Aio ospite d’onore al conresso odontologia sin fronteras a citta’ del messico
Le dinamiche sociopolitiche della salute orale fanno da sfondo ai temi clinici e alle tecnologie al centro del 34° Congresso Internazionale in Odontoiatria ADM-AMIC. La manifestazione, che è il congresso odontoiatrico più importante a livello mondiale in lingua spagnola, è in programma a Città del Messico dal 17 al 19 novembre 2016, WTC Ciudad de México, e ospiterà tra i prestigiosi relatori internazionali il Presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri Pierluigi Delogu e il Vicepresidente AIO Fausto Fiorile. L’evento, dal titolo Odontologìa sin fronteiras, vede tra le istituzioni “big” invitate il Texas A & M University College of Dentistry e nel suo ambito si terrà il Simposio Ibero-Latinoamericano del Caribe sulla salute orale. Nel link, il flyer della conferenza con i suggerimenti per scaricare il programma e iscriversi all’ultima ora.
Torna il notiziario AIO News, che con la seconda edizione in uscita il 25 agosto, approfondisce due temi di estrema attualità; il primo riguarda il marketing che l’odontoiatra utilizza sui media per promuovere la propria attività, il secondo affronta invece il tema delle autorizzazioni con le incognite interpretative emerse a seguito delle nuove disposizioni approvate in Conferenza Stato/Regioni.
La comunicazione di AIO cambia volto, strumenti – presto lavoreremo su una versione più semplice per dispositivo mobile – ma soprattutto contenuti, con Prospettiva Odontoiatrica che scopre le inchieste di stampo giornalistico, e questo mese esordisce con riflessioni importanti sulle tendenze in Enpam l’ente pensionistico di medici e odontoiatri.
Stefano Colasanto segretario AIO Roma spiega quella che è la visione della maggioranza degli odontoiatri sulle autorizzazioni: una maggioranza pienamente rappresentata dal sindacato, secondo cui la nuova normativa, che fissa minimi comuni adempimenti obbligatori su tutto il territorio nazionale, crea nuova burocrazia rispetto al passato e a quanto ottenuto in alcune Regioni (Lazio ad esempio) grazie agli sforzi fatti dai sindacati odontoiatrici, AIO in particolare.
Altre news chiave riguardano inoltre le “dritte” per capire come sottoscrivere la nuova polizza RC professionale da parte di tutti i Soci di AIO Protezione nonché uno “strillo” delle prossime campagne informative-formative dell’Associazione.
Prima il nuovo Statuto. Poi il Regolamento tirato fuori all'ultimo minuto, la storia dei presunti risparmi che si genererebbero da un'Assemblea Nazionale stucchevole rappresentante di una pletora ingessata. Come se non bastasse, arriva Enpam Sicura nata male e finita (?) peggio. E ancora: Atlante 2, gli interrogativi sul valore della nuova sede. Senza contare il fallimento della riforma quota A, una comunicazione in qualche caso omissiva, i giovani tirati per la giacchetta, illusi da una vuota rappresentanza. Sono tutti temi sul tappeto, meritevoli di conoscenza, condivisione, approfondimento e confronto: pagine su cui a lungo abbiamo ragionato, riflettuto, denunciato e che non hanno mai stancato la passione civile che ci anima quando parliamo della Fondazione Enpam che cura la previdenza di medici e odontoiatri. A Milano si vorrebbe un azzeramento dei vertici di questa Fondazione: in realtà è il sistema paese che sembra aver bisogno di un azzeramento. In Enpam potremmo cavarcela se ci fossero procedure inclusive, se si smettesse la politica della moltiplicazione di cariche ed incarichi, se il sistema "premiale" a favore di amici, yesman e potentati di turno cessasse di esistere, se riforme delicate come quella della quota A e la collegata manovra "pro giovani" non fossero state condotte al naufragio per il puro desiderio di barattare l’ipotesi di minori esborsi con l'avallo della riforma dello statuto complice la "distrazione" di uffici e di dirigenti dalla fulminea carriera che più che alla frazione eletta dovrebbero strizzare l'occhio ai contribuenti non perdendo mai di vista la difesa dell'equilibrio dei fondi (aver teorizzato, sul Giornale della Previdenza, che una quota A "sott'acqua" è' comunque compensata dalla stabilità degli altri fondi corrisponde, a mio modesto parere, al "mani libere a qualsiasi azzardo futuro", dove sono i custodi dell'ortodossia?). Non siamo una barca alla deriva ma rischiamo, alla bisogna, di avere falle alle scialuppe di salvataggio.
Non è moralmente bello asserire che sia una vittoria aver negato l'adesione ad Atlante 2 da parte di chi come me, come Associazione Italiana Odontoiatri, come tanti contribuenti, ha chiaramente detto "Le Casse non sono il bancomat per Atlante 2". A ben pensarci, quel “no” a una possibile strada per MPS, a dare una speranza a cittadini che rischiano di veder evaporare i loro risparmi, è al tempo stesso una scelta forzata e un atto dovuto di responsabilità verso i contribuenti ed i pensionati di oggi, per la sopravvivenza della specie, per la tutela del fine della Nostra Cassa: fare Previdenza e Assistenza!
