Due novità importanti nel decreto legge Milleproroghe pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 dicembre.
La misura, da convertire in legge entro febbraio, esclude di nuovo per tutto il 2023 i professionisti sanitari dall’obbligo di fattura elettronica. Medici e dentisti attivi in regime di libera professione continueranno a girare al sistema Tessera Sanitaria i dati delle loro fatture a cadenza periodica senza produrre documenti nei formati XML cui sono tenuti gli altri professionisti. Anche a medici e dentisti dunque resta vietato, sulla base di dubbi espressi già 5 anni fa dal Garante della Privacy, inoltrare dati relativi a prestazioni di diagnosi e cura nel sistema di interscambio-SDI, nel quale viaggiano le e-fatture (come da DL 119/2018 all’articolo 10-bis, comma 1, convertito nella legge 136/18). Ricordiamo che da quest’anno l’invio dei dati al sistema Ts è mensile e non più semestrale: entro questo mese si inviano i dati del secondo semestre 2022 e da febbraio, ogni mese, si invieranno i dati del mese prima.
Altra importante novità riguarda l’ECM: ai fini del calcolo dei fabbisogni, non si procede più per trienni ma per quadrienni. Dunque, c’è tempo anche nel 2023 per totalizzare i crediti che si sarebbero dovuti acquisire entro il 2022. Crediti indispensabili a dimostrare di avere acquisito un fabbisogno idoneo di aggiornamento, e ad evitare le sanzioni deontologiche in caso di inadempimento. Attenzione: il numero di crediti da raccogliere non si riduce: i punti da totalizzare su 3 anni non si spalmano su 4 anni ma si aggiunge il fabbisogno del quarto anno. Ricordiamo però che in base alla legge 77 del 2020 c’è un abbuono pari ad un terzo del fabbisogno per tutti i professionisti che hanno continuato a svolgere la propria attività professionale nell’emergenza Covid; dunque, per fare un esempio, chi entro il 2022 poteva scalare 50 punti sul fabbisogno del triennio, a fine 2023 ne scalerà circa 66 dal fabbisogno quadriennale.