Dal congresso aio riflessione sui fondi integrativi: opportunita’ per tutti o prova di forza per pochi?
«La lieve restrizione dei livelli essenziali di assistenza in qualche modo contemplata nel decreto sull’appropriatezza prescrittiva, la mancanza di un concomitante sviluppo dei temi legati alla prevenzione nel dibattito politico, il crescente numero di cittadini che scivolano al di sotto della soglia di povertà e poi, ancora, la questione degli immigratiI»: per Angelo Raffaele Sodano segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri intervistato da Odontoiatria 33 sul congresso politico AIO del prossimo 21 novembre, il quadro storico è tale da far ritenere imminente un confronto nella professione odontoiatrica e fuori da essa sull’opportunità di valutare regole d’ingaggio con mutue integrative: “terzi paganti” (è il titolo del Congresso) che potrebbero proporre convenzioni dirette o, più opportunamente, indirette, dove il cittadino paga il suo dentista e poi è rimborsato dall’assicurazione in base al reddito.
«I dati sulla percentuale di cittadini che non vengono più nei nostri studi devono farci riflettere sull’introduzione di nuove frontiere di Welfare allargato per arrivare preparati e coesi ad un nuovo appuntamento con la storia, da vivere da protagonisti. Anche se ci sono vari tipi di perplessità sulle convenzioni». Quali? La tradizionale osservazione AIO è che il dover sottostare nell’ambito di una convenzione a tariffe calmierate può comportare per l’odontoiatra una spinta “innaturale” a tener bassi i costi, a scapito della qualità dell’offerta prestazionale al paziente, specie in assenza di tariffe minime, abrogate nel 2007 dalla legge Bersani. A tale osservazione Sodano aggiunge che nel mondo delle convenzioni tutti i professionisti dovrebbero aver diritto ad un’informazione capillare e a "pari opportunità" d’accesso. «Il concetto di albo aperto –rileva il Segretario AIO– troppo spesso è violato anche dalla semplice tracotanza. Un esempio: l’Andi prima proclama che "alle cure erogate attraverso il fondo di previdenza integrativa gestito dalla nascente Enpam Sicura provvederanno i dentisti Andi" e poi è costretta ad una precipitosa retromarcia, ad aggiungere un più coerente "anche". Segno del pericolo di una democrazia violata?»
Per l'intervista integrale: http://www.odontoiatria33.it/cont/pubblica/interviste/contenuti/9967/pensioni-fondi-integrativi-futuro-della-professione-colloquio.asp
L’estetica, in tutte le sue possibili declinazioni, è il tema al centro della tredicesima edizione del Simposio AIO Sardegna in programma a Cagliari venerdì 4 e sabato 5 dicembre al T-Hotel.
Come negli anni precedenti si continua con la tradizione di eccellenza iniziata nel 2002. Il venerdì si punta sulla necessità delle preservazione del tessuto dentale, e il sabato sulla sostituzione di elementi mancanti. I focus del primo giorno saranno incentrati sullo stato dell’arte in restaurativa adesiva a cura di Marco Veneziani (Piacenza), e sui sistemi di pre -visualizzazione del disegno protesico a cura di Vincenzo Musella, (Modena). Si continua sabato con le riabilitazioni implantari presentate da tre relatori top: Marco Ronda (Genova), Giuliano Garlini (Milano) e Mauro Ferrigno (Napoli).
Sempre di estetica parla il Simposio di Ortodonzia con Riccardo Riatti dell’Università di Cagliari ed Attilio Castaldo dell’ateneo genovese. Ma l’evento formativo si rivolge anche al team odontoiatrico (igienisti dentali, assistenti alla poltrona e infermieri), con il corso delle Changels, Marta Botteon e Martina Scarazzato, che parlano delle tecniche a disposizione del team per una vita professionale soddisfacente.
Le quote congressuali – 150 Euro per i due giorni per i soci AIO – sono rimaste le stesse sin dalla prima edizione e i soci aggregati e gli studenti partecipano gratuitamente previa iscrizione.Inoltre si è presentato un bando per Poster di ricerca/Case Report sulla Conservativa, Paradontologia ed Ortodonzia aperto a tutti, per saperne di più è sufficiente scrivere alla mail aiosardegna@aio.it
Proporremo infine, tutte le novità tecnologiche presentate negli ultimi eventi (firme virtuali, questionari digitali) cercando di migliorare il servizio e la velocità d’accesso. Per tale motivo rinnoviamo la richiesta di iscrizione on line presso il sito http://congress2015.aio.it/simposio/
E’ stato un appuntamento di grande interesse sia scientifico che politico il Beirut International Dental Meeting svoltosi dal 8 al 10 ottobre. Oltre duemila partecipanti nei tre giorni di congresso, provenienti da tutta la regione araba.
In questa occasione si è svolto il raduno dei massimi rappresentanti della confederazione araba delle associazioni Odontoiatriche che in questo biennio vedevano la presidenza del Prof. Elie Maalouf, presidente dell’associazione dei dentisti libanesi.
Per AIO è stato invitato il Presidente Pierluigi Delogu che ha portato l’esperienza italiana e il contributo dell’associazione italiana odontoiatri nelle riunioni che si sono svolte durante l’evento, come: l’assemblea dei presidenti della confederazione araba con il presidente FDI neoeletto , Patrick Escot e la visita di tutte le delegazioni con il Presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri (che in questo momento è facente funzioni di Presidente della Repubblica).
Alle riunioni erano presenti i presidenti delle associazioni/sindacati dentali di:
Libano, Egitto, Oman, Yemen, Siria, Tunisia, Marocco, Sudan, Kuwait, Arabia Saudita. AIO era l’unica associazione Europea presente, a parte i rappresentanti FDI (Escot) e ERO (Ruska), a testimoniare il successo dei numerosi relatori Italiani protagonisti nel Programma del Congresso.
Delogu ha rilanciato l’idea, nata nel congresso internazionale di Chia, di una alleanza odontoiatrica delle associazioni del Mediterraneo e questa proposta è stata molto apprezzata ed entrerà nella fase operativa con l’aiuto del presidente egiziano, Shafik Elhakim e dello stesso Maalouf.
Un ottimo congresso, una grande ospitalità e un grande riverbero di idee nuove e positive.
