L’Associazione Italiana Odontoiatri chiede al Ministero della Salute una chiara posizione che, nel rispetto della legge e nell'interesse primario della salute dei cittadini, metta un punto fermo sulla questione che riguarda la possibilità o meno di aprire uno studio autonomo da parte degli Igienisti dentali.
“La posizione dell’AIO è molto decisa. Pur considerando il ruolo dell'igienista fondamentale per migliorare la qualità del servizio in odontoiatria, siamo assolutamente contrari all’idea che gli Igienisti dentali possano svolgere la loro attività fuori dagli Studi Odontoiatrici”, afferma Delogu. “Se vogliamo garantire la sicurezza del paziente e la qualità delle cure erogate, l’Igienista dentale deve operare in strettissima interazione con l’Odontoiatra, condizione che si può verificare solo quando Odontoiatra e Igienista lavorano all’interno della stessa struttura sanitaria. La maggior parte delle indicazioni che l’odontoiatra dà all’igienista in merito alle terapie da eseguire –scrive Delogu al Ministro – presuppone necessariamente la contestualità o quantomeno la prossimità logistica e temporale dei due professionisti”.
Del resto quanto affermato da Delogu, è espresso chiaramente nel decreto ministeriale 137 del 15 marzo 1999 istitutivo del profilo, dove si legge che l’Igienista svolge sempre “la sua attività professionale su indicazione degli odontoiatri o dei medici chirurghi legittimati all’esercizio dell’odontoiatria”, come peraltro evidenziato anche nel parere reso dall’, consulente legale di AIO, che da diversi anni si occupa di problematiche legate al settore sanitario.
Secondo l’Associazione Italiana Odontoiatri, consentire all’Igienista di operare in un proprio studio, oltre che creare disguidi ai pazienti che sarebbero costretti a muoversi tra due studi, quello dell’odontoiatra e quello dell’igienista, vorrebbe dire creare situazioni di potenziale pericolo per il paziente.
Come potrebbe operare l’Igienista dentale in un proprio studio autonomamente su pazienti affetti da patologie sistemiche importanti quali cardiopatie, diabete, coagulopatie, patologie dismetaboliche, ecc. ecc. senza le competenze necessarie?
Come potrebbe operare l’Igienista dentale in modo autonomo in soggetti con grosse riabilitazioni implanto-protesiche o forti problemi parodontali senza i necessari strumenti diagnostici di esclusiva competenza odontoiatrica quali gli apparecchi radiologici?
Per esprimere con forza la posizione dei Dentisti italiani, il Presidente AIO Pierluigi Delogu ha scritto al Ministro On. Beatrice Lorenzin e al Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, a seguito della nota del 18 novembre 2013 del Direttore Generale del Ministero Giovanni Leonardi che apre alla possibilità per l’Igienista dentale di poter svolgere l’attività professionale in un proprio studio autonomo anche in assenza dell’Odontoiatra. Il suddetto parere è peraltro verosilmente destinato ad incidere anche sul contenzioso in essere, su cui a breve si attende la decisione del Tar, adito da un igienista, cui è stata negata l’apertura all’apertura di un proprio studio.
Nota Ministeriale 18/11/2013
http://www.aio.it/public/uploads/2014/04/1396814658_nota_18:11:13.pdf
Decreto Ministeriale 137 del 15 marzo 1999
http://www.aio.it/public/uploads/2014/04/1396815422_DM_137_1999.pdf
Profilo fisioterapista
http://www.aio.it/public/uploads/2014/04/1396814782_Profilo_Fisioterapista.pdf
Parere avvocato Maria Maddalena Giungato
http://www.aio.it/public/uploads/2014/04/1396813036_Igienisti_Parere_Avv._Giungato.pdf