Dopo una segnalazione i carabinieri dei Nas entrano in un “sedicente” studio in un comune dell’hinterland palermitano, a lavorarci non è un odontoiatra, non ha nemmeno il camice, non sterilizza l’attrezzatura, non rispetta i requisiti minimi, si procura l’anestetico in modo che, almeno sul momento, fa fatica a spiegare. Come prevede la normativa, i beni vengono sequestrati e vengono messi i sigilli allo “studio”: l’abusivo –un odontotecnico non iscritto però all’albo fabbricanti – andrà incontro alle pene di recente inasprite dalla legge Lorenzin 3/2018. La trasmissione “Operazione Nas” andata in onda sulla “Nove” fa luce su come lavorano molti dei 10-15 mila abusivi operanti sul territorio italiano. «Quasi sempre sono odontotecnici, ma non solo, uno era addirittura doganiere», spiega Mario Marrone presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Palermo . «Un altro invece, denunciato dopo nostra segnalazione ai NAS, pubblicava inserzioni su Facebook. L’opera instancabile ed encomiabile dei Carabinieri ci consente di fare luce sulle segnalazioni che ci arrivano talora da pazienti, altre volte da colleghi. L’abusivismo è un fenomeno pericoloso, come mostra la trasmissione non c’è certezza sulla qualità delle cure che spesso i pazienti devono rifare, ma soprattutto chi pensa di risparmiare si sottopone al rischio di contrarre gravissime malattie infettive per via della mancata sterilizzazione degli strumenti. L’obiettivo di questi “praticoni” non è di salvaguardare per prima cosa la salute e la vita dei pazienti, ma è commerciale. Come Ordine, che si pone a tutela della salute dei cittadini, invitiamo i pazienti che si accorgono che il loro dentista non è iscritto all’Albo, di interrompere immediatamente le cure, di sospendere i pagamenti e di rivolgersi a noi per ottenere chiarezza. Inoltre in tutti i casi in cui viene smascherato un abusivo il nostro Ordine si costituisce parte civile ai processi».

Marrone (nella foto) plaude alla nuova normativa che ha inasprito le pene per «un fenomeno diffuso in tutto il Paese. I NAS fanno una grande lavoro, il dispositivo della legge Lorenzin che prevede sanzioni inasprite, fino a 50 mila euro e la confisca dei beni per l’abusivo, può essere un deterrente efficace ma il lavoro da fare è ancora tanto ed è nostra responsabilità tutelare in ogni modo il rapporto di fiducia tra medico-odontoiatra e paziente». «Circa tre anni fa abbiamo iniziato insieme alla Fnomceo il pressing, poi vittorioso, per arrivare a una riforma del codice penale che inasprisse le pene per gli abusivi», afferma il Presidente AIO Fausto Fiorile. «Il nostro sindacato ha sempre invitato i soci a segnalare questi fenomeni aberranti alle autorità. Ottenuta la riforma con la legge Lorenzin ora, grazie a strumenti di repressione adeguati, crediamo sia arrivato il momento di sistematizzare un meccanismo di segnalazione. Rinnovo intanto l’invito a Soci e Dirigenti dell’Associazione o chiunque avesse sentore di situazioni che mettono il paziente in pericolo, ad inviarci una mail indirizzata a segreteria@aio.it A breve contiamo comunque di strutturare come sindacato nazionale un servizio dedicato a combattere l’abusivismo odontoiatrico».

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