La deputata M5S Giulia Di Vita scrive all’Associazione Italiana Odontoiatri dopo che AIO ha criticato alcuni contenuti della sua interrogazione parlamentare sul bite, non senza rimarcare la propria disponibilità a un dialogo costruttivo su come offrire questa possibilità di cura ai pazienti, sui protocolli di qualità da utilizzare e sui percorsi da adottare. 

Nella lettera, Di Vita riconosce l’odontoiatra come professionista di riferimento per gli ATM disorders; un punto di partenza importante nel quale a sua volta AIO si riconosce, e non mancherà di tenere informata l’onorevole Di Vita di tutte le iniziative in proposito.

di seguito la lettera dell'On Di Vita 

Gentile Presidente Migliano,

ho appreso con sorpresa e rammarico del contenuto della Sua lettera inviata a me e ai miei colleghi firmatari dell’interrogazione parlamentare sul tema della disfunzione temporo-mandibolare. Lettera che è stata inoltre pubblicata all’interno dell’articolo “Bite a carico SSN, AIO invita i deputati M5S ad abbassare i toni e parlare con i dentisti”, pubblicato in data 31/3/2015 sul sito ufficiale dell’AIO.
 
Non ritenendomi nella posizione di ricevere da parte dell’AIO un giudizio di questo tipo ho approfondito le ragioni della critica e sono così risalita all’articolo citato nella sua lettera,
pubblicato sul portale “Odontoiatria33”, in data 25 marzo 2015, dal titolo “Movimento 5 Stelle sulla disfunzione dell'ATM. On. Di Vita:  con i bite si fa solo sperimentazione ma non si cura e chiede al Ministro linee guida ad hoc”. L’autore di quell’articolo, che risulta essere anonimo, mi attribuisce affermazioni che non ho mai fatto e che ritengo possano aver provocato la Sua reazione.
 
Per correttezza e trasparenza la informo che questa missiva è stata inviata in copia anche al dottor Norberto Maccagno, direttore di “Odontoiatria 33”.
 
Infatti, nell’articolo citato viene scritto: “tuttavia non esisterebbe una cura certa e neppure è chiaro, dice l'On. Di Vita, quale sia il professionista deputato a curarli: dentisti, odontoiatri, gnatologi, otorinolaringoiatri, neurologi, ortopedici-fisiatri o lo stesso medico generico elenca la parlamentare”. In verità non ho fatto tali affermazioni: la mia posizione è chiaramente espressa nell’interrogazione che ho depositato alla Camera dei Deputati (link), presentata inizialmente con  la formula “a risposta scritta” nel maggio 2014, poi modificata in “risposta in commissione”, in data 23 marzo 2015. 
 
In detta interrogazione è scritto infatti che: “in Italia i professionisti implicati e, dunque, consultati nel controllo e nella cura dell'apparato masticatorio sono prevalentemente gli odontoiatri, più di recente, gli gnatologi”. E, ancora: “ciò che si verifica pressoché nella maggioranza dei casi, infatti, è che i pazienti che accusano uno o più sintomi si rivolgono per una valutazione, appunto, del sintomo e dei più sintomi accusati, ad un numero variabile di specialisti quali, solo per citarne alcuni, i dentisti, gli odontoiatri, gli gnatologi, gli otorinolaringoiatri, i neurologi, gli ortopedici-fisiatri o lo stesso medico generico”.
 
Quindi, quanto riportato nell’articolo pubblicato da Odontoiatria 33 risponde a una semplificazione, sicuramente in buona fede e presumibilmente per esigenze di sintesi, rispetto al contenuto più ampio e ragionato dell’atto parlamentare in questione.
 
Inoltre, nell’articolo associato alla lettera, pubblicato su www.aio.it, dal titolo “Bite a carico ssn, aio invita i deputati m5s ad abbassare i toni e parlare con i dentisti”, le stesse affermazioni vengono riportate in maniera ancor più distante rispetto alle mie reali intenzioni,  quando viene scritto: “De Vita chiede al Governo lo si indichi – il professionista – tra ‘dentisti, odontoiatri, gnatologi, otorinolaringoiatri, neurologi, ortopedici-fisiatri, medici di famiglia’” che, come appena dimostrato, non corrisponde al vero.
 
Nello stesso articolo viene poi detto: “In realtà -osserva Migliano – nelle Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia del Ministero della Salute del 2014 (l'On. Di Vita cita le linee guida del 2011), […]”. In verità nel mio atto parlamentare vengono riportate sia le raccomandazioni del Ministero della Salute in Odontostomatologia del 2014 che le linee guida del 2011, come lei stesso può verificare.
Spero che queste dovute precisazioni possano risolvere positivamente lo spiacevole e inopportuno equivoco. Come potrà autonomamente rilevare, l’atto parlamentare da me presentato va anche nella direzione di una maggiore tutela proprio de lavoro dei professionisti dal momento che, anche sul web, proliferano le più disparate terapie per la cura dei complessi sintomi causati da tale disfunzione/sindrome/disordine, con relativo disorientamento e frustrazione dei pazienti. 
Infine, aggiungo che il confronto e la cooperazione con i professionisti del settore è certamente auspicabile e  da parte mia e del Gruppo di cui faccio parte. Una volta ottenute le risposte da parte del Ministero alla mia interrogazione, che attendo oramai da un anno, è mia intenzione contattare i diretti interessati per fare il punto della situazione e definire insieme una proposta condivisa da presentare alle istituzioni competenti, con il duplice obiettivo di dare risposte concrete ai pazienti e di tutelare le relative figure professionali nel loro lavoro di diagnosi e cura. In tale ottica, ho già provveduto a mettermi in contatto con l’ANDI e diversi specialisti, nonché associazioni e pazienti.
Resto quindi a completa disposizione per ogni ulteriore approfondimento, anche per venire a conoscenza delle eventuali iniziative che l’AIO avrà già portato avanti al riguardo. Ho letto infatti con piacere uno dei vostri articoli pubblicato sul vostro sito, in data 24 Maggio 2012, a cura di Pier Paolo Magagnoli, dai contenuti analoghi a quelli della mia interrogazione parlamentare.
 
 
Distinti Saluti
 
Giulia Di Vita
Portavoce Movimento 5 Stelle

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