Nel cuore della gente e in prima linea a difesa della professione: sono i tratti salienti della sezione romana dell'Associazione Italiana Odontoiatri, in perfetta continuità con il pensiero di AIO nazionale. Del resto sono nate entrambe 30 anni fa, un giorno di gennaio 1984, per tutelare i primi laureati in odontoiatria. «Le associazioni di categoria rifiutavano le loro iscrizioni», sottolinea Giovanni Migliano, 44 anni, presidente sindacale di AIO Roma e anima organizzativa dell’Associazione nazionale nelle grandi manifestazioni associative a fianco dei cittadini. «Da quei giorni  grazie ad AIO gli odontoiatri hanno ottenuto grossi riconoscimenti e gli altri sindacati spesso …hanno dovuto inseguire. AIO Roma in particolare ha sempre lottato da una parte per il rispetto e la tutela della libera professione e dall’altra per la partecipazione dei laureati di odontoiatria ai concorsi pubblici per dirigenti nei reparti di odontoiatria».

Dottor Migliano, è vero che le vostre battaglie principali sono indirizzate contro la burocrazia?

Sono per lo più indirizzate contro classi dirigenti nazionale, regionale e comunale che colpiscono la piccola impresa ed equivocano l’interpretazione delle leggi. Si prenda il decreto 38 dell'allora Presidente e Commissario ad Acta Renata Polverini, che nel 2012 ci ha chiesto  una conferma dell'autorizzazione dello studio: un'autorizzazione mai  concessa malgrado avessimo inviato già nel 2007 i documenti richiesti in triplice copia. Tra l’altro, oggi l'ufficio autorizzazioni regionale in modo arbitrario e teorico  decide se lo studio si configura come mono-professionale o come ambulatorio (struttura più complessa), e se i collaboratori e consulenti odontoiatrici devono essere presenti  in base ai requisiti minimi. Immaginate  quanti colleghi si troverebbero a spasso se certe idee della regione Lazio fossero state sviluppate fino in fondo. 

 

E poi ci sono le Asl…

Già, ogni Azienda sanitaria che viene in studio ad effettuare i controlli applica una propria "legge". Dal 2012 chiediamo un tavolo tecnico per discutere di questi problemi e il blocco immediato dei controlli Asl che potranno riprendere solo una volta uniformate le richieste dei documenti da tenere in studio. Documenti che oggi sono circa 60 e che siamo a disposizione dei colleghi per elencare e illustrare. Spieghiamo come devono essere fatti e motiviamo perché molti di essi non siano dovuti.

Aggiungo che dal 2012 ad oggi abbiamo cambiato ben 5 commissari ad Acta ma ci stupisce constatare che il primo di loro ad aver iniziato questa "storia", Renata Polverini, si trova oggi al governo. Inoltre nella giunta regionale di allora era anche presente un collega  che  proclamava l’autorizzazione “alla laziale” come soluzione dei problemi dell’odontoiatria in regione. Altro nodo: la “tassa regionale sul radiografico”. Siamo la sola regione italiana a pagarla. Abbiamo una Regione che attraverso l’odontoiatria cerca di sanare i suoi debiti?

E a livello nazionale che battaglie combattete?

Intanto incalzano sul nostro territorio pubblicità (spesso di dubbio gusto) di strutture sedicenti “low cost”, da cui la nostra attività esce svilita e assimilabile a quella di un semplice strumento di tornaconto economico. Abbiamo più volte sottolineato come questo si accompagni ad una lesione della tutela della salute del cittadino/paziente e a uno sfruttamento sull’attività di colleghi, il più delle volte giovani e con pochi o nulli mezzi alternativi all’inserimento in un mondo professionale sempre più saturo di offerta e povero di domanda. Abbiamo anche intrapreso da luglio a dicembre 2013 una campagna mirata ai cittadini per informarli che non sempre a tariffe basse corrisponde una qualità migliore. Prezzi inferiori della media della città dove si vive vuol dire ricorrere a materiali non certificati e realizzati in paesi senza controlli.

Sull’abusivismo e prestanomismo, AIO Roma con AIO nazionale ha negli anni esortato la classe politica a prendere coscienza della necessità di cambiare mentalità: la modifica della legge può sicuramente aiutare (ce n’è un’ultima con sanzioni davvero molto aspre), ma alla base di tutto vi deve essere un nuovo modo di comunicare, delle istituzioni, verso i cittadini. Bisogna valorizzare tutti gli aspetti di eccellenza che fanno, dell’odontoiatria italiana, un punto di riferimento in ambito internazionale e chiedere alle istituzioni di divulgare tali valori attraverso campagne informative sin dalle scuole elementari e medie, su mezzi pubblici o tv.

Quanto serve essere nel cuore delle istituzioni?

L’AIO cerca di essere innanzi tutto nel cuore della gente; dal 2007 ha intrapreso un progetto nelle scuole elementari del Lazio sulla Prevenzione Orale nei bambini, da titolo “Progetto Scuola per un Sorriso Sano e Bello”; ci siamo messi a disposizione di bambini e genitori per effettuare dei corsi di igiene e prevenzione orale con lezioni didattiche (presentazione in powerpoint, cartone video, disegni e test da compilare a cura degli alunni), distribuire materiale didattico per l’igiene orale ai bambini e anche elenco e funzioni delle varie figure nello studio odontoiatrico. Al progetto era collegato un concorso per premiare tra i bambini di 1a e 2a disegni con tema la salute orale e tra i bambini-ragazzi di 3°, 4° e 5a tre temi sulla salute orale. I premi vengono consegnati in occasione della giornata della salute orale che anche quest’anno si tiene il 20 marzo con gazebo e manifestazioni in alcune piazza di Roma alla presenza di personaggi dello spettacolo.

Come mai ci sono cariche associative e cariche sindacali nel Lazio?

Abbiamo nel direttivo diverse figure istituzionali, dal segretario sindacale, ruolo importante per la nostra associazione, al segretario culturale perché nell’etica della professione e con l’obbligo dell’educazione continua tutti i professionisti si aggiornano per svolgere al meglio la professione. L’AIO Roma ha una figura fondamentale, il responsabile con i contatti con l’università e gli studenti di odontoiatria (AISO): loro saranno le basi dell’associazione dopo la laurea. Il responsabile delle comunicazioni per i contatti con le istituzioni ma anche con i cittadini. Nonché le figure istituzionali di tutte le associazione e cioè il presidente e vice presidente e soprattutto il tesoriere.

E per il futuro…?

Tutto il direttivo continuerà a tutelare la libera professione cercando di fare aprire gli occhi ai colleghi e dando loro  un' informazione completa e veritiera, come da sempre AIO cerca di fare da quando è stata istituita.

 

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