Durante le prime settimane del settembre 1973 i giornali e le TV di tutto il mondo furono riempite

dalle parole e dalle immagini che descrivevano una Napoli sconvolta, smarrita, sofferente per

l’epidemia di colera. Gli archivi fotografici custodiscono immagini di manifestanti che brandivano il cartello “vogliamo il vaccino. Oggi non più. Gli straordinari effetti determinati dall’adozione su larga scala della prevenzione vaccinale sulla morbosità e sulla mortalità di molte malattie infettive letali hanno fatto perdere la percezione della pericolosità delle stesse ed hanno paradossalmente favorito un calo di interesse verso le vaccinazioni, e non solo in Italia. Con le conseguenze che oggi vediamo nei pronti soccorso intasati da pazienti affetti dalle conseguenze dell’influenza per non essersi vaccinati. L’Ordine dei Medici di Napoli guidato da Silvestro Scotti ha organizzato una mostra storica sul vaiolo, il colera e le vaccinazioni e un convegno dal titolo “Untori, epidemie e vaccini” il 14 marzo al Museo Arti Sanitarie in via Armanni 15 per ricordare che “vaccinazione non fa rima con emozione ma con ragione”, a fronte di un rischio men che minimo il beneficio c’è e si sente quando il vento dell’epidemia, picchia forte.

Associazione Italiana Odontoiatri, alla vigilia della settimana della Promozione della Salute Orale, culminante nella giornata mondale del 20 marzo prossimo, ricorda questa iniziativa perché “prevenzione è globale”, non solo odontoiatrica né solo medica: è un sano atteggiamento mentale che significa meno bisogno di medicalizzarsi la vita quando il vento cambia.

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