Soffermiamoci sulla scelta forzata. Perché intervenire in modo così concitato, non solo AIO? La risposta è nella gestione della “crisi di Atlante” da parte del CdA e del Presidente Alberto Oliveti. Guidare l’Enpam e l'Adepp è una sfida da far tremare i polsi specie se il Governo bussa a soldi, tanti soldi! E allora? E allora i media raccontano all’esterno di abboccamenti tra casse e governo. Dalla parte dei professionisti il sistema della comunicazione parte assertivo con premesse del tipo "ci stiamo", poi si fa tiepido sugli scenari finali, abbozza "attendiamo maggiori info". Ma poi arrivano i primi distinguo, i mal di pancia, e poi le defezioni a mezzo stampa di qualche Cassa. L’Associazione Adepp beccheggia ponendo a rischio la coesione. In Enpam qualche sindacato non rappresentato in CdA "tira la testa fuori dal sacco" e si mette di traverso. Che fare? Mollare o insistere? I soliti "extraparlamentari" da snobbare? Qualcuno ci crede e dalla CAO Nazionale parte un comunicato/invito ad evitare atteggiamenti di rifiuto tout court. Ma ormai il malumore e la diffidenza montano: qualcuno s’irrita anziché tranquillizzarsi nel sapere che lo 0,66% del Patrimonio si potrebbe investire in "operazioni" rischiose. I contribuenti prendono carta e penna, o pigiano i tasti dei loro computer, si mobilitano! E’ il momento della retromarcia, della riflessione, del "no grazie".
Fossi nell’Alberto Oliveti che guida Enpam ed Adepp partirei da questa gestione della “crisi di Atlante 2” per riannodare il filo della credibilità, dell'appartenza, della funzione di collante con gli iscritti. Fossi nel nostro Alberto, guarderei anche all'effetto generato dal nuovo Statuto dalla composizione del CdA e mi domanderei se nel chiuso del feudo non si rischi di perdere l'aria che fuori tira, gli aneliti, gli umori, le aspettative degli "altri" che, dopotutto pochi non sono visto che il plebiscito elettorale da cui "si è nati" è' un misero 5% degli iscritti agli Albi…
Si parte! Associazione Italiana Odontoiatri offre una nuova iniziativa ai soci: un Tg di informazione, un notiziario “stile Cnn”, con servizi e notizie che scorrono sulla parte inferiore dello schermo. Ogni 20 giorni e fino a quest’inverno AIO News – questo è il nome del nostro Tg – ci accompagnerà per approfondire notizie di attualità professionale ed associativa. Si parla di assicurazione, previdenza, e di formazione, e dei più prestigiosi eventi nazionali ed interrnazionali AIO. A parlare non saranno solo esperti del sindacato, ma anche tecnici, ad esempio del ramo assicurativo se ci sarà da spiegare i meccanismi della responsabilità civile, o consulenti del lavoro in tema di contratti.
In questa prima edizione i riflettori si accendono sulla nuova polizza conclusa da AIO con la società di brokeraggio Aon e la compagnia Reale Mutua, nonché sul nuovo accordo AIO con gli studenti di Odontoiatria di AISO. Buona visione!
"Le Casse Previdenziali Private devono fare Previdenza e assistenza per i propri iscritti" un motto che, a mio parere, mai come oggi, appare svuotato della sua essenza liberale e liberista e mi spiego.
E' nato il Fondo Atlante 2 funzionalmente allo scopo di acquistare i crediti inesigibili(?) di MPS e chi ci mette i soldi? Chi si candida o è fortemente stimolato a candidarsi a metterci i soldi? Su Chi, tra gli altri, si sta praticando una forte ed efficace moral suasion per aderire ad atlante 2? Sulle Casse!
Mi auguro che l'ENPAM declini l'invito, che si dibatta con franchezza sull'opportunità di defilarsi mantenendo dritta la barra della valutazione sulla priorità assoluta: il rispetto del patto stretto con i Contribuenti e cioè adempiere prospetticamente al debito che le casse hanno contratto con i professionisti!
Il Segretario Generale AIO
Angelo Raffaele Sodano
Dopo un intenso lavoro del Consiglio Direttivo Nazionale, Associazione Italiana Odontoiatri con l’intermediazione della società di Brokeraggio AON ha stipulato un importante accordo con la Compagnia Assicurativa Reale Mutua che consentirà di offrire in via esclusiva a tutti gli Associati una nuova Polizza di Responsabilità professionale.
L’accordo con Reale Mutua, tra le compagnie assicurative top-player del panorama nazionale, è un grande risultato che consentirà di offrire ai soci che sottoscriveranno la polizza una Protezione completa in ambito di Responsabilità professionale.
Retroattività illimitata, tutela in caso di danni da responsabilità del Personale dello studio, copertura delle prestazioni implantologiche e di eventuali danni estetici al paziente sono solo alcuni dei “plus”. E’ inoltre previsto il dimezzamento dei premi assicurativi per i neolaureati.
Ricordiamo che per sottoscrivere la Nuova Polizza RC professionale è necessario provvedere alla disdetta formale da inoltrare alla Compagnia con cui si è attualmente in copertura. Per chi volesse sapere di più è disponibile, unitamente alla brochure informativa e al modulo-tipo di disdetta della polizza in essere qui allegati, il numero verde 800186038 messo a disposizione da Aon. Non è finita, da settembre nelle sedi partirà un’informazione capillare sulle caratteristiche del prodotto. Per guardare avanti, più tranquilli di sempre.
LINK: https://servizi-it.aongate.it/aio/
Il Presidente Pierluigi Delogu
Il VicePresidente Fausto Fiorile
Un’analisi attenta e una valutazione nel merito sul testo dell’intesa sancita lo scorso 9 giugno dalla Conferenza Stato Regioni sui requisiti minimi di qualità e sicurezza per l’autorizzazione all’apertura e all’esercizio delle strutture sanitarie deputate a erogare prestazioni odontostomatologiche: le chiede Associazione Italiana Odontoiatri con il presidente Pierluigi Delogu, presente ieri al Gruppo Tecnico per l’Odontoiatria del Ministero della Salute. «Visto che questo provvedimento non è mai stato discusso e valutato dal Gruppo tecnico che si è formato proprio per affrontare i temi specifici riguardanti l’Odontoiatria, chiediamo lo si faccia adesso», afferma Delogu. «Tutte le problematiche riguardanti l’Odontoiatria dovrebbero passare attraverso l’attento esame del gruppo tecnico per l’odontoiatria che è stato costituito proprio per questo fine dal Ministro Lorenzin. Come già accaduto con le linee guida sulla prevenzione della Legionellosi (due anni fa), sono stati seguiti dei percorsi che non hanno coinvolto il Gruppo Tecnico e si è giunti ad un risultato che purtroppo andrà valutato e discusso a valle. Ma siamo fiduciosi che ora si possa svolgere un’analisi del GTO, che in precedenza non era stato consentito fare, e che come per la Legionella si individui un gruppo di esperti che porti le sue specifiche competenze nell’espressione di un testo finale che serva da chiarimento e possa, attraverso alcuni emendamenti, meglio ribadire i termini dell’intesa nel rispetto della realtà attuale degli studi esistenti, con l’obiettivo di ridurre i pesi burocratici e con lo scopo finale di garantire la sicurezza per i cittadini/pazienti».
