Un altro importante tassello è stato posto  a garantire una formazione coerente e unitaria in Italia per la laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, e impedire che nello stesso territorio si abbiano disparitari trattamenti fra gli studenti o aspiranti tali. L´AIO è sempre stata al fianco di tutti gli studenti di Odontoiatria in questa azione volta a evitare  dei percorsi alternativi al numero programmato nel piano formativo nazionale.  Con sentenza depositata il 13 marzo 2013 (allegato il testo integrale), il T.A.R. del Lazio sez. terza bis, ha rigettato il ricorso della “Universidade  Fernando Pessoa” verso il Ministero dell´Istruzione dell´Università e della Ricerca, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell´Interno per il  d.m. 16 febbraio 2012 con il quale il MIUR ha revocato all´Università ricorrente l´autorizzazione ad aprire una filiazione in Italia, ai sensi dell´art. 2, comma 3 della legge 14 gennaio 1999, n. 4. Tra le motivazioni della sentenza di rigetto abbiamo voluto stralciare un passaggio che riteniamo sia sostanziale nella interpretazione del diritto che dà valore all´azione sinergica di tutte le componenti sindacali, istituzionali, universitarie e studentesche dell´odontoiatria coinvolte:  “…….le osservazioni dell´Amministrazione si collegano con quelle con cui si evidenzia che il provvedimento tacito configura pure una illegittima elusione del numero chiuso per l´accesso al corso di studi. Premesso che tale disciplina del “numero programmato” vale sia per l´Italia sia per il Portogallo, l´Amministrazione ha infatti chiarito che, invece, l´Università ricorrente pretenderebbe di aprire i propri corsi a domanda sino a 250 posti/anno così violando palesemente il regime suddetto, col che si rende evidente che non è indifferente il luogo dove l´aspirante odontoiatra o fisiatra completi la propria formazione, proprio a causa della disciplina di accesso e dei contenuti della stessa formazione, ancorché destinati ad essere omologati o omologabili in sede di riconoscimento del titolo di studio straniero. La stessa sezione ha posto in rilievo come la giurisprudenza abbia chiarito proprio che “l’accesso a “numero chiuso” ai corsi di laurea universitaria, previsto dalla L. 2/8/1999 n. 264, è compatibile con la direttiva 7/9/2005 n. 2005/36/C.E. relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali” (TAR Lazio, sezione III bis, 3 luglio 2012, n. 6041).

La conseguenza delle superiori osservazioni è che una previsione come quella di garantire 250 posti/anno a domanda viola le disposizioni nazionali sul numero programmato e non rende indifferente per un aspirante odontoiatra o fisiatra di seguire gli insegnamenti sul territorio italiano iscrivendosi ad una università italiana o di seguirli sul territorio nazionale iscrivendosi però ad una università straniera come la ricorrente.”

Segreteria di Presidenza AIO

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