Non c’è ancora spazio per odontoiatri che vogliano esercitare l’odontoiatria? Il paradosso s’impone dopo la vicenda accaduta l’altro ieri. La Fnomceo ha pubblicato un bando di concorso della GdF per figure mediche interne con essa convenzionate. Ebbene, ai lotti 10 e 27 per esercitare prestazioni odontoiatriche richiede specialisti in odontostomatologia laureati in medicina iscritti all’ Ordine dei Medici e specializzati
Il bando rivela che chi lo ha scritto conosce i percorsi di studio inclusi quelli alternativi alla laurea in odontoiatria che non è contemplata; la domanda va fatta entro il 14 aprile
Come segretario Associazione Italiana Odontoiatri ho scritto al presidente FNOMCeO e al Presidente dell'OMCeO Napoli: «L’omissione della laurea in odontoiatria «rappresenta non solo una pregiudiziale giuridicamente rilevante, quanto un vulnus per qualche migliaio dei vostri iscritti. Dopo le verifiche del caso, Vi prego di voler intervenire presso le Amministrazioni competenti per il blocco e la modifica del bando di cui all'oggetto». Poi, intervistato da Norberto Maccagno per il portale Odontoiatria 33 ho cercato di spiegare, se ce ne fosse bisogno!!!, la discriminazione che si produce a causa di questo bando per oltre 23 mila laureati in odontoiatria (
Per tutta risposta, il bando in effetti è scomparso dal sito Fnomceo dove si trovava al link http://www.fnomceo.it/fnomceo/showArticolo.2puntOT?id=112351 mentre si rintraccia qui: www.gdf.it/GdF/it/Bandi_di_gara/Acquisizione_di_beni_e_servizi/Accentrata/Anno_2014/info-523243869.html
Ma questo ritiro in buon ordine nella sostanza non cambia molto. La Finanza non ha fatto né meglio né peggio di quanto hanno fatto Asl & co in passato. Emblematico il caso del bando INAIL di Trento dove venivano ammesse in convenzione figure non abilitate per svolgere l'odontoiatria, che ha compreso l'errore sollecitato dalle richieste di modifica del dottor Fausto Fiorile. Mi chiedo: a chi tocca rincorrere tutti coloro che, sbagliando in buona fede ci costringono a ricorrere alla carta bollata per rivendicare diritti che dovrebbero essere consentiti di default?
Gli ordini professionali a mio avviso avrebbero il privilegio di dialogare dall'alto di un riconosciuto e più spendibile ruolo istituzionale. Nel caso specifico riterrei necessario un intervento della Federazione, non fosse altro che per riparare alla leggerezza con cui ha dato una notizia di servizio contenente un vulnus per quella quota di iscritti "diversamente abilitata"
Angelo Raffaele Sodano