L´AIO era presente insieme ad ANDI, AIDI, UNIDI, PromoUnidi, ANCAD, UNID e CNP Odontotecnici al tavolo del dentale il 15 settembre a Roma. La prima parte della riunione è stata dedicata a due relazioni : un´indagine/questionario curata dal Servizio Studi Andi e presentata dal suo direttore, Roberto Callioni, dedicata alla professione dell´odontoiatra nel futuro prossimo, e l’analisi sui dati della Agenzia delle Entrate sugli studi di settore per gli odontoiatri illustrata dal dottor Pierluigi Delogu: Il presidente AIO ha presentato uno studio relativo alla professione odontoiatrica in ambito fiscale. I dati illustrati (disponibili anche sulla pagina Web dell´AIO), per gli anni di competenza fiscale dal 2000 al 2010, portano ad alcune importanti considerazioni sull´andamento della professione odontoiatrica, il numero degli esercenti sottoposti a studi di settore da 27mila nel 2000 è aumentato negli anni per arrivare nel 2010 a oltre 40mila mentre il numero totale di iscritti all´albo degli odontoiatri è di 58mila. Da questo dato emerge che, con elevata probabilità, molti iscritti all’albo non sono soggetti, a vario titolo, agli studi di settore o perché non esercitano la professione odontoiatrica, o perché inquadrabili in regimi fiscali differenti.
Anche se aumenta il numero delle società negli ultimi 5 anni, i loro ricavi totali, in media, quasi raddoppiano, mentre il reddito resta bassissimo in torno al 5,5% e non tende ad aumentare. Questo fatto oltre a spostare una grossa fetta della spesa odontoiatrica verso le società di capitali provoca una drastica diminuzione del gettito previdenziale collegato all´attività di Odontoiatria, fatto che in prospettiva potrebbe portare ad una minore capacità pensionistica per le future generazioni che, oltretutto, vedranno un numero di pensionati molto maggiore di quello attuale determinato dalla pletora che si è venuta a creare negli ultimi 20 anni. . Va individuato e promosso, secondo, Delogu “un modello di base” che sia sostenibile e che consenta un circuito virtuoso del gettito per l´assistenza odontoiatrica privata. Aggiunge il presidente: in base a queste cifre, nell´attività Odontoiatrica per avere un reddito di 10 bisogna incassare 30 e poi sui 10 si deve scalare la parte erariale che ormai è ottimisticamente al 50%.
In pratica su un ablazione del tartaro a 90 euro il guadagno è di 15 euro!
Per quanto riguarda, invece, la ricerca del centro studi dell´ANDI su 933 dentisti è consistita in un questionario dove sono stati valutati alcuni aspetti della attività come il diverso approccio nei confronti degli investimenti tecnologici, dell´aggiornamento e la soddisfazione nei confronti dei fornitori. La sensazione dell´andamento della professione nel quadro generale notando una diverso modo di rapportarsi nei confronti del paziente a seconda della fascia di età professionale.
Una delle preoccupazioni maggiori del tavolo del dentale riguarda l´aspetto fiscale, la professione odontoiatrica è stata messa a dura a prova dalle ultime novità introdotte in questo ambito dal governo, questo punto ha messo d´accordo tutti i presenti alla riunione, uniti per mettere in atto strategie opportune a contrastare la situazione determinata dalla crisi economica. L´aiuto del governo è però un miraggio, sostiene il presidente dell´AIO, Pierluigi Delogu, che ha affermato : “siamo obbligati ad autogovernare la professione (odontoiatrica)” presentando alcuni dati che dimostrano che gli odontoiatri sono fra i professionisti un modello per quanto riguarda l´aspetto fiscale, ma non ottengono nulla in cambio né come immagine né in agevolazioni. Un altro aspetto che vede tutti i partecipanti al tavolo del dentale di comune accordo è la lotta alla odontoiatria low-cost = low quality, uno dei temi al centro del prossimo Congresso Politico dell´AIO a Milano. Basta con gli abusivi, i dentisti che si svendono su Groupon e l´aumento sul nostro territorio di società di capitali che gestiscono catene in franchising per l´Odontoiatria. Per combattere la diffusione di queste forme di commercio secondo la dottoressa Laura Antonia Marino, presidente dell´UNID, serve “una pubblicità sociale e non solo demagogia”. Tutti i partecipanti al Tavolo del Dentale sono d´accordo per un´azione comune, anche perché la professione di odontoiatra è di fronte a una accellerata evoluzione e va affrontata rimanendo tutti coesi. Serve, dunque, una campagna per difendere la professionalità Italiana in ambito della salute orale per “sgretolare la credibilità di catene multinazionali del dentale”. Bisogna agire uniti “non per difendere il passato, ma pensando al futuro”.