«AIO -sottolinea Delogu – riconosce il ruolo di analisi e valutazione che compete allo stesso GTO e fa la sua parte per garantire alla Professione percorsi di gestione i più semplici e lineari possibili, elaborando proposte con spirito collaborativo nei confronti dei referenti Ministeriali e nel rispetto delle richieste legislative e istituzionali».
Accordo storico tra Studenti di Odontoiatria e Sindacato uniti per una partnership a difesa della professione odontoiatrica in tutte le sue facce: è il senso del protocollo firmato in questi giorni da Associazione Italiana Odontoiatri e Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria. L’intesa prevede che i soci AISO siano soci aggregati AIO e siano iscritti gratuitamente al sindacato al termine del percorso di studi. Obiettivo: unire le forze per saper vedere nel futuro e anticipare le risposte ai problemi sempre più complicati della professione. Il documento, primo nel suo genere, è stato firmato da Victor Palumbo presidente AISO e dal Presidente AIO Pierluigi Delogu, ma non va dimenticata l’opera di “sherpa” condotta da una parte dai membri del Direttivo AISO e dall’altra dai rappresentanti AIO giovani Graziano Langone e Gaetano Memeo. Riportiamo di seguito i contenuti dell’accordo:
• AIO informerà i propri Soci della possibilità di diventare "soci sostenitori AISO" (come già previsto da statuto) per supportare le attività della relativa sede locale AISO, alla quota minima di 20€.
• Le due associazioni sinergicamente promuoveranno i principi di formazione, informazione e tutela degli Odontoiatri e degli studenti di Odontoiatria.
• A tutela della libera professione e dei pazienti le associazioni si impegnano a combattere la pubblicità e la concorrenza scorretta in campo medico, l’odontoiatria low-cost, e tutte le attività professionali che sfruttano i neolaureati.
• AIO assicurerà l’iscrizione gratuita per i 2 anni successivi alla laurea per lo studente che sarà stato iscritto AISO in V e VI anno.
• Le sedi locali AIO, s’impegneranno a invitare le rispettive sedi locali AISO a: incontri, convegni e manifestazioni, fornendo la lista contatti dei Presidenti provinciali all’AISO nazionale.
• I soci AIO potrebbero dare la disponibilità ai soci AISO di frequentare come osservatori i propri studi privati.
• L’AISO potrà essere invitata a partecipare alle assemblee nazionali dell’AIO con i propri delegati di Direttivo Nazionale
Associazione Italiana Odontoiatri scrive alla Presidenza del Consiglio, al Ministero della Salute e alle Regioni in merito ai requisiti autorizzativi degli studi elaborati dalla conferenza stato regione. Dopo anni di stallo il tavolo preposto ha partorito un atto sulla base di un documento inserito “frettolosamente” nell’ordine del giorno della riunione del 9.6.2016, senza consentire adeguata ponderazione. La nota, a firma del Presidente AIO Pierluigi Delogu, auspica che le novità introdotte siano riviste e si sofferma sui profili di illegittimità rivestiti da molte di esse. Prima fra tutti, la disparità di trattamento tra studi odontoiatrici e studi medici, questi ultimi non interessati dal documento approvato, pur derivando per Medici ed Odontoiatri gli obblighi autorizzativi dal decreto legge 502/92 come rivisti dalla riforma Bindi.
AIO chiede che siano ritenute strutture da autorizzare solo quelle che “erogano prestazioni di chirurgia ambulatoriale, ovvero procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità che comportino un rischio per la sicurezza del paziente”, interventi non rientrati nella normale routine di uno studio odontoiatrico. E ancora, una puntualizzazione per le regioni: l’elevata complessità organizzativa non si dovrebbe desumere dal numero dei riuniti o dei professionisti che collaborano con lo studio come fa il decreto, né è condivisibile l’obbligo di abbattere le barriere architettoniche in tutti gli studi privati, essendo una libera scelta del sanitario, in base a criteri di fattibilità. AIO chiede che i requisiti strutturali generali individuati dal documento non siano applicabili alle unità già in essere. E allega un parere pro veritate a firma dell’Avvocato cassazionista Maria Maddalena Giungato e la nota inviata da AIO agli assessori salute regionali ancora a febbraio per evitare problemi come la normativa che si è consolidata, la cui eccessiva gravosità rischia di dequalificare l’attiviità professionale anziché consolidarla.
«Siamo in un momento storico che vede la diffusione di coperture integrative, e queste possono in alcuni casi facilitare l’accesso dei cittadini alle prestazioni odontoiatriche. Per questo abbiamo deciso di studiare mutue e fondi, verificando se si adoperino per strutturare proposte per una copertura ampia e basata su etica e qualità. Strada facendo, abbiamo anche scoperto che questi soggetti sentono poco le rappresentanze dei professionisti Odontoiatri nel modulare l’offerta di prestazioni e le tariffe. In pratica, appare chiaro che la mancanza di questa interlocuzione con il sindacato rappresenti un deficit per la completezza del servizio che si intende offrire ai pazienti». Pierluigi Delogu Presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri commenta a caldo i dati anticipati da Eurispes nella ricerca sull’Assistenza Integrativa in Odontoiatria. L’anno scorso AIO, al termine del congresso politico “il Terzo pagante” ha commissionato all'Istituto di Studi Politici Economici e Sociali fondato da Gian Maria Fara un’indagine sul mondo della spesa sanitaria mediata. I primi dati dell’indagine, che sarà ufficialmente presentata a fine estate, sono in fase di valutazione.
