iscriversi ad un Corso di Laurea in Tecnologia Dentale, riconosciuto dall’UE e, a nostro parere, questo più normale e più consono rispetto ad un excursus universitario in campo sanitario.
Se volesse, come tanti cittadini dell’UE, occuparsi della salute orale dei pazienti, può, una volta soddisfatti i criteri d’ammissione, studiare l’odontoiatria.

Il sindacato odontotecnico italiano FENAODI vorrebbe aggravare la situazione ulteriormente: sono dell’opinione che nel caso di una decisione positiva del Governo Italiano circa l’approvazione del nuovo profilo professionale tutti gli altri odontotecnici dovrebbero essere “sanati” anche senza aver frequentato e quindi conseguito alcuna laurea; già oggi minacciano iniziative legali qualora la loro richiesta non dovesse essere soddisfatta.

Considerando la futura Direttiva UE dei Servizi tutto ciò significherebbe che circa 70.000 odontotecnici italiani sarebbero autorizzati, in un futuro ormai prossimo, a praticare nei Paesi dell’Europa.
Il Presidente francese dell’ERO (Organizzazione Europea della Federazione Internazionale d’Odontoiatria, FDI), Patrick Hescot, ha già manifestato e comunicato le sue preoccupazioni alle Autorità Italiane.

Ralf Wagner vede in questa singolare decisione – tutta italiana – un pericolo per tutta l’Europa, il cui riverbero si rifletterebbe, inevitabilmente, anche nella Germania.
Nel considerare la tutela della salute del paziente, Egli ritiene semplicemente inimmaginabile che gli odontotecnici possano legalmente lavorare nel cavo orale. Questo indurrebbe un malcontento tempestivo in Germania per cui ha dato ampie assicurazioni a Gerhard Seeberger ed il suo pieno supporto nel contrastare tale politica sanitaria perpetrata dall’Italia e dannosa per l’Europa.
Hanno garantito, inoltre, l’incondizionata solidarietà la Camera Federale degli Odontoiatri (BZÄK) l’Unione Federale degli Odontoiatri delle Mutue (KZBV).
I due rappresentanti della categoria odontoiatrica hanno deciso di portare la problematica, per una discussione approfondita, al Consiglio Europeo degli Odontoiatri (CED) e dell’Organizzazione Europea della Federazione Internazionale d’ Odontoiatria (FDI) con l’obbiettivo di proteggere la salute dei cittadini europei e la professione odontoiatrica da decisioni politiche fuorvianti.

Il Presidente Nazionale AIO
Gerhard Seeberger

Il Vicepresidente della BZÄK
Wolfgang Sprekels

Il Presidente della KZV NR
Ralf Wagner

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