Segreteria di Presidenza AIO
L’introduzione delle sanzioni contenute nel decreto 158/15 e uscite il 7 ottobre scorso http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/10/7/15G00169/sg per Associazione Italiana Odontoiatri rende utile il seguente addendum al documento politico già prodotto e inviato ai Ministeri di Salute ed Economia:
Le sanzioni per gli Odontoiatri che non si allacciano al sistema Tessera Sanitaria del Ministero dell’Economia e non spediscono le fatture in tempo reale arrivano come una pugnalata alle spalle per la Professione e sono da questa irricevibili, poiché non concertate e di entità spropositata, tale da mettere definitivamente a rischio un pilastro del sistema salute italiano quale l’Odontoiatria: tutto questo ai fini della pre-compilazione del modello 730 di alcuni lavoratori. Si scarica sui professionisti un lavoro che l’Amministrazione non vuole fare, che comporta aggravi di tempo e oneri economici non preventivati per molti professionisti che fatturano a mano o comunque non vogliono esporre i dati dei pazienti alle incognite delle autostrade telematiche, tutto nel bel mezzo di un periodo di crisi che ha allontanato molti cittadini dalle cure odontoiatriche. Osserviamo poi che per trattare i dati dei nostri pazienti avremmo bisogno di chiedere un consenso specifico oltre a quello di volta in volta domandato in merito alla volontà dell’utente di inserire questa o quella prestazione in fattura.
La Pubblica Amministrazione non può scaricare il suo lavoro così e punire dei lavoratori.
Associazione Italiana Odontoiatri dice no a uno sforzo impossibile per la categoria. No per come è stato prospettato, no alle minacce, e no senza contropartite. In merito a quest’ultimo aspetto avevamo chiesto il rilancio del settore, consapevoli che fin qui il Governo non ci ha aiutato dal 2012 ad oggi nelle nostre richieste e di fronte alla crisi noi poco abbiamo potuto fare per non perdere in molti, troppi casi il contatto con i pazienti e che ci si sarebbe potuti impegnare insieme. Abbiamo chiesto al Governo in cambio dell’onere spropositato almeno di rilanciare il settore e farsi carico della possibilità di riportare i pazienti dal dentista. Come? Sgravando al 100% le spese da loro sostenute in ambito Odontoiatrico, rendendole totalmente detraibili dall’aliquota Irpef. Pensavamo e pensiamo tuttora che questo sforzo si possa fare, e –unitamente a una dilazione e ripensamento dell’apparato sanzionatorio – possa sciogliere nodi importanti. Ribadiamo giusto in merito a questi punti la nostra disponibilità ad un incontro con i Ministeri dell’Economia e della Salute. Ma ove non ci ascolteranno, la risposta non potrà che essere obiezione di coscienza e difesa legale.
Dal Documento del Comparto ad oggi quali attenzioni al sistema Dentale
Dal 2012 – anno in cui fu prodotto un documento che chiedeva al Governo aumento della deducibilità dei costi delle prestazioni odontoiatriche e maggior impegno per la Prevenzione – non appare cambiato il contesto in cui il Professionista Odontoiatra che tiene le fila del rapporto fiduciario con i pazienti odontoiatrici si trova ad operare nell’ambito del Comparto del Dentale.
L’Odontoiatra continua a confrontarsi con immutato disagio con un crescente impoverimento professionale che non è soltanto economico e che si concretizza nella perdita di pazienti, attestata dalle statistiche che affermano come solo un 40% degli italiani oggi passi per gli studi dentistici, i quali finora sono stati unico concreto baluardo posto a garanzia della salute orale degli Italiani.
Continua inoltre a confrontarsi con una burocrazia complessa, caratterizzata da gradi differenti d’intervento della Pubblica Amministrazione da Regione a Regione come testimonia l’indagine AIO Eurispes del 2014 “Odontoiatria sistemi regionali a confronto”. Né sono stati introdotti benefici fiscali per chi nella Professione investe di più o per chi fa ricerca o strumenti per combattere la pletora odontoiatrica. Nessuna delle richieste che AIO con altri importanti rappresentanti del Settore formulò nell’ormai lontano febbraio 2013 al Legislatore è stata mai soddisfatta e nemmeno ascoltata.
In questo contesto si colloca la richiesta del Ministero della Salute agli Odontoiatri di attrezzarsi, a quanto pare a costo zero, a una nuova ed inusitata incombenza burocratica: allacciarsi al sistema di accoglienza informatico del Ministero dell’Economia per consentire la compilazione delle spese mediche relative al modello 730 semplificato è un onere gravoso per la Categoria.
Ben altre categorie e strutture in ambito sanitario e del Servizio Sanitario Nazionale oggi potrebbero provvedere a costi inferiori all’invio telematico delle fatture: Farmacie, Medici di Famiglia, Sportelli delle Aziende Sanitarie Locali. Non si sta cercando con questa frase di scaricare un onere verso altri Professionisti, ma semplicemente di rammentare alla Parte pubblica che per l’informatizzazione di ciascuno di essi c’è una storia, un pregresso fatto di contrattazione, incentivazioni, tabellini di marcia per rendere concreto un progetto altrimenti difficilmente realizzabile o soggetto a possibili contenziosi.
Il dialogo tra categorie e parte pubblica sull’informatizzazione di fatto non ha rallentato più di tanto i processi. Ha consentito di mantenere la concertazione prevista dalla Costituzione e di costruire un’infrastruttura il cui utilizzo oggi produce ripercussioni limitate per i professionisti che abbiamo citato e minime se non pari a zero per le tasche dei pazienti.
Per contro, la vecchia incombenza riportata sui Liberi professionisti di Medicina e Odontoiatria senza alcuna contrattazione né attenzione alle implicazioni legali (quando non deontologiche) configura nuove responsabilità, oneri economici, e tempi “morti” per chi “trascrive” i dati della prestazione.
Realizzabilità di una contabilità odontoiatrica ai fini del 730 precompilato
Come sindacato rappresentativo della Professione Odontoiatrica crediamo che quest’ultima, nella sua interezza, non possa non giudicare intempestiva e gravosa oltremodo la richiesta del Governo di coadiuvarlo nell’inserire dati personali dei pazienti in un sistema di accoglienza informatizzato perché siano archiviati dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia.
Intraprendere un cammino di assunzione di onerose e improprie responsabilità sarebbe possibile solo nel quadro di uno scenario migliorato i relazioni tra Professionisti e Pazienti e tra Professionisti, Pazienti e Parte Pubblica. La nostra Associazione si rende disponibile in queste righe a porre una riflessione in merito alla valutazione se nel breve periodo ci siano i presupposti per i miglioramenti evocati.