Il peso sulla spesa privata – La ricerca offre un quadro dell’esistente e interpella singolarmente i principali operatori della sanità integrativa. Il dato di partenza: la spesa odontoiatrica nel 2015 vale 475 euro l’anno dei1384 euro spesi da ogni famiglia per integrare quanto il Servizio sanitario nazionale non dà, e risulta la voce più elevata (35%) tra gli esborsi dei nuclei familiari. Le cure infermieristiche, spesso indice di prestazioni domiciliari d’assistenza ad anziani non autosufficienti e malati cronici, che per legge dovrebbero essere l’altra scommessa dei fondi integrativi, ammontano solo a 247 euro e le protesi oculistiche a 178.
Erogatori pubblici e privati – Si conferma come il Ssn non abbia mai coperto l’Odontoiatria se non per prestazioni essenziali minoritarie. Eurispes cita il Manual of Dental Practice CED 2014 quando afferma che ogni 11 dentisti attivi nel nostro paese solo uno appartiene al servizio pubblico o è convenzionato: una percentuale in linea con il resto del Sud e Centro Europa che, unita a una cultura secondo cui il dentista privato è “caro”, non avvicina alla prevenzione e porta a dati migliorabili: ad esempio a 12 anni d’età il numero di denti mancanti, cariati od otturati si avvicina a 1,25, rapporto che ci tiene a poco più che metà classifica tra i paesi Ue. Scorrendo il paese da Nord a Sud ci accorgiamo peraltro che il rapporto tra spesa sostenuta nel pubblico e convenzionato e spesa privata in Meridione è da uno a sei, stabile, nel Nord tra 2013 e 2015 scende da un dentista “pubblico” ogni otto privati a uno a nove.
I "terzi paganti" – AIO ha chiesto a Eurispes di di verificare le reali chance di copertura delle prestazioni sul territorio, e ha posto due domande da cui trae spunto la seconda parte della ricerca: mentre sempre più italiani rinunciano alle cure per la spesa eccessiva, siamo passati da 9 milioni del 2012 a 11 milioni del 2015, c’è oggi garanzia che almeno a una quota di lavoratori i fondi contrattuali ed aziendali propongano tariffe controllate da criteri etici e consentano di mantenere la qualità dell’atto odontoiatrico? E ancora, un sindacato odontoiatrico deve occuparsi di tariffe assicurative e se sì in quale ambito? «Stiamo sviluppando i dati nelle interviste Eurispes – anticipa Delogu – ma già oggi emerge che i “terzi paganti” prediligono il convenzionamento diretto che consente di meglio controllare i costi, e si appoggiano su assicurazioni private per calcolare premi e indirizzarsi su prestazioni da coprire. Altri parametri per “prezzare” l’offerta sono le tariffe Ssn e quelle praticate dai “competitors”, nonché dati contingenti come il divario tra la tariffa regionale di una prestazione e quella del nomenclatore nazionale. Aperti o chiusi che siano –continua Delogu– le proposte sono gestite senza interpellare il Dentista che offre le prestazioni e si sobbarca i costi di materiali e personale. Non sono costruite dal basso, con parametri microeconomici, e ciò talora non consente di presentare al paziente la realtà com’è. E’ ancora presto per valutazioni, ma verrebbe spontaneo anticipare che il parere della professione sarebbe determinante sia per la qualità delle cure sia nella specificità delle stesse: un esempio, favorire gli aspetti di prevenzione rispetto alla “riparazione” è un concetto "win to win” per pazienti, professionisti e fondi ».
E’ ora possibile rivedere e riascoltare sul sito gli interventi al 5° Congresso politico dell’Associazione Italiana Odontoiatri dello scorso 22 novembre dal titolo “il Terzo pagante”, una disamina della situazione della spesa sanitaria e odontoiatrica “intermediata”. Il confronto è avvenuto su scala internazionale, come dimostra la presenza di Ralf Wagner Presidente della Mutua Odontoiatrica del Land NordReno Westfalia, nonché su scala interna, valutando vari modelli d’integrazione alle prestazioni pubbliche proposti dalla Cassa assistenza autonoma giornalisti Casagit (con il Presidente Daniele Cerrato), dall’Enpam (ospite il direttore generale Ernesto Del Sordo) e dalla stessa libera professione ospedaliera (relazione di Guido Broich, docente di Organizzazione sanitaria all’Università di Ferrara). Alla vigilia della diffusione dell’indagine AIO-Eurispes sull’assistenza dei fondi integrativi e sui modelli odontoiatrici gli interventi dei responsabili dell’Esecutivo del Sindacato, unitamente a quelli dei giovani Odontoiatri, diventano una piattaforma strategica dalla quale partire. Una buona ragione per proporli. Dopo l’introduzione di Vincenzo Macrì “chairman” dell’incontro e moderatore (www.youtube.com/watch?v=1i45LMhJSWI) sono disponibili in “chiaro” gli interventi del Presidente Pierluigi Delogu sugli scenari sociopolitici www.youtube.com/watch?v=1i45LMhJSWI e del vicepresidente Fausto Fiorile sul contesto normativo e le strategie di valorizzazione dell’atto odontoiatrico www.youtube.com/watch?v=gS3SOO1ZCsY
Altresì fruibili sono i video relativi alle prospettive lavorative dei professionisti viste con gli occhi dei giovani AISO che hanno a loro volta presentato un’indagine sui punti deboli dei corsi di laurea italiani www.youtube.com/watch?v=myWCsCa–TE e la relazione del segretario AIO Raffaele Sodano, che forte della sua esperienza di consultore Enpam, illustra le prospettive di sostenibilità di modelli retributivi “calmierati” per l’intervento di mediazione delle Vasse sulle tariffe www.youtube.com/watch?v=7D6NqdKVI8Y
Gentile direttore, caro Gabriele
con interesse ho letto l'articolo "Universita' ai raggi X" apparso a triplice firma (La Pera, Cafasso, Vivian) su "Il Giornale della Previdenza" 3/2016. I dati sembra fotografino, in ambito odontoiatrico, un evidente fenomeno di "dispersione" di matricole durante il corso di laurea e la presenza di ben 8 "soldati Ryan": il differenziale tra i posti disponibili e il numero di coloro che realmente si sono iscritti ai Corsi di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria.
