A nome di tutto il Consiglio di Presidenza AIO, probiviri e Revisore dei conti, voglio fare a tutti i soci e a tutti gli operatori del settore  i migliori auguri per  la ricorrenza della Santa Apollonia, protettrice  dei dentisti, igienisti dentali e odontotecnici.

Pierluigi Delogu

Tratto da wikipedia:

Santa Apollonia (in greco ; … – Alessandria d’Egitto, 249 circa) è stata una santa egiziana. È venerata dalla Chiesa cattolica come santa e patrona dei dentisti, igienisti dentali e odontotecnici. La memoria liturgica viene festeggiata il 9 febbraio. La tradizione vuole che sia stata una vergine martire alla quale furono cavati i denti di bocca.

La storia di santa Apollonia [modifica]

La storia del martirio della santa ci è giunta tramite il racconto da Eusebio di Cesarea (265-340), il quale riporta un brano della lettera del vescovo Dionigi di Alessandria (+ 265), indirizzata a Fabio di Antiochia, in cui si narrano gli avvenimenti dei quali era stato testimone. Tra il 249 ed il 250 in Alessandria d’Egitto scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, eccitata da un indovino pagano. Apollonia, un’anziana donna cristiana non sposata che aveva aiutato i cristiani e fatto opera di apostolato, venne catturata tra gli altri e venne percossa al punto di farle cadere i denti. Secondo la tradizione popolare le furono divelti i denti con le tenaglie. Venne poi preparato un gran fuoco per bruciarla viva se non avesse pronunciato delle bestemmie. Riuscita a liberarsi con un’astuzia dalle mani della plebe, si lanciò da sé tra le fiamme, dove morì, ritenendo senza dubbio che il suicidio non costituisse una colpa in quella situazione, temendo che le venisse violata la castità con lo stupro o che ulteriori torture prima del rogo le avrebbero fatto vacillare la fede.[1] Il corpo della martire, secondo alcuni racconti, sarebbe stato ridotto in cenere. Alcune fonti dicono che morì durante il regno di Filippo l’Arabo, il presunto imperatore cristiano: se ciò è vero, Apollonia morì non dopo la primavera del 249.

Una Passio latina, invece, trasferisce questo martirio in Roma, durante il governo dell’imperatore Giuliano: ciò lo posticipa almeno al 331, ben ottantadue anni dopo.

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