Quando si sottolinea come le fasce più basse di reddito disertino gli studi odontoiatrici si manca di rilevare come nei numeri contemplati, nelle riduzioni di esami, estrazioni ed interventi banali riportati dal rapporto Censis 2013, rientrino anche i ceti medi colpiti dalla crisi economica. Tra 2009 e 2013 quest’ultima ha colpito chi ha un dentista di fiducia e nel nostro Paese paga le spese odontoiatriche di tasca sua, cercando qualità prestazionale e rapporto di cura. Italiani che ieri si curavano senza mancare un appuntamento oggi non esistono più per il loro dentista, a meno non li vada a cercare lui. In tutte le statistiche prodotte dai sindacati di settore c’è sommesso questo “pensiero”: come riportare alla prevenzione e alla cura chi non pensa di avere denaro da spendere per le cure odontoiatriche che tradizionalmente – e il recente Decreto Appropriatezza del Ministero della Salute lo conferma – il Servizio Sanitario nazionale non copre?
Un semplice calcolo costo-beneficio
Oggi in realtà il Governo domanda agli Odontoiatri dati che comunque a fine anno contabile i commercialisti trasmettono all’Agenzia delle Entrate. L’incombenza di trasferire dal 2016 gli stessi dati in tempo reale al Ministero della Salute per motivi epidemiologici ed assistenziali poco cambia. E’ lo stesso Sistema d’accoglienza centrale dell’Agenzia delle entrate a raccogliere e rendere fruibili quei dati. In pratica la Pubblica amministrazione chiede gli stessi dati due volte.
Quanto costa lo sforzo richiesto? La maggior parte degli Odontoiatri tiene i dati dei pazienti su Pc ma non li condivide per motivi di tutela della privacy. E’ prevedibile un onere economico, consistente non solo nell’allacciamento all’Adsl per chi ancora non ne fruisce, e alla rete ministeriale, ma anche nel dotarsi di strumentazione idonea a tenere questi dati con precauzioni concordate con la Parte Pubblica. Analogo onere del resto è stato sopportato dai Medici di Medicina Generale (MMG) per i certificati di malattia e la ricetta elettronica, ma dilazionato in anni e con la possibilità di coprirlo parzialmente con un’indennità informatica a € 76 al mese erogata dall’Accordo nazionale, cui vanno aggiunte spese ben più ingenti di volta in volta sostenute dalle Regioni per far funzionare l’informatizzazione negli Accordi locali.
Ove si considerasse duplicata la somma spettante ai MMG rispetto a quella citata in Convenzione, dovremmo ipotizzare per la sola nostra categoria un onere tra i 100 e i 110 milioni di euro per aderire alle richieste governative. E’ ipotizzabile che il Professionista riversi i maggiori costi sul Paziente. Potrebbe trattarsi di pochi euro in più; ma chi non ha reddito sufficiente sarà sempre più portato a disertare gli studi, a mancare occasioni di cura e di prevenzione. AIO non può accettare che questo accada.
E’ altresì prevedibile che l’Odontoiatra non possa espletare le incombenze da solo e debba ricorrere al tempo del Collaboratore con funzioni segretariali o dell’Assistente al Riunito e ciò comporterà ulteriori aggravi di costo ed organizzativi. E’ altresì prevedibile l’impiego di tempo per venire a capo delle “nuove” tecnologie e scegliere i prodotti hardware e software.
Infine, la responsabilità ai sensi di legge nel trascrivere i dati del paziente in caso di errore è tutta del Professionista che diventa Commercialista del Sistema con tutti i rischi del caso.
A tutela della Professione Odontoiatrica non potremmo e non dovremmo acconsentire alla richiesta del Governo per i tre motivi citati. C’è tra l’altro una questione di coerenza politica da porre. Nel momento in cui si chiede di favorire l’avviamento degli studi de burocratizzando le pratiche autorizzative, arriva un onere improprio che in ultima analisi andrà a beneficio di una sola parte dei Lavoratori italiani, i dipendenti. Lo stesso beneficio peraltro è mitigato dal fatto che lo Stato rimborserà il 19% della spesa sanitaria detraendolo dall’aliquota Irpef solo per le prestazioni che il cittadino chiede di render note. E le altre?
In conclusione
AIO non può svendere né i propri iscritti né la Categoria tutta. Occorre quanto meno un passo in avanti del Governo, un impegno a realizzare i punti che erano stati avanzati nel Documento 2013 del Comparto del Dentale qui allegato, ed in particolare uno ci pare impellente e prioritario: la detassazione dei pazienti.
Associazione Italiana Odontoiatri propone che l’informatizzazione dell’Odontoiatra sia una spesa sostenuta “indirettamente” dallo Stato quale investimento per avviare un nuovo sistema di prevenzione odontoiatrica. Si tratta di una spesa sostenibile.
Grazie agli sforzi chiesti a tutti i Liberi Professionisti ben potrà – poiché questo vuole – il Governo conoscere i dati della spesa degli italiani mediata ed out of pocket proprio nel momento in cui essi pagano la prestazione, e calcolare le detrazioni.
In altre parole avrà una fotografia della spesa sanitaria complessiva momento per momento e potrà calibrare interventi in tempo reale: un vantaggio di cui non sappiamo se sia consapevole, ma inestimabile sul passato. Dunque, cambiano gli scenari: si può contrattare un aumento delle detrazioni d’imposta dal quale trarre rosee prospettive per il futuro della Categoria e soprattutto dei pazienti.
Se per ipotesi passassimo dal concetto di mini-percentuale detraibile dall’aliquota Irpef a una discussione sulla detraibilità tendenzialmente totale delle spese odontoiatriche quei mancati incassi distribuendosi nelle tasche del cittadino potrebbero sia ristorare l’Odontoiatra supportando i costi in tariffa dovuti agli investimenti strutturali sia in parte consentire al Paziente di tornare più spesso dal SUO dentista, non rivolgendosi al low cost, non cercando cure avventurose all’estero.
In assenza di adeguato ristoro delle maggiori spese affibbiate alla Professione in termini economici, di tempo e responsabilità inusitate, e –peggio – in presenza di sanzioni non concertate con nessuno, né la Categoria né la Società civile, AIO non potrà altrimenti avallare provvedimenti che portino l’Odontoiatria nel buio della burocrazia più bieca. Legittime diverranno invece le richieste della Categoria di chiedere il coinvolgimento di altre Categorie che non subiscono analogo onere economico.
Siamo tutti reduci da una crisi: ogni sacrificio ulteriore chiesto al Professionista, quale è la spedizione telematica delle fatture, troverà l’Odontoiatra contrario. Solo se l’aggravio burocratico sarà oggettivo contraltare di un “new deal” odontoiatrico Associazione Italiana Odontoiatri potrà essere in grado di discutere al proprio interno e di raccogliere il buono che ci può essere in un’operazione non voluta dalla Categoria ma, tutto sommato, compatibile con un’occasione di sviluppo per tutto il Paese.