Ma l'analisi potrebbe essere affrettata, e passo a citare qualche dato:
– l'Universita' di Salerno ha aperto i battenti proprio con l'Anno Accademico analizzato, quindi, credo, non abbia rilevanza nell'analisi in oggetto
– sempre lo stesso Anno Accademico ha coinciso con i primi laureati con il nuovo ordinamento (il Corso di Laurea e' passato dai 5 ai 6 anni) e qualche fenomeno di "assestamento" dei dati potrebbe confondere i valori assoluti assunti a dato significativo
– esaminando i fenomeni e i comportamenti ai raggi X sarebbe forse saggio confrontare i precedenti anni (del tipo 3/5 anni?), considerare poi la numerosità di Coloro che poi si sono effettivamente iscritti alle Commissioni Albo Odontoiatri provinciali e che quindi hanno iniziato a versare i Contributi all'Enpam (è questo il dato/valore che più interessa l sopravvivenza professionale, dopotutto…)
– considerare, ultimo in ordine cronologico ma non ultimo in valore numerico, il fenomeno eXtraitaliano di Coloro che provengono da atenei UE (o eXtra UE) contribuirebbe ad una migliore valutazione di fenomeni noti ma, spesso, poco quantificati…
In ultima analisi spero e immagino che l'articolo possa semplicemente essere capofila e occasione di una più approfondita e multifattoriale analisi di epifenomeni che nella loro complessità e completezza contribuiscono a definire fabbisogni (di professionisti) e certezze (di flussi contributivi).
Saluti,
Raffaele Sodano
Segretario Associazione Italiana Odontoiatri
«Così come non era una risposta indicare zero odontoiatri come fabbisogno dell’anno accademico 2016-17, non lo è partire dal presupposto che in Italia i dentisti saranno pochi nei prossimi 20 anni. Il problema del nostro paese resta quello di un numero di Odontoiatri doppio rispetto gli standard indicati dall’Oms da 15 anni, “incoraggiato” da un numero di sedi universitarie doppio rispetto a paesi della nostra taglia come Spagna e Francia. Se ci sarà un calo negli Odontoiatri nei prossimi anni non è un dramma, è semmai un processo da guidare con buon senso». Pierluigi Delogu presidente Associazione Italiana Odontoiatri risponde agli allarmi suscitati dalle proiezioni di Ministero della Salute e Agenas, secondo cui anche laureando un migliaio di nuovi dentisti l’anno non si potranno mantenere le attuali 49 mila unità di esercenti e nel 2040 mancheranno circa 10 mila professionisti rispetto al fabbisogno. E riflette sul servizio del Giornale della Previdenza Enpam, ripreso dai media di settore, che denuncia come, a seguito del meccanismo della graduatoria unica per Medicina ed Odontoiatria, ogni anno i posti destinati a Medicina vengono riempiti e quelli di Odontoiatria no. Nell’anno accademico 2015-16 al primo anno, riporta il Giornale Enpam, sono iscritti 786 contro 792 posti disponibili e ci sono molte facoltà con posti liberi. Brescia avrebbe riempito la metà dei posti, Sassari 4 posti su 15. Gli studenti vorrebbero in gran parte Medicina, a Odontoiatria i docenti si ritroverebbero spesso allievi demotivati che vorrebbero diventare medici.
In vista del decreto che indicherà il numero di posti disponibili per i 35 atenei sede di corso di laurea odontoiatrico, le proiezioni del Ministero avrebbero spinto le Istituzioni ad alzare la proposta per il nuovo anno accademico di circa 100-150 odontoiatri in più dell’ultimo anno e la Commissione Albo nazionale ad abbandonare la posizione di indicare in zero il numero di dentisti necessari quest’anno e i prossimi. «Il rischio è continuare ad alimentare la pletora», dice Delogu. «Chiedersi se in Italia ci sono pochi dentisti o se saranno pochi nei prossimi 20 anni mi pare domanda superflua e tendenziosa, cui è doveroso dare una risposta franca e circostanziata. I numeri degli odontoiatri italiani sono ben lontani dai numeri virtuosi degli Stati a noi più assimilabili. Il fatto che tra alcuni anni ci sarà un calo di esercenti non potrà che dare una buona autoregolamentazione interna dell'offerta e vedrà colmare la crisi d’identità che viviamo oggi nei nuovi odontoiatri , che purtroppo devono subire leggi fuori dagli schemi del loro lavoro e fare i conti con il “mercato ad ogni costo” per sbarcare il lunario, dopo 6-9 anni di studio universitario e di sacrifici! I rappresentanti istituzionali dei vari Ministeri non si devono preoccupare della carenza di esercenti (che secondo l'OMS è un esubero!) ma chiedere se i cittadini potranno essere assistiti con capacità , diligenza e coerenza rispetto agli standard che ultimamente abbiamo collaborato a costruire con gli apparati ministeriali, rendendoci sempre disponibili e con dati alla mano».
«Delle due l’una: o l’intesa raggiunta nei giorni scorsi in Conferenza Stato-Regioni per definire i requisiti minimi per l’autorizzazione all’apertura ed all’esercizio delle strutture odontoiatriche non vale per gli studi odontoiatrici privati, o o probabilmente cadrà sotto la scure del sindacato giurisdizionale, con oneri economici e degni di ben altra causa». Parla Stefano Colasanto segretario Associazione Italiana Odontoiatri di Roma, tra i principali artefici, insieme al Presidente Giovanni Migliano, della normativa che nel Lazio dopo anni di carte bollate e procedimenti giudiziari verso i dentisti disciplina la materia in modo da sollevare i professionisti da indebiti adempimenti. O meglio, sollevava, perché le intese nelle singole Regioni stanno per essere cancellate da nuova burocrazia unificata a livello nazionale. «Ideate –così pare- per rendere più uniformi le norme regionali, le nuove regole richiedono complessi requisiti strutturali generali, impiantistici ed organizzativi per lo studio odontoiatrico e non per quello medico, e questa è la prima singolarità. Requisiti che regione per regione la faticosa trattativa dei sindacati con gli assessori stava per eliminare, nel segno della semplificazione perseguita da questo governo», spiega Colasanto.
Dopo l'intesa siglata in Conferenza Stato-Regioni il 9 giugno scorso, accanto ai requisiti anzidetti, molto dettagliati, per ottenere dalla Regione la possibilità di continuare ad esercitare, l’odontoiatra – non si capisce se in qualunque caso o se in fase propedeutica all'accreditamento– dovrebbe di nuovo produrre un faldone di dodici documenti tra cui: dichiarazione del titolare dello studio, planimetria scala 1:100, documento attestante il possesso dell’immobile, certificato di agibilità rilasciato dal Comune, relazione conformità messa a terra, piano di sicurezza per tipologia di struttura ed anche il certificato antimafia per le società. Colasanto non è del tutto convinto che la normativa sia applicabile. «In realtà il lavoro delle regioni com’è chiaramente scritto nelle premesse dell’atto mirava a definire i requisiti minimi per l’esercizio dell’attività odontoiatrica, non per l'autorizzazione all'esercizio. Già, perché una cosa è l’idoneità di uno studio privato di un professionista odontoiatra a produrre prestazioni odontoiatriche e un’altra è l’autorizzazione degli studi. Quest’ultima per la quale si fa esplicito riferimento agli articoli 8 bis e 8 ter della legge 502 Bindi, attiene solo a strutture dove si fa chirurgia ambulatoriale o diagnostica invasiva, cioè attività “a rischio” per il paziente. Attività quale appunto non è quella dell’Odontoiatra, come ormai riconosciuto da varie sentenze TAR . Si continua purtroppo a dimenticare che l'autorizzazione è obbligatoria solo per ambulatori ed è un primo passo verso l'accreditamento con il Servizio sanitario pubblico».
Ci sono poi errori formali. «Almeno due, gravi. Il primo sta nella volontà di stravolgere con un atto a partenza regionale una legge nazionale, la Bindi, che esenta le strutture odontoiatriche private dagli obblighi autorizzativi, il che è oltre le competenze della Conferenza Stato-Regioni. Il secondo sta nella richiesta di una serie di documenti già in possesso della P.A., che quindi non possono essere richiesti di nuovo, oltretutto andando contro l'attuale criterio di cercare una maggiore semplificazione per aiutare le PMI. Infine suona ben strano che siano colpiti solo gli odontoiatri e mai i medici».
Associazione Italiana Odontoiatri fin dal 2011 ha chiesto al Ministero della Salute di entrare a far parte del tavolo dell’Intesa e di dare un suo parere perché non si facessero pasticci e non si vincolasse la professione burocraticamente (allegato 1). «La nostra associazione ha lottato in tutte le regioni per la semplificazione nel vincoli istituzionali del dentista e per la semplicità del suo rapporto fiduciario con i pazienti e ha ottenuto importanti vittorie nel senso della deburocratizzazione in Lazio. Nel 2013 AIO nazionale ha chiesto alla Fnomceo e alla Commissione Albo Odontoiatri (la quale a sua volta aveva rassicurato i professionisti, ndr allegato 2) di poter dire la sua, di poter spiegare i rischi che si correvano a voler riscrivere le regole senza prima leggere i testi, esponendo alla burocrazia solo i dentisti che si intendevano preservare da chissà quale caos normativo (ora che il pericolo era passato grazie alle loro associazioni di categoria). Da ultimo, lo scorso aprile abbiamo presentato un parere legale (al link: http://www.aio.it/public/uploads/2016/04/1461748447_Autorizzazioni-Regioni.pdf) dove l'Avvocato Maria Maddalena Giungato, esperto di problematiche sanitarie, ribadiva come non solo alcuni precedenti della giurisprudenza amministrativa nazionale ma anche la stessa legislazione dell’Unione Europea sconsigliassero un intervento "regolatorio" che riporterebbe le lancette dell’orologio indietro agli anni Novanta. Dobbiamo purtroppo constatare che in nessuna fase la professione, nelle sue componenti associative, è stata interpellata sulla elaborazione del testo: per contro con strana urgenza è stato velocizzato negli ultime mesi l’iter di approvazione del documento, “passato” con un blitz. E siamo a un documento che sembra apre una serie infinita di aspetti interpretativi che si tradurranno in ulteriori diversi comportamenti nelle varie regioni e confusione per i professionisti e gli organismi di controllo, sempre che gli esiti del referendum di ottobre non spazzino via tutto».
«In ogni caso – conclude Colasanto – AIO è pronta ad agire in tutte le sedi per rappresentare il diritto degli Odontoiatri italiani a non essere penalizzati rispetto ad altri professionisti sanitari e rispetto ai loro colleghi stranieri. Perché non vinca l’Italia dei mille intralci e delle carte inutili su quanto di buono aveva fatto la professione per avvicinare un po’ di più le cure ai pazienti».