Mutua o servizio sanitario? Assicurazione o Fondo integrativo? Con tariffe disegnate da associazioni di pazienti o da odontoiatri? E’ il “Terzo pagante” il tema del V Congresso Politico AIO in programma il 21 novembre a Roma all’ex sede Enpam dalle 9 alle 13. Un appuntamento con ospiti prestigiosi, a partire dai vertici Enpam e dal numero uno della mutua odontoiatrica di Westfalia Ralf Wagner, che ci racconterà come funzionano le convenzioni con il Dentale in una “regione” di 25 milioni di abitanti. E poi c’è Casagit, la mutua dei giornalisti, tra le prime ad introdurre l’assistenza indiretta: il paziente paga il suo dentista e poi è rimborsato in parte della prestazione, anziché essere il dentista costretto a convenzionarsi alle tariffe volute dal Fondo integrativo. Infine c’è lo “sguardo” dalla parte del Servizio sanitario nazionale: saranno presenti infatti esponenti del Ministero della Salute e l’economista Guido Broich dell’Università di Ferrara, già direttore generale d’azienda sanitaria in Lombardia. Infine ci saranno le Regioni e i politici. Ma non sono finite qui le sorprese. A breve l’annuncio di una lettura magistrale “d’autore”, un’analisi impietosa della nostra sanità a cura di uno dei più acuti analisti di politica sanitaria. Questo ed altro è la mezza giornata di lavori congressuali che prelude a un probabile documento dell’Associazione in materia di Terzo pagante.AIO è da sempre perplessa sui convenzionamenti con Assicurazioni e Mutue terze. Ma adesso il tema va affrontato con orecchie, cervello, carta e penna; dopo i valori, l’etica, la sostenibilità arriva il momento del confronto.
Enrico Lai*
Cambio al vertice della Federazione Dentaria Internazionale. Nella sessione politica del Congresso di Bangkok, tenuta in parallelo ai lavori congressuali e all’esposizione dell’industria dentale (19-24 settembre), è entrato in carica di Presidente FDI il francese Patrick Hescot. Succede a Tin Chun Wong, collega di Hong Kong. Era anche la prémière del nuovo direttore esecutivo FDI Enzo Bondioni, svizzero con origini italiane. Associazione Italiana Odontoiatri ha partecipato ai lavori degli Open Fora e all’Assemblea Generale FDI. I cambiamenti avvengono proprio in queste occasioni. Nuovi documenti di posizione che riguardano tutti i campi dell’odontoiatria, dagli impianti dentali, alla salute orale in età avanzata all’etica nella professione. Nella parte B dell’Assemblea, i delegati – oltre 300 da tutte le parti del mondo – hanno eletto, oltre alla nuova Presidentessa eletta FDI, l’americana Kathrin Kell, anche il nuovo Tesoriere FDI, Jack Cottrell del Canada . Non è stato eletto il candidato italiano Guglielmo Campus, candidato qualificato ed esperto preparato per i lavori nel Comitato scientifico. La sua presentazione è stata comunque una testimonianza di un lavoro scientifico di livello internazionale prezioso in un contesto forse troppo sensibile alla politica e agli accordi transnazionali.
La novità FDI dell’anno è stata vedere all’opera il Past president AIO Gerhard Konrad Seeberger nella sua nuova funzione di Speaker FDI. Governare Open Fora e Assemblee Generali della Federazione non richiede solo la conoscenza delle lingue ma grande preparazione. Professionalità, diplomazia e intuizione sono stati gli strumenti di Seeberger e li ha usati con maestria da veterano, semplificando i lavori in aula e offrendo un supporto sostanziale per comprendere i vari interventi e mozioni. La più grande gratificazione, i complimenti dei delegati di madrelingua inglese.
AIO ha partecipato alla riunione dei National Liaison Officer dove si è spiegato ancora una volta il ruolo importante di queste figure nel collegamento tra associazioni nazionali e FDI. Si è naturalmente parlato di World Oral Health Day 2016; proprio a Bangkok è stata presentata l’edizione dell’anno prossimo della Giornata Mondiale della Salute. La nostra Associazione è intervenuta per chiedere una maggiore partecipazione degli sponsor della manifestazione anche per gli eventi territoriali che rimangono economicamente sulle spalle di chi li organizza.
Alla Riunione dell’ERO (European Regional Organization della FDI) sono invece stati presentati i risultati dei vari workshop. AIO ha partecipato in particolare alla riunione del Dental Team dove si è deciso di valutare il nuovo policy statement sugli odontotecnici, e alle riunione del Liberal Dental Practice dove si è sviluppato un documento che rafforza il concetto di etica libera professionale anche nelle situazioni di dipendenza: la libera scelta della terapia e il rapporto medico paziente vanno preservati sempre.
Da ricordare anche i numerosi eventi che trattavano il tema consumo di zuccheri semplici e la sua relazione con la formazione della carie dentale, l’update di Vision 2020 e le discussioni in merito alla qualità delle cure e la sicurezza per il paziente nel joint meeting tra ISO (Organizzazione per gli Standard Internazionale) e la FDI. Infine vanno rimarcati la perfetta organizzazione della Dental Association of Thailand e il grande ricevimento per tutti i partecipanti della Cerimonia inaugurale.
* National Liasion Officer – AIO, Italian Dental Association
Foto Stefano Cipriani (Segretario Presidenza ANDI)
«Al di là delle singole indicazioni prescrittive, che ci riserviamo di valutare nel merito da sindacato e da provider di formazione, il decreto Lorenzin sull’appropriatezza non appare una risposta organica alle esigenze dei Pazienti odontoiatrici e del paziente-Italia. E’ il commento a caldo del presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri Pierluigi Delogu sul decreto presentato la settimana scorsa dal Ministero della Salute ai sindacati che valuta la concedibilità di 35 prestazioni odontoiatriche.
«In Italia abbiamo bisogno di costruire un grande progetto di prevenzione – afferma Delogu – e da due anni AIO è a disposizione del Ministero della Salute per dare concretezza e indicare le fasce deboli da tutelare. In tal senso osservo da un lato un non disprezzabile tentativo di razionalizzazione delle spese orientando certe prestazioni solo ai pazienti a vulnerabilità sociale e sanitaria. Ma questo tentativo, in campo odontoiatrico, ancora non è accompagnato da un piano sanitario nazionale che preveda un progetto di prevenzione su larga scala e a lunga scadenza, né un abbozzo di intervento si intravede a medio periodo».
Delogu ricorda che «solo all’interno di un piano di intervento organico rivolto a tutti gli italiani si possono porre i distinguo tra prestazioni essenziali e prestazioni integrative: un dibattito che ci sta molto a cuore e che cercheremo di aprire al nostro V Congresso politico a Roma il 21 novembre, dedicato al “Terzo Pagante”, e per il quale il Ministero ci offre al momento spunti disomogenei».
Studi odontoiatrici singoli o anche doppi, tripli, in coppia con un altro dentista, o con un medico che svolge attività non invasive non richiedono autorizzazione preventiva dell’Asl all’esercizio; gli ambulatori e le strutture complesse sì. Con questo indirizzo che va in accordo alla linea propugnata da un lustro da AIO nazionale ed AIO Roma, la Regione Lazio pone due tasselli verso un rapporto sereno tra istituzioni e Odontoiatria
- perché disciplina una materia non altrettanto dettagliatamente normata in altre regioni
- perché de burocratizza l’iter per esercitare la professione odontoiatrica nel Lazio.
Ma la valenza del provvedimento potrebbe avere ricadute non solo in Lazio: quanto Giovanni Migliano, presidente AIO Roma, spiega in questo video – pur essendo un indirizzo regionale – è un valido ausilio e spunto per capire a che punto siamo con le politiche autorizzative in ogni regione, che lavoro deve fare AIO e che lavoro spetta fare a ciascuno di noi per avere una politica uniforme delle autorizzazioni ed impedire soprusi in tutta Italia.
Grazie a Giovanni, ad AIO Roma e Lazio, ad AIO nazionale, intanto, e buon ascolto! https://youtu.be/d1ur617HmPU
Quale spazio per i convenzionamenti con terzi paganti nell’Italia della crisi? Associazione Italiana Odontoiatri ne parla al V Congresso politico. Dopo valori, etica, sostenibilità ed accessibilità della professione odontoiatrica, è di scena la valutabilità del servizio: non autoreferenziale, non vista dall’interno della Professione, bensì studiata dal lato di Servizio sanitario nazionale, mutue integrative, Fondi, assicurazioni private.
A Roma per il Congresso Politico in programma sabato 21 novembre abbiamo invitato anche Enpam, Casagit, le mutue dei Land tedeschi, economisti esperti di tenuta del Ssn. Vogliamo capire come valutano il costo di una prestazione odontoiatrica senza l’ausilio di un professionista né di tariffe minime fissate dalla Professione che come ricorderete dal 2007 non ci sono più. Sarà nostra cura aggiornarvi progressivamente sugli spunti di dibattito che renderanno – io credo – “infuocato” il clima del Congresso, non ultima la concomitante – in quei giorni – pronuncia del Consiglio di Stato sull’ammissibilità di vincoli alla pubblicità sanitaria e alle iniziative promozionali che fanno leva sui costi bassi o nulli di prestazioni invece spesso onerose. Intanto ricordo: appuntamento a Roma all’ex sede Enpam di Via Torino 38 con AIO ancora una volta nel vivo dei temi caldi della Professione.
Il Presidente
Pierluigi Delogu
Esperti internazionali, formazione di rilievo europeo e nordamericano, punto sulla normativa europea e dialogo a tutto campo con le associazioni nazionali e regionali di pazienti: coglie tutto il tronco della sussidiarietà il Quinto Congresso Nazionale di Odontoiatria nella Medicina del Sonno. Già, perché è il dentista con il lavoro quotidiano sulle arcate dentarie del paziente e sul cavo orale a identificare per primo i problemi di russamento e possibili apnee notturne e a indirizzare il paziente con poche precise domande. L’evento è organizzato dalla SIMSO Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica – Odontoiatria nella Medicina del Sonno, guidata da Marzia Segù, presidente della Consulta culturale di Associazione Italiana Odontoiatri. E si svolge in questi giorni (17-19 settembre) a Vigevano, metà strada tra Milano e Pavia, al Centro Congressi Battù
Organizzato in collaborazione con AIO, con gli studenti di odontoiatria AISO e e l’Associazione per la lotta alle apnee ostruttive AIPAS, ha per direttore scientifico Francesco Fanfulla ed è accreditato ECM per odontoiatri, medici chirurghi e igienisti dentali. La vera novità è costituita venerdì 18 settembre dall’esame di certificazione da odontoiatra esperto in disturbi respiratori del sonno Simso: un esame di portata internazionale. Saranno riconosciuti come “Certificati SIMSO” i discenti in possesso dell’Accreditamento Expert Level EADSM o della International Certification dell’AADSM (Equivalenti del Board Europeo e Americano). Può sostenere l’esame chi avrà frequentato il Corso Residenziale da Esperto in Disturbi Respiratori nel Sonno SIMSO a Bertinoro. Al congresso il candidato deve sostenere una prova scritta (quiz con domande a risposta multipla); chi risponde correttamente al 60% dei quiz, dovrà presentare tre casi clinici entro ottobre in formato pdf (il template per la presentazione è sul sito www.simso.it) da discutere il 18 febbraio 2016 a Bertinoro prima del II Corso di Certificazione da Esperto in Medicina del Sonno. Superata la prova scritta i candidati verranno Informati sulla modalità di presentazione dei casi clinici nel dettaglio. Tra gli eventi congressuali da segnalare, nella giornata di sabato 19 settembre sottolineiamo le letture magistrali degli ospiti internazionali Marc Braem sugli avanzamenti terapeutici e le considerazioni avanzate su Oral Appliance Therapy di Jef Nelissen . C’è infine una parte rivolta al pubblico, che sarà aperta dall’intervento di Enrico Brunello presidente di AIPAS associazione Italiana Pazienti con apnee del sonno. Nel suo intervento Brunello illustrerà l’impianto della Normativa Europea nelle apnee ostruttive e la sua attuabilità e il punto di vista del paziente OSAS
Per info, presidente SIMSO marzia.segu@unipv.it info@simso.it www.simso.it www.aiopavia.it
Caro Socio, caro collega, è un grande piacere per me invitarTi a partecipare al V Congresso Politico del nostro Sindacato che si tiene a Roma il 21 novembre p.v. all’ex sede Enpam in via Torino 38
Questa volta siamo chiamati a una scelta. Dopo i congressi su Sostenibilità, Etica e Accesso alla Professione, “stringiamo” sul Terzo pagante, in un momento molto complicato sia per la nostra professione sia per il sistema di cure in Italia. Il progressivo ritiro del Servizio sanitario nazionale in Medicina pone le basi per l’ingresso di mutue e fondi integrativi. Dall’altra parte manovre non immediatamente comprensibili, come l’informatizzazione dei nostri studi richiesta dal Governo per trasmettere i dati delle nostre prestazioni ai pazienti con la scusa di dover “precompilare” il 730 per i lavoratori dipendenti, fanno pensare che la mano pubblica voglia esercitare un controllo sulla libera professione, e su tutte indistintamente le prestazioni di prevenzione diagnosi cura e riabilitazione.