Come ogni anno all’ultimo minuto, ma quest’anno con ulteriore tardività (a 2 giorni dalla scadenza!), arriva l’ufficialità della proroga del versamento delle imposte.
Ieri pomeriggio, 14 giugno 2016, è stato infatti firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri il decreto (uguale a quello dell’anno scorso) che posticipa a inizio luglio (o a metà agosto con la maggiorazione dello 0,4%) il termine per pagare il saldo delle imposte per l’anno 2015 ed il primo acconto per l’anno 2016.
Si attende ora, come da comunicato stampa del Ministero dell’Economia, solamente più la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il perchè della proroga
Anche quest’anno i motivi sono da ricercarsi nei numerosi dubbi applicativi inerenti le tante novità fiscali del periodo e le incertezze ad esse connesse.
Chi è soggetto alla proroga?
Il provvedimento riguarda tutti i soggetti che svolgono attività per cui sono previsti gli Studi di settore (in verità gli Studi di Settore quest’anno sono stati pubblicati con maggiore anticipo).
Pertanto, esemplificando, la proroga varrà:
- per gli odontoiatri che esercitano l’attività in forma individuale ossia con la propria Partita IVA;
- per gli odontoiatri che esercitano l’attività attraverso il regime agevolato dei c.d. “contribuenti minimi” (con imposta sostitutiva del 5%) o con il nuovo regime “forfettario” (con imposta sostitutiva del 15%);
- per gli studi associati ed i relativi “soci”;
- per i centri dentali in forma di società (salvo casi particolari).
Restano pertanto escluse dal differimento del termine di pagamento le persone fisiche senza Partiva IVA (che non abbiano partecipazione in soggetti che applicano gli Studi di Settore).
Quali sono i versamenti interessati?
Oggetto della proroga sono:
La proroga NON vale per l’IMU e la TASI
Come l’anno scorso non risulta invece prorogato il versamento del 16 giugno per la prima rata dell’IMU e della eventuale TASI.
Le nuove scadenze
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Soggetti che NON possono beneficiare della proroga |
Soggetti che possono beneficiare della proroga |
Versamento SENZA maggiorazione dello 0,4% |
Entro il 16 giugno 2016 |
Entro il 6 luglio 2016 |
Versamento con maggiorazione dello 0,4% |
Entro il 16 luglio 2016 |
Entro il 22 agosto 2016 |
Dott. Giorgio Brunero
Dott. Umberto Terzuolo
Dott. Alessandro Terzuolo
- i versamenti IRPEF (Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche);
- i versamenti IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive);
- i versamenti IRES (Imposta sui Redditi delle Società), salvo casi particolari;
- i versamenti della “cedolare secca” (particolare modalità di tassazione sugli “affitti” attivi percepiti);
- i versamenti dell’imposta IVIE (Imposta sui Valori degli Immobili all’Estero);
- i versamenti dell’imposta IVAFE (Imposta sul Valore delle attività finanziarie detenute all’estero).
Enrico Lai *
Associazione Italiana Odontoiatri plaude alla conferma dell’inserimento nel progetto di legge 2223 “Statuto dei Lavoratori autonomi” della totale deducibilità delle spese di formazione continua dei Professionisti, inclusi Odontoiatri e Medici. Grazie a una modifica al testo unico delle imposte sui redditi (articolo 54, comma 5, Dpr 22.12.86, n. 917), saranno deducibili al 100% e non più all’attuale 50% le spese d’iscrizione a master, convegni, congressi e corsi di formazione o di aggiornamento professionale entro il limite annuo di 10.000 euro. Il ddl, tra l'altro, mira a rendere totalmente deducibili eventuali oneri sostenuti dal professionista per assicurarsi contro il mancato pagamento delle prestazioni.
Da provider di formazione odontoiatrica nazionale e internazionale, Associazione Italiana Odontoiatri si batte per la totale deducibilità delle spese di formazione ed aggiornamento dal 2013, anno di produzione del Documento “Tavolo del Dentale”. La deduzione totale aiuta a favorire lo sviluppo della Professione in tempi di crisi e a rilanciare il settore e in tal senso AIO prende atto dello sforzo attivato dalla Commissione Albo Odontoiatri di sostenere istituzionalmente un obiettivo che è di tutta la Professione.
La nostra associazione conferma peraltro che esiste un secondo obiettivo-deducibilità totale nella strategia che porta al rilancio non solo dell’Odontoiatria ma di tutta la filiera del Dentale, e riguarda le spese per le prestazioni odontoiatriche sostenute dai nostri pazienti, chiesta dall’Associazione da questo autunno, e oggetto di emendamenti che, se oggi non ci sono, verranno domani. Non è certo un volo pindarico ricordare al governo che le spese odontoiatriche dei pazienti, nelle detrazioni in dichiarazione dei redditi, sono penalizzate rispetto a quelle mediche, ma è un dovere di categoria: un’affermazione AIO che siamo certi anche il Mondo Ordinistico al momento giusto –come fin qui spesso avvenuto in questi anni -saprà fare sua.
* Responsabile ECM Associazione Italiana Odontoiatri
Specificazione più dettagliata di altri eventuali lavori del professionista, differenziazione dello studio odontoiatrico tra impresa e monoprofessionale, segnalazione dello svolgimento di altre attività professionali, descrizione più dettagliata del contenuto del lavoro d’impresa ovvero autonomo: sono solo alcune delle novità che caratterizzano la nuova versione dello studio di settore YK21U per l’Odontoiatria dove si dichiarano proventi e oneri dell’anno d’imposta 2015. Lo strumento è stato ulteriormente affinato per consentire al Fisco di fotografare in modo più fedele l’attività di ogni Odontoiatra, inclusi l’unità per l’esercizio dell’attività, le caratteristiche della struttura e dell’organico, le spese, le prestazioni rese in regime di odontoiatria sociale, l’ammortamento dei beni strumentali, il peso della congiuntura economica. In questi giorni l’Associazione invia ai soci una newsletter a cura dei commercialisti torinesi Giorgio Brunero ed Alessandro ed Umberto Terzuolo, che per AIO hanno redatto un vademecum con le novità e i consigli dettagliati per la compilazione del Modello.