Abbiamo così deciso di dedicare al Terzo pagante il titolo di questo nostro IV Congresso politico AIO, dopo i congressi su Sostenibilità, Etica e Accesso alla Professione. La nostra Associazione è da sempre perplessa sui convenzionamenti con Assicurazioni e Mutue terze. Le esperienze vissute ci dicono che per stare nei rimborsi spese si devono contenere le tariffe e a noi questo non consente di offrire la migliore qualità al paziente – di prestazioni, tempo, materiali, personale – né, nel lungo periodo, di crescere. Male ha fatto a nostro avviso la legge Bersani nove anni fa ad abolire le tariffe minime costruite dalla Professione sulla base di parametri più oggettivi di quanto essa stessa non sia poi riuscita a comunicare all’esterno.
Ci siamo peraltro resi conto negli anni della crisi che l’Odontoiatria non può rimanere ferma di fronte alle richieste di una platea crescente di nuovi poveri. Come alternativa alle tariffe sociali, che mutuano dalle tariffe assicurative il problema di non soddisfare pienamente i requisiti della qualità del servizio, abbiamo lanciato nel 2013 una campagna per le sigillature gratuite dei molari a figli di famiglie indigenti… ma il Governo per ora non ha 96 milioni da dedicare alla prevenzione odontoiatrica.
Oggi siamo chiamati innanzi tutto a guardare che succede intorno a noi. Enpam ha formulato una proposta di assistenza con tariffe orientate dalla Professione a partire dal 2016. Abbiamo invitato il Presidente della Fondazione. E abbiamo invitato Casagit, la storica mutua dei giornalisti che da tempo sperimenta forme di assistenza indiretta per l’odontoiatria. Infine, e ci sarà l’esperienza dei convenzionamenti in Germania, portata dalla Mutua Odontoiatrica di Westfalia. In secondo luogo siamo chiamati a decidere una linea politica, concordata, unitaria, attenta. Per questo come di consueto, la Tua presenza all’evento è importantissima. Questa volta forse è di più: si preannuncia fondamentale, sia per raccogliere pareri sia per la fase elaborativa che ci impegnerà nei giorni e settimane successivi al dibattito.
Ti aspetto, dunque. Non mancare.
Pierluigi Delogu – Presidente Associazione Italiana Odontoiatri
Roma, 3 settembre 2015
Angelo Raffaele Sodano *
Il concorso per l'accesso alle facoltà a numero programmato tenuto questo mese ha rappresentato, per i giovani candidati il consueto appuntamento alla ricerca della realizzazione di un sogno: entrare nel mondo delle professioni liberali, esercitate in Italia da circa 2,5 milioni di soggetti iscritti a Ordini e/o Albi.
L'Italia è il Paese in cui esercitano 1/3 degli Architetti dell'intera Europa, in cui ad ogni Magistrato corrispondono 27 Avvocati, in cui esercita 1 Odontoiatra ogni 900 residenti. Ed è il Paese in cui circa 2 milioni di esercenti nuove professioni, riuniti in circa 250 Associazioni, sono in cerca di riconoscimenti: questi dati, da un lato sono la misura della mancanza di programmazione e di orientamento, dall'altro l'indicatore di un celato malessere, dell'esistenza di un ribollente e variegato universo in cerca di legittimazioni e certezze.
Walter Passerini su La Stampa ha fotografato quella che lui definisce la "stagione della transumanza alla ricerca di un posto e di sogno"; analizzati guasti e storture del sistema, luce in fondo al tunnel, individua 4 spunti per emergere: lavoro autonomo, competizione a livello globale, aggregarsi e specializzarsi. Mi cimento a fare un parallelo tra il mondo della nostra professione che cambia e le ricetta per affrontare la sfide del mondo del lavoro e mi sembra che ci siamo. Lavoratori autonomi spesso aggregati e sempre più spesso iper-specializzati in ambiti di nicchia lo siamo. Possiamo competere, siamo al passo con i tempi! Gioisco. Poi…
Poi leggo un interessante bando per una borsa di studio da 23.334,00€ annui, per un massimo di 6 anni,dell'Università dell'Aquila. Mi rallegro per l'elevatezza sociale dello scopo: "Valutazione della carie in bambini di età compresa tra i 6 e 11 anni e successivo intervento di prevenzione mirato a ridurre i fattori predisponenti". Ancora più chiara e meritoria la mission: "…la carie è la patologia cronica più diffusa…le complicanze incidono sui costi della salute perché trattate quasi solo in ambiente privato…” Si fa poi menzione ai costi relativi a terapie protesiche, farmacologiche e – ciliegina sulla torta che metterebbe d'accordo anche Renzi con la Camusso – costi derivanti dall'assenza lavorativa dei genitori per accudire i figli malati! Sembra la progredita Svezia…. Ma leggo il requisito essenziale per concorrere alla borsa di studio e torno con i piedi per terra: serve la Laurea Triennale in Igiene Dentale.
Morale: credevo nella legge 409 istitutiva della Laurea in Odontoiatria, e nella sua compiutezza; credevo cioè che diagnosi delle malattie della bocca e dei denti fossero di esclusiva competenza dell’Odontoiatra (fatti salvi i diritti acquisiti ecc ecc).
Ho spesso accennato alla cannibalizzazione delle professioni ma che fossimo allo sbranamento non avevo ancora idea anche se i segnali premonitori, lo scorso anno, c'erano già e avevamo prontamente allertato la Federazione…
Autonomi, iperspecializzati, duttili dunque, ma anche vittime predestinate: perché? Se siamo pronti per il futuro perché estrometterci dalle materie di nostra competenza? Dovremo dire a Passerini che prima di competere bisogna stabilire regole d’ingaggio tra professioni. E spiegare i frastagliati e balcanici confini di queste professioni a chi insegna, trasmettendo contenuti senza evidentemente conoscerne i destinatari.
* Segretario Nazionale AIO
C’è chi ha intenzione di manifestare in piazza di fronte al nuovo obbligo per medici e – a quanto pare – odontoiatri di accreditarsi al sistema tessera sanitaria per inviare online al Ministero dell’Economia i dati sulle prestazioni ai fini della precompilazione del 730. Come esponente di Associazione Italiana Odontoiatri inviterei a usare il cervello, e a tre riflessioni.
Primo: con lo scopo di fare un servizio ai soli dipendenti di aziende – e dunque non a tutti gli italiani – lo Stato conoscerà anche i contenuti di transazioni che non lo interessano come terzo pagante, che non interessano tutti i cittadini e che forse neanche molti degli stessi cittadini interessati vorrebbero veder immagazzinati negli archivi di un ente economico. In questo modo, sempre lo Stato pagherà un rimborso del 19% (la detrazione dall’aliquota) solo per le prestazioni che il cittadino accetta di rendere note. Dove va a finire il segreto professionale al quale siamo tenuti? Siamo sicuri che i dati del cittadino da noi immessi verranno trasformati e la privacy del nostro paziente sarà tutelata?
Il secondo spunto sono gli aggravi di costo: l’Odontoiatria deve spiegare allo Stato italiano che questo servizio costa di più e che il costo si riflette sulla tariffa della prestazione che il cittadino dovrà pagare. Siccome però noi non possiamo né vogliamo riversare i nostri maggiori costi sul cittadino, eserciteremo l’obiezione di coscienza. Avvertiremo i cittadini che sussiste il loro nuovo diritto di veder detratte le spese mediche dal 730 con una nostra comunicazione al Ministero online ma spiegheremo che questa incombenza pone a noi Odontoiatri e a loro una serie di problemi, e nessun adempimento ci sarà da parte nostra se lo Stato non ci offrirà un adeguato ristoro delle maggiori spese da noi sopportate in termini economici e burocratici. I cittadini capiranno: sono loro i nostri migliori “soldati”. Non deve finire come la barzelletta del 2004 per i dispositivi usati per la sterilizzazione, dove l’oneroso lavoro da noi svolto per la sicurezza per il paziente dallo Stato è stato pure assoggettato quale fonte di reddito. Il professionista della salute non è l’utile robot del Fisco, e il cittadino non si lascia vendere come semplificazione una novità vantaggiosa solo per chi l’ha architettata.
L'ultima, ma sostanziale, domanda che nasce è se con questa mossa si cerca di compensare l'esclusione della libera professione odontoiatrica dai fascicoli elettronici sanitari introdotti per i medici di famiglia alcuni anni fa. Minor male sarebbe se questa fosse almeno un'iniziativa per ottimizzare anche la gestione dei dati del paziente dai quali tutti i dentisti e medici potrebbero beneficiare una volta creati. Se della burocrazia non si può fare a meno allora che serva almeno a fare un primo piccolo passo a rendere la medicina italiana tutta più sostenibile.
Gerhard Seeberger – Responsabile Esteri AIO
L’Enpam torna a concedere agli iscritti mutui a tasso fisso per l’acquisto la costruzione o la ristrutturazione della prima. Sono stanziati fino a 100 milioni complessivi, per somme che non possono superare il tetto di 300 mila euro, e la restituzione da parte del beneficiario può avvenire con la durata massima di 30 anni. Metà delle somme andranno a medici e dentisti under 45 con un tasso fisso del 2,55%. Requisiti: reddito lordo superiore ad euro 26046 ma si può scendere fino a 20 mila per professionisti impiegati con il regime dei minimi. Per gli over 45 il tetto minimo di reddito sale a euro 32557 (cinque volte il minimo Inps) e il tasso d’interesse al 2,95%. Il mutuo potrà essere chiesto per sostituirne uno preesistente
L’assegnazione però avviene con la pratica del click-day, a partire dal 22 settembre chi arriva primo con la domanda online vince; si può inviare anche i giorni successivi ma fa fede l’ordine cronologico d’arrivo delle richieste.
Per saperne di più invitiamo gli iscritti a collegarsi con il sito della Fondazione e consultare regolamento e bando al link https://www.enpam.it/news/mutui-agli-iscritti-ecco-come-fare-domanda
Se non interviene un ricorso dei ministeri di Istruzione e Sanità, al prossimo anno accademico i corsi in Medicina e Farmacia e in Scienze Infermieristiche dell'ateneo rumeno Dunărea de Jos apriranno anche a Enna in Sicilia: una buona notizia per molti studenti di Medicina, e forse per molti aspiranti odontoiatri, anche se per ora di aprire un corso di Odontoiatria in rumeno, lingua ufficiale da affrontare nelle lezioni, esplicitamente non si parla. L’apertura del corso – 9 mila euro l’iscrizione – è resa possibile, secondo MeridioNews da una convenzione tra la fondazione Proserpina – di cui è presidente l’onorevole Mirello Crisafulli e l'università Dunărea de Jos di Galați, in Romania. Saranno messi a bando 60 posti, per iscriversi a un ateneo extra-italiano, non soggetto alle regole sul numero programmato. Ma soprattutto questi posti saranno accessibili senza dover affrontare la selezione presente in Italia poiché si tratta di insegnamenti extra-italiani a tutti gli effetti ancorché comunitari. Sul punto interviene Angelo Raffaele Sodano segretario dell’Associazione Italiana Odontoiatri, sigla che raggruppa 8 mila dentisti a livello nazionale.
«Forse il numero elevato di iscrizioni all'estero di studenti italiani – spesso con buone disponibilità economiche- ha indotto l'ateneo rumeno a concludere che in Italia non ci sia un’Università in grado di formare gli studenti», dice Sodano. «In alternativa dovremmo pensare che l'attuale sistema di selezione con test-spauracchio all'ingresso del corso di studi stia continuando a produrre guasti: pur di evitare i quiz lo studente si iscrive a un corso extra-nazionale e magari dopo un anno di frequenza lo lascia, chiedendo l'ammissione a una facoltà italiana. AIO non è contro il numero programmato, ma chiede regole d'accesso ai corsi di studi sanitari concordate tra tutti i paesi di area Ue. Oltre che ai Ministeri, la parola è alla Professione: se è la stessa che –come avvenuto per Odontoiatria – invita a chiudere per un anno gli accessi ai corsi di laurea, si incoraggiano atenei stranieri a giungere alle stesse conclusioni dell’ateneo di Galați e a costruire un nuovo tipo di offerta formativa nel nostro paese».