Nelle note aggiuntive alla fine del modulo YK21U, che potete scaricare qui, è fortemente consigliabile, inserire commenti e giustificazioni che meglio spiegano l’eventuale situazione di non congruità, di non coerenza o di non normalità. Quanto indicato costituirà un’ottima base di partenza per la difesa del contribuente in caso di eventuale richiesta di spiegazioni da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Si ricorda che per gli Odontoiatri (solo per i professionisti e non per le società!) congrui e coerenti che abbiano compilato correttamente e fedelmente lo studio di settore, uno dei principali vantaggi è la riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento. In altre parole, l’Amministrazione Finanziaria potrà controllare un anno di imposta in meno.
SCARICA QUI LA GUIDA ALLO STUDIO DI SETTORE DEGLI ODONTOIATRI
Circa 500 temi e disegni pervenuti, tra gli oltre 1500 bambini incontrati. E nei giorni scorsi è stato premiato il tema di Damiano che ha descritto il senso delle giornate che i soci AIO hanno organizzato anche quest’anno nelle classi romane nel Progetto Scuola 2015/16 . L’iniziativa AIO Roma dal 2008 prevede lezioni in aula con ppt, dimostrazioni pratiche e un cartone animato per far capire l’importanza dei consigli del dentista di fiducia, di una sana alimentazione e di visite periodiche. Per 2016/17 abbiamo già ricevuto l’invito di altre scuole a conferma che il progetto svolto volontariamente dai soci AIO Roma continua ad essere apprezzato dai dirigenti, docenti e genitori. Nel ringraziare gli sponsor che ci sostengono, con prodotti da consegnare agli uditori e i premi (spazzolino elettrico di ultima generazione), e la Federazione Italiana Bocce che ci ha ospitato per la premiazione e offerto gli omaggi per i ragazzi, tra cui due testi donati alle scuole, ricordo che in occasione delle lezioni nessun socio AIO Roma rilascia materiale pubblicitario con il proprio nome, ma solo informazioni a firma dell’associazione! …e ora la parola a Damiano!
Dott. Giovanni Migliano Presidente AIO Roma
Tema vincitore.
L’importanza di un sorriso sano e bello.
Martedì 12 aprile io e i miei compagni delle classi 3’, 4’, 5’ elementare della scuola di Selci siamo andati ad ascoltare un dentista che ci ha parlato dell’ importanza dell’ igiene orale.
Quando siamo entrati nell’aula più grande di Vescovio, dove si teneva la conferenza, c’erano tante sedie e ci siamo seduti. Poco dopo abbiamo fatto silenzio perché un professore/dentista ha spiegato che dovremmo mangiare molte verdure e pochi, anzi pochissimi zuccheri che, oltre a far male alla salute, sono nemici dei dentini perché causano danni come placca e tartaro. Il professore dentista ci ha mostrato come è formata la bocca: labbra, denti, lingua e palato. I denti si dividono in incisivi, che servono per sgranocchiare cibi come le carote, i canini che servono per strappare la carne, i premolari e molari che servono per triturare il cibo. Abbiamo visto poi un cartone sui supereroi dei denti. Il professore dentista ci ha spiegato poi il modo corretto per utilizzare lo spazzolino per la pulizia dei denti e quale spazzolino utilizzare raccomandandoci di lavare sempre i denti dopo i pasti ( colazione, pranzo e cena). Finita la conferenza ciascun bambino ha ricevuto tre piccoli dentifrici.
Mi è piaciuta molto questa esperienza perché abbiamo imparato l’ importanza dell’ igiene orale divertendoci.
Damiano
Nei giorni 19-21 maggio si sta svolgendo l'assemblea generale del council european of dentist organismo che riunisce e rappresenta tutte le associazioni odontoiatriche Europee con 340.000 professionisti ed è il riferimento ufficiale della Commissione Europea per la legislazione e i regolamenti riguardanti la professione di Dentista. AIO è presente con la delegazione formata da Pierluigi Delogu e Stefano Colasanto. Numerosi e di grande attualità i temi trattati e discussi, fra tutti : la sicurezza dei dati sensibili, i regolamenti sull'amalgama, la centralità della figura dell'odontoiatria e le regole per le professioni collegate come Igienista e Odontotecnico, gli sbiancamenti dentali, le resistenze agli antibiotici, limitazione dello zucchero negli alimenti, regolamenti sui materiali dentali e apparecchiature odontoiatriche etc.
Pubblicheremo a breve le risoluzioni più importanti che saranno approvate nella riunione Olandese.
Delegazione AIO
XIV Simposio AIO SARDEGNA
Il Quattordicesimo Simposio AIO Sardegna si svolgera' al T-Hotel il 25/26 Novembre 2016.
12 Crediti ecm per ogni giornata, stesse quote degli anni scorsi, 100 Euro a giornata,150 per venerdi e sabato, soci aggregati e studenti gratuiti previa iscrizione via sito.
Iscrivendosi contestualmente all'AIO e al Congresso tramite il sito http://congress.aio.it/
Quest'anno ci vengono a trovare tra gli altri Fabio Gorni, Roberto Spreafico,Stefano Benedicenti, Roberto Barone, Valerio Bini, Enrico Agliardi e per l'Ortodonzia il Prof. Cervera, Paolo Manzo e Domenico d'Alessandri.
Le assistenti dei soci aio partecipano gratuitamente al corso a loro destinato, previa iscrizione (meglio via sito)
Un caro saluto
AIO Sardegna
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