E' notizia della fine dello scorso Luglio la nascita, in ENPAM, del nuovo fondo integrativo (gestione Enpam Sicura): provvederà a sostenere economicamente le prestazioni sanitarie erogate in favore degli iscritti e dei loro familiari. Naturalmente, tra le prestazioni erogate si annovereranno le prestazioni odontoiatriche generando così da un lato una nuova frontiera del Welfare, dall'altro un potenziale bacino di un'utenza di oltre un milione di utenti potenziali: un'opportunita di cui essere grati all'Ente guidato dal Presidente Oliveti! Ma…
… Ma probabilmente il caldo di Acheronte ha prodotto i suoi effetti anche in ambito odontoiatrico. E ha fatto immaginare a un sindacato, uno di quelli che ha promosso il Fondo integrativo per medici e odontoiatri, che quel fondo potesse garantire vantaggio ai soli propri iscritti odontoiatri. Solo loro avrebbero potuto convenzionarsi ed erogare prestazioni a una platea così vasta (tra gli assistiti ci sono anche le famiglie e i dipendenti degli organi professionali) seguendo i nuovi criteri tariffari in grado, come ci auguriamo tutti, di conciliare attenzione al sociale e deontologia.
Associazione Italiana Odontoiatri vuol tranquillizzare tutti i contribuenti Enpam. Siamo certi che quella casa della trasparenza che è l’Enpam non possa lontanamente prestare il fianco a favoritismi o peggio a speculazioni commerciali. ANKE gli odontoiatri AIO e/o apartitici o apolitici o agnostici potranno accogliere nei loro studi i pazienti del Fondo, beninteso se lo vorranno. In ogni caso saremo buone sentinelle e se qualcuno vorrà aggregarsi a noi in questa operazione è benvenuto. Buone ferie e che la calura allenti la presa e la tenzione (tenzone più tensione) di questa lunga stagione post-elettorale.
Angelo Raffaele Sodano
Segretario Nazionale AIO
Gentile collega
siamo giunti alle ferie estive. I primi mesi dell'anno sono trascorsi e come sempre AIO Roma e' stata protagonista nella difesa della libera professione. Come Presidente AIO Roma ho partecipato, in Regione Lazio, ad un tavolo tecnico riguardante le autorizzazioni ed in quella sede mi sono battuto affinché venisse rispettata una legge che oramai quasi tutte le regioni italiane rispettano e cioè' che gli studi odontoiatrici non siano sottoposti alla procedura autorizzativa. Cicerone diceva: " Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d'essere superiore alle leggi ". Ecco io mi sento cittadino, un buon cittadino, che in un tavolo tecnico ho preteso, perché supportato da un degno e motivato Direttivo AIO Roma, il semplice rispetto della legge, per una categoria, purtroppo mai unita e spesso mal diretta.
Altro successo è stato ottenuto per l'AMA: grazie ad AIO Roma ed ai nostri avvocati che hanno preparato una lettera per il Comune di Roma per ottenere una delibera e far applicare una legge nazionale del 2014!
Infine solo nei primi 6 mesi di quest’anno AIO Roma ha organizzato ben 12 corsi di aggiornamento, dispensando 88 crediti ECM per i soci.
E allora mi chiedo: perché su 6000 iscritti all'ordine siamo ancora così pochi a voler essere edotti su tutte le problematiche che affliggono la nostra professione? E’ sotto gli occhi di tutti che oggi chi esercita la professione di dentista non è più associabile a persona ricca e benestante. E allora perché non proviamo ad uscire mentalmente dalle mura dei nostri studi e a confrontarci con altri colleghi seri ed onesti quali siamo, come testimoniano le telefonate di numerosi colleghi non soci AIO che puntualmente ci contattano quando hanno bisogno di riferimenti chiari?
Vi invito a spendere un po’ di tempo delle meritate vacanze per andare a vedere cosa abbiamo fatto, cosa stiamo facendo e cosa dobbiamo ancora fare per difendere i nostri diritti di onesti liberi professionisti, ma per fare ciò dobbiamo avere il vostro supporto con l'iscrizione ad AIO.
AIO Roma da 30 anni dà informazione completa e ti considera un professionista, non un numero, ma dobbiamo essere uniti, fare fronte comune, essere informati e non cercare aiuto solo nell’emergenza, quando diventiamo facili prede di società di servizi nate ad hoc.
Roma 24 luglio 2015
Buone meritate vacanze
Giovanni Migliano
E' iniziata la distribuzione del testo di Ergonomia & Comunicazione, denominato ECO-BOOK, edito da Carlo Guastamacchia. Queste le sue parole di presentazione per il promo sul sito AIO.
«Apprezzo molto la possibilità che mi viene offerta dall’AIO (cui sono iscritto da sempre) perché ritengo che il mio “verbo” possa essere utile per tutti i miei Consoci. Diffondere a tutti loro quanto penso sulla Comunicazione credo possa giovare enormemente a loro, ai loro team e, soprattutto, ai pazienti. Quindi grazie al Presidente, al Consiglio e all’AIO tutta !
Carlo Guastamacchia»
Il testo ha come scopo la descrizione dell’attività dell’odontoiatra e del suo team come pratica
professionale e non tratta argomenti riguardanti la ricerca, sia essa primaria che clinica, almeno intesa in senso tradizionale.
Verrà proposto in capitoli separati e fa parte di un’iniziativa con alcune particolarità originali.
Dalla premessa, l’ebook:
1. non ha editore “esterno”, perché self-published;
2. non è "cartaceo" ma solo per e-reader;
3. è gratuito: chiunque lo può richiedere e lo riceverà gratuitamente;
4. non porta né pubblicità né sponsor;
5. può essere diffuso autonomamente anche da ed a gruppi di persone facenti parte di qualsiasi data-base;
6. non ha egide associative;
7. non è un testo “chiuso”, dato che potrà essere periodicamente integrato ed aggiornato;
8. ha frequenti ripetizioni, dato che numerosi argomenti vengono trattati da punti di vista diversi, che esigono, a loro volta, differenti impostazioni di trattazione;
9. il tradizionale elenco di voci bibliografiche è molto limitato. Questo perché si è preferito dare talora un elenco di letture consigliate, oltre che citazioni di siti on line che permettano il costante arricchimento di nozioni continuamente in divenire. D’altra parte è ormai a tutti noto come si possano reperire facilmente datiapprofonditi semplicemente cercando su un motore di ricerca nomi o key-words di quanto si desidera approfondire;
10. non pretende alcun rispetto di copyright e di property right pur essendo, ovviamente, gradita la citazione dell’Autore e del titolo.
Potete scaricare qui il primo capitolo; i successivi potranno essere richiesti direttamente all'autore, alla email carloguastamacchia@tiscali.it
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